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Il modello affermativo dell’identità di genere per persone Transgender e di Genere Non-Conforme incontra la Psicoanalisi. A. Crapanzano

2/09/23
La Psicoanalisi nell'incontro tra genere e identità. P. Politi e U. Pr

CLAUDE CAHUN

Il modello affermativo dell’identità di genere per persone Transgender e di Genere Non-Conforme incontra la Psicoanalisi

Andrea Crapanzano, Ph.D.*

«Il mio corpo non è più il mio destino. Adesso è la mia tela[1]»

      Abstract: In questo articolo l’autore si propone di descrivere il modello affermativo dell’identità di genere per persone Transgender e di Genere Non Conforme basato su teorie psicoanalitiche classiche riadattate specificatamente al lavoro clinico con questa popolazione. Viene inoltre presentato un caso clinico in cui questo modello viene applicato all’interno di un percorso psicoanalitico con un giovane paziente transgender.

Parole chiave: Modello Affermativo, Identità di Genere, Psicoanalisi, Transgender, Non Conformità di Genere

* Andrea Crapanzano (Ph.D.) è Psicoterapeuta Psicoanalitico, Docente di Psicologia Forense, Teorie e Tecniche Psicodinamiche e Psicosessualità Umana presso la San Francisco State University, San Francisco, CA.  www.andreacrapanzanophd.com
[1] (Goldner V., 2011, pp.166)

Introduzione
Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un aumento considerevole del numero di giovani pazienti che richiedono aiuto psicologico per questioni relative alla loro identità di genere. Tale fenomeno comporta inevitabilmente la messa in discussione delle nostre idee ed opinioni profonde, siano esse consce od inconsce, sul concetto di genere. Infatti, il superamento dei nostri pregiudizi e preconcetti è fondamentale per supportare queste persone nel loro viaggio esplorativo o, qualora lo desiderino, nel loro percorso di transizione/affermazione di genere in maniera accogliente, competente e validante.
Per dare un’idea di questa “esplosione” nel numero di giovani che vengono inviati a diversi centri specializzati su questioni relative al genere, il Tavistock Clinic Gender Identity Development Service (Regno Unito) ha registrato tra il 2009 ed il 2017 un aumento negli invii da 96 a 2.016 all’anno… continua a leggere l’articolo


Commento di Maria Antoncecchi

Quale modello offre la psicoanalisi  per il trattamento della disforia di genere? I cambiamenti culturali avvenuti negli ultimi decenni aprono nuove riflessioni sul tema del transgender anche grazie all’aumento dei pazienti che si rivolgono a trattamenti psicologici per problemi riguardanti l’identità di genere nonché per l’incremento di richieste di interventi chirurgici e/o l’utilizzo di farmaci in grado di ritardare lo sviluppo sessuale.

Alcune precisazioni sui concetti chiave. Il termine ‘transgender’ è utilizzato per descrivere diverse categorie di persone la cui esperienza  interiore e soggettiva del proprio genere non si allinea con il sesso assegnato alla nascita mentre. il termine ‘genere’ intende fare riferimento agli atteggiamenti, ai sentimenti e ai comportamenti che la cultura associa al sesso biologico di una persona. Il comportamento di un individuo può quindi essere compatibile o meno con le aspettative sociali e culturali della comunità di appartenenza. La comunità transgender (Crapanzano,2021) preferisce utilizzare questo  termine rispetto a ‘transessuale’ in quanto  sottolinea l’esperienza psicologica di genere rispetto al sesso biologico e all’aspetto anatomico  anche perché  il termine, transessuale, è  utilizzato solitamente  per persone che ricevono trattamenti ormonali e/o chirurgici volti a modificare il proprio corpo per allinearlo al sesso opposto. Solo una parte delle persone Transgender e di Genere Non Conforme (TGNC) desiderano avviare un percorso di “transizione” cioè decidono di modificare il proprio corpo attraverso terapie ormonali e/o interventi chirurgici al fine di allinearlo con la propria identità di genere compreso lo stato giuridico) e solo una parte sono inquadrabili nella diagnosi di’ Disforia di Genere’. Infatti mentre alcune persone si sottopongono solo a terapie ormonali altri desiderano modificare esclusivamente il loro aspetto esteriore e alcuni preferiscono non modificare nulla pur identificandosi nel gruppo transgender. In questo caso si parla di non-conformità di genere, un concetto che vuole intendere che non tutte le scelte di genere sono riconducibile a scelte binarie.

Fatte queste premesse vogliamo proporre in occasione della Giornata Mondiale contro Omofobia, Transfobia e Bifobia del 17 maggio 2022 l’articolo del dottor Crapanzano , psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico che vive e lavora a San Francisco (USA) e docente di psicoterapia di genere all’Università di San Francisco. L’Autore … continua a leggere l’articolo


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