Società Psicoanalitica Italiana
Centro Milanese di Psicoanalisi “Cesare Musatti”
Voci dal Lager dei bambini
per la Giornata della Memoria 2014
Il Centro Milanese di Psicoanalisi “Cesare Musatti”
presenta
POESIE DA TEREZIN
Ilse Weber nel dramma della storia
Spettacolo a cura di Susanne Barta
con Paola Fernandez Dell’Erba
Alla chitarra: Carlo Alberto Boni
e con Luciana Lo Surdo, Stefania Bregoli, Carlo Varano
Regia di Manfredo Bertazzoni
domenica 26 gennaio 2014 ore 10-13
Cinema Teatro Ariosto
Milano, via Ariosto 16
Programma
10-10,45 Introduzione e riflessioni a cura di
Mario Marinetti presidente del CMP (Centro Milanese di Psicoanalisi)
Silvia Vegetti Finzi storica della psicoanalisi, premio Musatti della SPI
Anna Ferruta CMP, membro dell’esecutivo della SPI
Valeria Egidi Morpurgo CMP, referente del gruppo del CMP
Traumi storici e tragedie collettive
10,45 -12,15 Spettacolo Poesie da Terezin. Ilse Weber nel dramma della storia
12,20-13,00 Incontro con il pubblico di Autori e Relatori .
Ingresso libero, fino ad esaurimento posti
Centro Milanese di Psicoanalisi Cesare Musatti
Via F. Corridoni 38 – Milano – Tel. +39 02 55012281 – Fax +39 02 5512832
segreteria@cmp-spiweb.it – Sito web: www.cmp-spiweb.it
Giornata della Memoria 2014
Poesie da Terezin
Rappresentazione teatrale a cura di Susanne Barta. Regia di Manfredo Bertazzoni
Lo spettacolo ricostruisce la storia di Ilse Weber, poetessa e scrittrice ceca di lingua tedesca, figura molto nota, recentemente ricordata in Italia da Susanne Barta e Manfredo Bertazzoni, autori di Quando finirà la sofferenza? Lettere e poesie da Theresienstadt, (Lindau, Torino 2013)
Terezin (Teresienstadt) è una cittadella asburgica, edificata nel tardo Settecento, con due fortezze: la Piccola Fortezza, che nell’Ottocento ebbe funzioni di carcere duro per oppositori politici, e la Grande Fortezza. Nel giugno 1940 la Piccola Fortezza cade sotto il controllo della Gestapo. Successivamente l’intera cittadina di Terezin diventa un solo ghetto dove prima vengono concentrati gli ebrei cechi, poi ebrei di altri paesi dell’Europa centrale e orientale. A Terezin “passano” oltre 140 mila persone: oltre trentamila moriranno a Terezin, e poco più di diecimila sopravviveranno. Degli oltre novantamila internati trasferiti nei campi di sterminio, soprattutto ad Auschwitz, ne sopravviveranno 3.600.
Terezin è il tristemente famoso Lager dei bambini così detto per l’alto numero di bambini e ragazzi, molti dei quali orfani, che vi sono concentrati. L’amministrazione ebraica del ghetto riesce a creare le case (Heime) dove bambini e ragazzi, suddivisi per età, vengono curati, istruiti e intrattenuti con lezioni, letture, spettacoli teatrali. La speranza degli educatori è di fare superare ai ragazzi l’internamento nel modo meno traumatico possibile. Di questa attività resta una traccia straordinaria nel giornale Vedem, che viene redatto e stampato dai ragazzi. I loro testi, i disegni e le poesie sono spesso l’unica traccia rimasta delle loro vite. Pochissimi di loro si salveranno dai campi di sterminio.
Nel 1942 Ilse Weber con il marito e il figlio più piccolo (il più grande è stato fortunosamente messo in salvo) viene internata a Terezin e diventa infermiera dei piccoli prigionieri. Ilse è una scrittrice che si aggiunge alle numerosissime personalità aristiche ceche presenti tra i deportati. Famosi compositori, musicisti, direttori d’orchestra, cantanti, attori di teatro, pittori sono concentrati nel ghetto di Terezin: deportati nei campi di sterminio non ne faranno ritorno.
Il 23 giugno 1944 la Croce Rossa Internazionale effettua un’ispezione: agli ispettori viene mostrata una finzione scenica organizzata dai nazisti, di cui restano spezzoni di riprese cinematografiche. L’ultima traccia di Ilse Weber, che segue i “suoi bambini” ad Auschwitz, è una cartolina del 29 novembre 1944. Il marito sopravvive al campo di sterminio e dopo la guerra recupera parte delle poesie di Ilse che aveva nascosto lui stesso nel ghetto di Terezin.
Lo spettacolo ricorda Ilse Weber e gli internati di Terezin. Erano, come la Weber, artisti, pensatori, intellettuali, che hanno tenuto vivo il pensiero contro la disumanizzazione per far vivere in modo degno ai bambini e ai ragazzi deportati a Terezin il tempo del loro internamento.
Il Centro Milanese di Psicoanalisi ringrazia la Casa della Cultura di Milano per la preziosa collaborazione
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Valeria Egidi – Presentazione dell’iniziativa