Francesca Woodman, Untitled. Boulder, Colorado, 1976 © George and Betty Woodman fonte: nybooks.com
Parole chiave: Corpo; Psicoanalisi; Lombardi; Emozioni
Il ruolo del Tocco Affettivo nell’Anoressia Nervosa.
C. Pirrongelli
Paola Crucianelli, ricercatrice al Karolinska Institutet di Stoccolma, è considerata una delle massime esperte nello studio del sistema afferente tattile CT(C-Tactile), un pilastro per lo sviluppo del senso del sé corporeo. Mentre il tradizionale sistema tattile discriminatorio inizia a svilupparsi solo dopo la nascita,… “Nel grembo materno, il feto è costantemente cullato dal liquido amniotico” dice Crucianelli in una sua intervista …Questa situazione crea la prima esperienza di stimolazione tattile, la quale sembra essere interamente mediata dal sistema tattile affettivo”…Tali fibre amieliniche afferiscono in una zona specifica dell’insula posteriore, confermandone la funzione affettiva e non sensoriale (Olausson et al., 2002). McGlone et al. (2014) hanno suggerito che il ruolo essenziale del tocco affettivo CT sia quello di fornire un meccanismo di recettori periferici per la segnalazione di un piacevole contatto pelle-a-pelle negli esseri umani, promuovendo in tal modo il tocco interpersonale e il comportamento affiliativo.
Tocco affettivo e senso di sé.
Con tocco affettivo si intende un tocco lento e leggero, applicato con una velocità che varia tra 1 e 10 cm/s e alla temperatura della pelle (il tocco tipico di una carezza). Dice Paola Crucianelli: “Senza dubbio viviamo in un periodo storico in cui c’è una vera e propria ‘crisi di astinenza’ per il tocco. Infatti, questa modalità è stata ‘demonizzata’ e scoraggiata per molto tempo portando ad una riduzione sostanziale di interazioni tattili tra individui, al di là delle relazioni più significative…. Inoltre, anche i recenti sviluppi tecnologici hanno portato ad una riduzione dell’uso del tocco, che è diventato lentamente una modalità sensoriale quasi dimenticata. A livello fisico ne paghiamo sicuramente le conseguenze. Per esempio, interazioni tattili positive – come ad esempio un abbraccio- scatenano una serie di processi neurobiologici che portano al rilascio dell’ossitocina. L’ossitocina è sia un ormone che un neurotrasmettitore che promuove un nostro benessere psico-fisico, ma anche lo sviluppo ed il mantenimento di relazioni sociali ed affettive.”
Dal versante psicoanalitico viene in mente quanto scritto da Anna Migliozzi in una intervista a Riccardo Lombardi per Spiweb (2019): “…Mentre in passato abbiamo assistito faustianamente ad un individuo in lotta con le pulsioni, e il corpo poteva essere l’artefice o strumento di questa lotta, oggi l’individuo non vive ‘dentro sé stesso’ e, pur non percependo il corpo come antagonista, lo abita come luogo alieno e minaccioso. Il corpo, invece, rimane il contenitore dell’esperienza soggettiva originaria e fonda l’identità individuale; in quanto il nostro senso di esistere si sviluppa solo attraverso la capacità di sentire e pensare, esito dell’intimo scambio tra le ondate sensoriali e percettive tra corpo-mente.”
Anoressia e tocco affettivo
I fattori etiologici nell’anoressia nervosa restano un interrogativo difficilmente definibile e, di conseguenza, le modalità di cura. Questa patologia è caratterizzata da condotte restrittive relative al cibo, distorsione dell’immagine corporea capacità socio-cognitive insoddisfacenti. come ritiro sociale correlato a una mancanza di interesse nelle interazioni sociali (anedonia sociale). Tra le anoressiche sono state riscontrate anomalie in diversi domini fisiologici come il gusto, la fame, il rilevamento del battito cardiaco, il dolore, il carico respiratorio avversivo e per l’appunto il tocco affettivo, tutti domini dell’enterocezione, la capacità di percepire quel che avviene all’interno del proprio corpo (Craig, 2002). Diversi studi hanno indagato se le donne affette da anoressia potessero percepire il tocco affettivo come meno piacevole rispetto alle donne sane a causa della sensibilità anomala del CT (Crucianelli et al., 2016; Davidovic et al., 2018) ma i risultati non sono stati conclusivi. Una ricerca posteriore di Paola Crucianelli ha invece mostrato, nelle patologie alimentari, una elevata correlazione con altri disturbi come ad esempio il neglect emotivo, l’isolamento sociale e comportamenti ossessivo-compulsivi. Tuttavia, Crucianelli et al. (2021) hanno recentemente osservato che le donne con AN percepiscono le stimolazioni non solo affettive ma anche non affettive come meno piacevoli rispetto alle donne sane, indicando una percezione alterata generalizzata degli stimoli tattili, indipendentemente dalla loro natura affettiva: una specie di anedonia tattile o sensoriale. Dato lo stretto legame tra tocco affettivo e percezione del sé corporeo, queste evidenze suggeriscono una potenziale relazione tra sistema tattile affettivo e distorsioni nella percezione corporea. Si stanno inoltre diffondendo studi per verificare l’effetto della corteccia in senso top-down nel modulare attraverso fattori cognitivi e affettivi l’esperienza del tocco affettivo (Sailer U., 2020, Sacchetti et al, 2021). Questi autori hanno riportato prove a favore di una relazione tra la sensibilità delle fibre tattili CT, i problemi di aspetto dismorfico e la consapevolezza corporea ed emotiva. Inoltre, è stato osservato che l’anticipazione del piacere (con esperimenti sull’immaginazione e l’anticipazione del tocco affettivo), può modulare in modo cruciale l’esperienza del tocco affettivo nelle donne con, e guarite dall’anoressia (Bischoff-Grethe et al., 2018; Crucianelli et al., 2021). Più in generale, alcuni autori ritengono che nell’anoressia nervosa ci sia una capacità disregolata di prevedere, rappresentare e regolare cognitivamente ciò che sta accadendo nello stato fisiologico del corpo, con conseguenti sintomi come alessitimia (Khalsa et al., 2015; Bizzi, 2023). Pertanto, sia i fattori dal basso verso l’alto (cioè la sensibilità e il funzionamento dei CT) che i fattori dall’alto verso il basso possono avere un ruolo nel modulare l’esperienza del tocco affettivo nelle anoressiche.
“Il concetto di immagine corporea include almeno due componenti: una è legata alla precisione nel percepire la propria dimensione e forma corporea (perceptual body image), mentre l’altra componente indirizza i propri sentimenti e pensieri verso la forma e la dimensione del corpo (immagine attitudinale del corpo). Nonostante un crescente interesse per l’argomento, la co-occorrenza di distorsioni dell’immagine corporea percettiva (ad es. sovrastima del peso/dimensione corporea) e attitudinale rimane dibattuta, principalmente perché non è chiaro se queste due sfaccettature dell’immagine corporea siano indipendenti o fortemente legate l’una all’altra. In un lavoro del 2021 cui hanno contribuito sia Paola Crucianelli che Eikaterine Fotopoulou, si rileva come le distorsioni nell’immagine percettiva del corpo non si limitino alla percezione visiva del corpo ma siano state riscontrate anche nella percezione tattile. Inoltre, l’intensità e la persistenza delle distorsioni sia attitudinali che percettive dell’immagine corporea sono considerate fattori prognostici negativi, così cruciali che recentemente è stato suggerito che l’anoressia dovrebbe essere ridefinita come un disturbo dell’immagine corporea. Tajadura et al (2022) hanno rilevato anomalie nell’integrazione multisensoriale sia di segnali uditivi che visivi nelle anoressiche sia a livello subclinico che clinico.
Stile di attaccamento
Un tema molto dibattuto e idealmente collegato al tema del tocco affettivo, è quello dello stile di attaccamento nelle anoressiche (Lenzo, 2021; Amianto, F. et al. 2022, Rossi, E. 2022). Le anoressiche sono identificate con lo stile evitante e il cibo è evitato proprio come l’attaccamento. Inutile sottolineare come questo rapporto con il cibo vada nella direzione contraria a quello che è l’istinto primario di sopravvivenza. Per coloro che abbiano avuto a che fare con pazienti anoressiche non sembra azzardato parlare di aspetti dissociativi tra corpo e mente.
Tocco affettivo e depressione
Una osservazione appena fuori argomento ma di un certo interesse, è a proposito delle madri depresse. Studi su campioni (Hardin J. S., 2021)hanno mostrato come oltre alla quantità sia importante la qualità del tocco affettivo: queste madri, ad esempio, tendono ad utilizzare il solletico in modo prepotente, a interagire fisicamente col bambino in modo poco delicato. Li sollevano troppo spesso per contenere il loro comportamento o attrarre la loro attenzione con interazioni tattili intrusive e negative. “Di conseguenza, questi bambini tendono ad utilizzare comportamenti tattili compensatori, come ad esempio ciucciarsi il dito o aggrapparsi, in maniera molto più consistente se confrontati con bambini di mamme senza sintomi depressivi”.
Queste risposte del corpo al corpo, queste interazioni prossimali non contingenti da madre a figlio ripropongono l’annosa questione dell’importanza del corpo nella nascita della mente, dei suoi effetti sulla vita futura del bambino e del miglior approccio alla cura dell’individuo. L’anoressia resta uno dei disturbi più difficili per una comprensione dei meccanismi psicofisici che ne sono alla base e per studiare cure efficaci sia in ambito psichiatrico che psicoanalitico.
BIBLIOGRAFIA
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