(1925-2000)
a cura di Massimo De Mari
Il video racconta la figura di Giorgio Sacerdoti, nato a Padova nel 1925, uno dei fondatori del Centro Veneto di Psicoanalisi, figura di spicco della Società Psicoanalitica Italiana, in cui è stato presente e attivo fino a ricoprire la carica di vice-presidente, attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto da un punto di vista professionale e umano. Da questo racconto a più voci, commosso e affettuoso, mai retorico, emerge una personalità forte che, dopo aver attraversato gli anni della persecuzione nazi-fascista, che ha segnato la sua vita negli anni dell’università, è stato artefice della trasformazione del vecchio Ospedale Psichiatrico di Venezia in una struttura in cui l’approccio psicoanalitico riuscì a modificare profondamente i rapporti tra gli operatori e tra operatori e pazienti e permise quella apertura delle porte, in piena epoca basagliana, più sostanziale e terapeutica. Di quel conflitto a distanza con Basaglia, a cui Sacerdoti rimproverava la negazione della malattia mentale implicita nelle sue teorie sociali, si ricorda una delle sue battute più argute e sferzanti che parafrasava il titolo del celebre testo di Basaglia “L’istituzione negata” in “La negazione istituzionalizzata”. Personaggio scomodo per la politica, fu costretto a dimettersi dall’Ospedale Psichiatrico e decise di dedicarsi a tempo pieno all’attività psicoanalitica. Allievo di Cesare Musatti, fu il primo analista con funzione di training del Veneto e contribuì, in questa veste, alla formazione di un gran numero di analisti che oggi costituiscono l’ossatura del Centro Veneto di Psicoanalisi.