“Così voglio sfuggire a me stesso”- I viaggi in Italia di Sigmund Freud
di Marina D’Angelo
Alla scoperta delle tracce di S. Freud in Italia e degli influssi dei viaggi italiani nella sua vita e nell’opera.
Un vero e sostanziale contributo alla biografia e all’opera di Freud
Prof. Dr. Jörg Robert, Università di Tubinga
I 25 viaggi in Italia di Sigmund Freud hanno avuto un ruolo centrale nella sua vita e nella sua opera. Non solo il paesaggio “esterno” ma diverse esperienze e il vissuto nei viaggi si manifestano in modi diversi nel mondo interiore e quindi nell’opera di Freud. Il libro di Marina d’Angelo é il primo studio completo dei viaggi e del loro influsso sulla nascita e sullo sviluppo della psicoanalisi.
L’autrice ha inoltre pubblicato per prima numerose fonti rese accessibili soltanto negli ultimi anni dalla Library of Congress di Washington D.C. dopo un periodo di restrizione di 100 anni, come per esempio i taccuini tascabili di Sigmund Freud dal 1901 al 1916, che contengono numerosi appunti scritti durante i viaggi e che costituiscono una vera e propria rivelazione della biografia freudiana e della storia della psicoanalisi.
Contesto della ricerca
Il volume é il risultato della ricerca compiuta presso l’Istituto di Etica e Storia della Medicina dell’Università di Tubinga come dottorato di ricerca interdisciplinare dal titolo: Punsch con Lethe – I viaggi in Italia di Sigmund Freud 1895-1923 dal punto di vista psicoanalitico e letterario, seguito dal Prof. Dr. Jürgen Wertheimer, emerito della cattedra di letterature internazionali e dal Prof. Dr. med. Albrecht Hirschmüller, medico e storico della psicoanalisi. Quest’ultimo, oltre a numerosissime pubblicazioni di Storia della psicoanalisi e curatore dell’epistolario Freud – Minna Bernays, é curatore, insieme al professor Gerhard Fichtner (1932-2012), emerito della cattedra di Etica e Storia della Medicina a Tubinga e a Ilse Grubrich-Simitis, dei cinque volumi delle Brautbriefe – l’edizione integrale delle lettere di Sigmund Freud alla fidanzata Martha Bernays pubblicata presso l’editore S. Fischer di Francoforte.
L’istituto di Etica e Storia della Medicina dell’università di Tubinga ha dunque una notevolissima tradizione di ricerca e proprio nel contesto della biografia freudiana e nella storia della psicoanalisi si fonda questo lavoro.
Lo studio prende in esame i viaggi in Italia di Sigmund Freud nel periodo 1895-1923, esplorando la loro influenza sulla sua vita e sulla sua opera. I 25 viaggi di Freud in Italia hanno ricevuto poca attenzione nella storia e nella teoria della psicoanalisi, come se i viaggi estivi, che non erano destinati a incontri con i colleghi, fossero da considerare solo faccende personali e non avessero alcuno o solo un ruolo secondario nella nascita della psicoanalisi.
I viaggi furono riportati per la prima volta da Ernest Jones nella sua biografia in tre volumi di Freud (1960). L’occasione per la ricerca dei viaggi italiani di Freud è stata la pubblicazione integrale delle cosiddette “Reisebriefe”, curata da Christfried Tögel nel 2002, pubblicate in traduzione italiana nel 2003 con il titolo
Non solo dalle lettere di viaggio, ma anche dall’esame dell’intero corpus della corrispondenza e dall’opera integrale si possono trarre importanti e nuove conoscenze sul significato dell’Italia e delle esperienze italiane nella biografia e nell’opera di Sigmund Freud.
L’amore di Freud per i viaggi e la sua voglia di viaggiare erano particolarmente evidenti durante le vacanze estive e di solito all’inizio di settembre. Dopo aver trascorso sei settimane con la sua famiglia in montagna, di solito partiva per l’Italia, dove di solito rimaneva per due o tre settimane, accompagnato dapprima dal fratello Alexander poi dalla cognata Minna e successivamente dal suo collega e seguace Sándor Ferenczi. La penisola italiana aveva la priorità tra tutte le altre destinazioni. Perché l’Italia in particolare? Per visitare gli antichi siti della cultura occidentale? Seguiva le orme di Goethe e Heine, i suoi autori preferiti, o di altri intellettuali, artisti e altri esponenti della borghesia accademica che avevano visitato l’Italia nel periodo del Grand Tour?
Le ragioni dei viaggi sono complesse. Da un lato, c’era il forte desiderio di vedere il mondo, come affermò Freud nel 1936, dall’altro diversi motivi hanno avuto un ruolo nel corso dei 28 anni durante i quali ha viaggiato in Italia.
Sulla base di queste premesse e diverse considerazioni teoriche, la ricerca é stata condotta seguendo due domande guida: Perché l’Italia é stata così importante come meta di viaggio per Sigmund Freud? Quanta importanza ebbe il vissuto in Italia e in generale le esperienze italiane nella vita e nell’opera di Freud?
I risultati della ricerca che si é arricchita nel suo svolgimento di numerosissimi scritti e documenti inediti, custoditi nelle Sigmund Freud Papers, della Manuscript Division della Library of Congress a Washington D.C. sono contenuti nelle 333 pagine del volume edito da Psychosozial-Verlag di Gießen nel 2020.
In particolare il libro é suddiviso in tre sezioni: la prima introduttiva e metodologica, la seconda che comprende sette grandi capitoli sui viaggi e la terza, l’appendice documentaria, con testi , materiali inediti e indici.
Nell’introduzione generale oltre alle domande guida, al contesto della ricerca e alla scelta delle fonti, viene presentato il metodo seguito: cioè un’analisi comparativa sincronica e diacronica dei contenuti dell’intera Œuvre freudiana, in particolare tra corpus epistolare (edito e inedito), altri documenti inediti, come i taccuini tascabili, lettere inedite e tanto altro, poiché nella vita di Freud, il ricercare, lo scrivere e il viaggiare, sono sempre stati caratterizzati da molteplici aspetti intrecciati fra di loro. Si distinguono due livelli di analisi: in primo luogo, le lettere di viaggio, gli altri carteggi e le opere con un focus su “L’Italia e i viaggi italiani” sono stati esaminati in relazione al contesto biografico, alla storia della psicoanalisi e alla critica testuale. Successivamente, le connessioni di questi testi sono state analizzate in relazione alla tesi espressa con le domande guida al fine di esaminare e valutare le esperienze, le intuizioni e le conoscenze derivanti dai viaggi in Italia.
In questo modo, la ricerca storica è unita all’interpretazione critica del discorso.
Segue una piccola trattazione generale dei viaggi nel loro significato storico-psicoanalitico dal titolo Esperienze di viaggio nella ricostruzione dei processi psichici in cui si delineano i significati dei diversi viaggi, p.es. nel periodo dell’autoanalisi e dell’amicizia di Freud con Wilhelm Fließ, i viaggi successivi alla pubblicazione dell’Interpretazione dei sogni e contemporanei allo sviluppo delle principali teorie psicoanalitiche e infine l’addio ai viaggi in Italia nel 1923. Dal punto di vista letterario il focus é sull’Imagologia freudiana, cioè sulle “immagini italiane” presenti nelle lettere e negli scritti, così come vengono trattati gli italianismi usati da Freud e il ruolo della cultura italiana nella sua vita e nell’opera.
La seconda sezione, dal titolo “La sospirata Italia” tratta dei 25 viaggi seguendo il loro svolgimento cronologico e inizia con i primi soggiorni in Italia tra il 1895 e il 1900.
Tutti i 7 capitoli e i 24 paragrafi e della II sezione hanno per titolo una citazione sull’Italia tratta dagli scritti di Freud, in particolare il primo capitolo é intitolato Punch con Lethe, una frase citata spesso da Freud e riferita al ruolo di ristoro e di sollievo morale che i viaggi in Italia ebbero nel periodo di W. Fließ. Seguono i capitoli sul viaggio a Roma del 1901, Il clou della vita, Saxa Loquuntur, Pompei e la Gradiva, Viaggi dal 1902 al 1906, Ricordare é rivivere, Viaggio a Lavarone, Firenze Roma del 1907,
Tutto il bello é rimasto bello, Viaggi dal 1908 al 1913 e infine L’ultimo viaggio, Roma 1923. Il breve capitolo sulle conclusioni generali Per me la bellezza é quella italiana e mediterranea conclude la trattazione.
(Per l’indice dettagliato in tedesco, vedi: https://www.psychosozial-verlag.de/pdfs/leseprobe/9783837929843.pdf).
L’appendice documentaria contiene la trascrizione in facsimile del 6° taccuino del 1907, le immagini degli appunti sul Mosè di Michelangelo, scritti da Freud nel 9° taccuino del 1912 durante il soggiorno romano, l’indice dei “sogni italiani” dell’Interpretazione dei sogni, e infine l’indice cronologico dei 25 viaggi.
L’immenso lavoro di ricerca durato diversi anni introduce una nuova serie di punti di vista sulla biografia e sullo sviluppo della creatività freudiana. Le esperienze di viaggio italiane hanno influenzato non solo il processo creativo di scrittura di Sigmund Freud, ma anche le sue immagini interiori. I materiali inediti e la loro analisi hanno arricchito lo studio che é stato definito una pubblicazione unica nel suo genere.
Una recensione in italiano a cura di Marco Conci, sarà pubblicata a breve sulla Rivista di Psicoanalisi.
Dr. phil. Marina D’Angelo
Stoccarda