Fava E., Chichi M., Linciano A.D., Margola D., Galvano G. C., Nuzzaci V., Chiari P., Reatto L.L. (2016). Teorie private di pazienti e terapeuti a confronto: uno studio multiple-case nella fase preliminare del trattamento psicoanalitico.
Relazione presentata al XI Congresso Nazionale della SPR.- Italy Area Group. 21-22 Ottobre, 21-22 Ott. 2016, Milano. I soggetti della relazione terapeutica. Tra clinica e ricerca.
Abstract
Il presente studio intende esplorare le cosiddette “teorie private” che pazienti e terapeuti elaborano nella fase iniziale del trattamento psicoanalitico, in termini di punti di convergenza, divergenza e intreccio che tali teorie rivelano. Su questo fronte è stato riscontrato come pazienti e terapeuti affrontino le fasi iniziali del lavoro di cura sulla base di teorie che potremmo definire “inconsce” o “ingenue”, relativamente a natura e decorso della patogenesi, nonché in merito alla cura medesima. Tali teorie hanno inoltre valore predittivo a molteplici livelli: nell’evoluzione dell’alleanza di lavoro, nella costruzione-decostruzione delle resistenze al trattamento, in termini di processo e di esito. A partire da 20 interviste semi-strutturate (PTI, Private Theories Interview; Ginner, Werbart, Levander, & Sahlberg, 2001), omogeneamente somministrate a pazienti e terapeuti tra loro “matchati” per coppie (10 e 10), si è proceduto con un lavoro di trascrizione integrale e, successivamente, di analisi testuale (algoritmica, per clusterizzazione, fattoriale). Le interviste sono state inoltre codificate mediante alcune dimensioni trasversali (e.g., temporalità, natura e localizzazione del problema, forma del discorso). Il modello teorico emergente identifica quattro principali cluster di teorie private, focalizzate in senso (1) diagnostico-esperienziale, (2) relazionale-contestuale, (3) della gratificazione-frustrazione del desiderio, (4) della crisi-impasse. I risultati preliminari indicano specifiche opposizioni (nello specifico, 1 e 4 vs. 2 e 3), così come una parziale convergenza tra pazienti e terapeuti in merito a (1) e (2), nonché un’enfasi da parte dei secondi, ossia i terapeuti, in merito a (3). Verranno discusse le implicazioni che tali risultanze sortiscono sul piano dell’intervento clinico, soprattutto nella direzione di suoi possibili aggiustamenti “mirati”.