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Organizzazioni narcisistico-dittatoriali della distruttività. Da un lavoro inedito di H. Rosenfeld. Recensione di A. Migliozzi

24/04/23
Organizzazioni narcisistico-dittatoriali della distruttività. Un lavoro inedito di H. Rosenfeld. Narcisismo e aggressività. Rivista di Psicoanalisi, 2019, LXV,1

G. Grosz

Parole Chiave: Narcisismo, Distruttivo, Rosenfeld, Psicoanalisi, Germania, Nazionalsocialismo.

Organizzazioni narcisistico-dittatoriali della distruttività.

Un lavoro inedito di H. Rosenfeld.

Narcisismo e aggressività.

Rivista di Psicoanalisi, 2019, LXV,1

Recensione di A. Migliozzi

Nel 1984, Herbert Rosenfeld fu invitato al convegno autunnale della Deutsche Psychoanalytische Vereinigung (Associazione Psicoanalitica Tedesca) a Wiesbaden, dedicato all’eredità del passato. Lesse il lavoro, Narcisismo e Aggressività, che riproponiamo, e fu l’occasione per lui di tornare in Germania, dove era nato, 45 anni dopo l’emigrazione forzata a causa dell’avanzare del Nazional-Socialismo. Non fu certo facile trovarsi di fronte, “ad un pubblico tedesco solo pochi decenni dopo le atrocità di cui la Germania si era resa colpevole (p.170)” e dove la strada della revisione critica era appena iniziata. A memoria dei partecipanti, il lavoro provocò infatti un insieme di, “imbarazzo, indignazione e irrigidimento fino a comprensione, approvazione e entusiasmo, soprattutto tra i membri più giovani della DPV (p.172).” Fu però uno dei primi tentativi volti a rompere il muro di silenzio collettivo all’indagine psicoanalitica del Nazionalsocialismo. Rosenfeld, in quell’occasione, non si limitò a ribadire il proprio concetto di narcisismo distruttivo e delle parti psicotiche della personalità che nei pazienti gravi sono alla base dei comportamenti etero e auto-distruttivi; ma riferendosi anche all’immane tragedia che l’ascesa di Hitler in Germania aveva provocato al mondo intero, affermò che il nazismo aveva rappresentato, “un connubio patologico tra una parte psicotica, che si è sviluppata all’interno della società, ed il resto della nazione, sedotta e stimolata dalla propaganda narcisistico-distruttiva che deriva dal capo e dai suoi complici (LXV:172.)”

Il lavoro, sconosciuto fino a pochi anni fa[1], è stato pubblicato sulla Rivista di Psicoanalisi nel 2019, grazie al lavoro di ricostruzione storica di F.De Masi e H.Kamm, che lo ha anche tradotto. I due studiosi, nell’introduzione, ci aiutano a conoscere quale percorso avverso sia stato quello degli psicoanalisti tedeschi, vissuti nella dittatura nazista che avevano coltivato l’illusione di una psicoanalisi, “come isola di tacita resistenza a cui sarebbe bastato rimettersi in contatto con l’estero per esserci di nuovo (Jappe, 1995,427).” In verità, nel 1977, dopo il rifiuto dell’IPA da parte dell’Associazione Psicoanalitica Tedesca ad organizzare il convegno internazionale proprio a Berlino, venne avviato, “un doloroso processo di riflessione ed autocritica (p.170).” Simenauer, psicoanalista ebreo tornato in Germania, afferma però che ancora nel 1993 dovette combattere non poco per ottenere di poter analizzare i temi legati al Nazionalsocialismo in quanto, “l’organizzazione negazionista teneva ancora in proprio potere i protagonisti, creando una resistenza fortissima all’indagine (p.171).”

Nel lavoro, Rosenfeld ci ricorda come l’organizzazione narcisistica non sia orientata primariamente a difendere dalla colpa e dalla paura bensì essa, “sembra prevalentemente avere di mira la salvaguardia dell’idealizzazione della supremazia e della violenza del narcisismo distruttivo (p.185).” In relazione alla struttura psicotica del Terzo Reich, è la figura del capo, Fuhrer, che dirige le operazioni e tende a, “fare discorsi provocatori di propaganda per attirare sempre di più nel mondo psicotico parti sane della personalità, promettendo che nel mondo psicotico non c’è niente di doloroso, ma a ognuno è permesso di seguire del tutto le proprie inclinazioni sadiche (p.187).”  Il capo è dunque sadico, onnipotente e completamente privo di pietà, e pretende ubbidienza assoluta da tutte le parti del sé. Conclude, “Nella psicosi della nazione tedesca, il potere distruttivo, ipnotico e illimitato del Fuhrer riusciva con un’immensa deformazione invidiosa, a trasformare in pericolosi nemici della nazione tedesca esseri umani di una razza che aveva invece contribuito in modo tanto importante alla cultura del popolo tedesco […] Questa tragica deformazione mi sembra identica alla deformazione invidiosa del paziente delirante (p.188).”

In un momento storico in cui si profilano al nostro orizzonte scenari preoccupanti di guerra, pensiamo che la lettura di questo lavoro risponda all’impegno dello psicoanalista di, “individuare gli elementi occulti che alimentano la distruttività nei gruppi e nella società (p.173).”

H.Rosenfeld (2019), Narcisismo e Aggressività, Rivista di Psicoanalisi, 65:176-189

https://pep-web.org/browse/RPSA/volumes/65?preview=RPSA.065.0176A

F.De Masi & H.Kamm (2019) Organizzazioni narcisistico-dittatoriali della distruttività. Introduzione a un lavoro inedito di Herbert Rosenfeld: «Narcisismo e aggressività». Rivista di Psicoanalisi 65:169-175


[1] Era presente soltanto negli atti del Convegno stesso.

Allegati
Narcisismo e aggressività Rivista di Psicoanalisi, 2019, LXV,1

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