Cultura e Società

Le metamorfosi di Ovidio di V. Sermonti. Consigliato da Laura Contran

16/07/14

laura contranVittorio Sermonti (2014)
Le metamorfosi di Ovidio
Rizzoli

Leggere i “classici” tradotti da Vittorio Sermonti è sempre un’emozione.
Dall’amore tra Apollo e Dafne alle avventure di Dioniso e gli Argonauti, e poi il dramma di Narciso, la storia di Teseo e Arianna, l’uccisione del Minotauro e la tragica vicenda di Dedalo e Icaro. In un’epoca “epocale”, come la definisce Sermonti, segnata da veloci e radicali cambiamenti, i miti rappresentano ancora un elemento di continuità nella nostra cultura, appartengono alle origini della parola. Sermonti, con la sua splendida traduzione li reinterpreta, li rende vivi, trasformandoli nell’italiano con cui pensiamo e parliamo.
Come possiamo rileggere oggi le Le Metamorfosi di Ovidio? Come un libro sull’adolescenza, un dizionario mitologico dell’adolescenza che canta il corpo dell’uomo in mutazione incarnandolo in figure letterarie, come l’esperienza della labilità e vulnerabilità dell’identità.
E sempre per usare le parole dell’Autore: “Coraggio, amico mio, chiunque tu sia, qualunque età ti succeda di avere! Prova! e se cominci, c’è anche caso che il compito obsoleto della lettura si trasformi, annaspando in questo assurdo capolavoro, in un vizio ostinato e sottile per il te sconosciuto che sei. E se è troppo sperare che il poema dell’adolescenza interessi anche qualche adolescente, io spero lo stesso”.

Chi ha letto questo articolo ha anche letto…

"Non so mai dove sei" di E. Masina. Recensione di B. Giorgi e F. Mancia

Leggi tutto

"Triste Tigre" di N. Sinno. Recensione di E. Pironi

Leggi tutto