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Parole chiave:Loewald H.W., Freud, Edipo, Psicoanalisi, Ogden
Hans W. LOEWALD Center
(1906-1993)
di M.S.Piccolo
Il neocreato Loewald Center(1) ( 2024) è un centro culturale indipendente (e non un istituto di training), il cui scopo è quello di fornire seminari e conferenze intorno alla figura di H.W. Loewald. E’ composto da soci che durante la propria formazione formale psicoanalitica hanno sviluppato un interesse per questo pensatore. La figura di Hans W. Loewald (Balsam,2008) ha guadagnato trazione negli anni recenti. Nell’aprile 2022, si è tenuta la prima conferenza inaugurale del Loewald Center, nato dalla collaborazione tra membri indipendenti di due istituti psicoanalitici affiliati all’IPA
- 1) il Western New England Institute, che copre le aree extraurbane a nord di New York City, tra il Connecticut e il Massachusetts (dove Loewald aveva il suo studio, nei pressi di Yale, in Connecticut), e
- 2) l’Institute of Psychoanalytic Training and Research (IPTAR), un istituto newyorkese urbano affiliato all’IPA, tradizionalmente composto da non-medici.
Questi istituti offrono una formazione psicoanalitica classica, mantenendo però un’attenzione particolare a come i fenomeni distintamente freudiani si manifestino nel mondo contemporaneo, includendo in maniera critica anche sviluppi teorici più recenti. Loewald stesso incarnava questa prospettiva: un “conservatore radicale” (Whitebook, 2004), un’espressione che in inglese rappresenta una contraddizione in termini, poiché il secondo elemento è comunemente associato a un approccio innovativo e progressista, mentre il primo è, appunto, “conservatore”.
Come dice Balsam (2008): “My Loewald may not be others’ Loewald,” dal momento che lascia un segno diverso in ogni lettore. Loewald nasce in una famiglia ebraica in un’Alsazia allora tedesca, studia filosofia con Heidegger a Marburg e Friburgo, si trasferisce a Roma per completare una laurea in Medicina nel 1934 alla Sapienza, ed esercita psichiatria a Padova, da dove fugge nel 1939 negli USA a causa delle sopraggiunte “Leggi Razziali” italiane. Nello Stato del Rhode Island riprende la formazione psichiatrica per ottenere l’abilitazione locale. Inizia il training psicoanalitico negli anni della guerra presso il Washington-Baltimore Institute. Nel 1955, presso l’istituto psicoanalitico del Western New England a New Haven (la città dove si trova l’Università di Yale) diventa analista didatta. Si evince che Loewald leggesse Freud in tedesco. La sua formazione include dunque il tedesco, l’inglese e presumibilmente l’italiano.
Chi lo ha conosciuto di persona lo ha descritto come “un uomo di corporatura snella, una presenza silenziosa che spesso si accoccolava mentre ascoltava il materiale dei casi, con la mano sulla fronte come il Pensatore di Rodin; un uomo incline a un ascolto ricettivo e reattivo, di poche parole ma incisive, capace di essere diretto e di non perdere tempo in giri di parole. Alcuni lo temevano per il suo atteggiamento austero, ma aveva anche uno scintillio furbo e una grande prontezza nel cogliere l’umorismo” (Balsam, 2008). Lasciava un’impressione anche a chi lo osservava alla guida della sua BMW gialla mentre si recava in studio.
La rilevanza del suo pensiero sta nell’aver gestito divisioni e ramificazioni della psicoanalisi di quegli anni, mantenendo un punto di partenza freudiano, non dogmatico, fresco e rilevante, in quanto non assumeva che il maestro dovesse avere ragione per sé, ma con freschezza notava nella realtà che osservava fenomeni freudiani oltre Freud stesso.
Loewald si appoggia sulla teoria strutturale dell’ultimo Freud con piglio dinamico, fornendo una snella rilevanza moderna alla teoria delle pulsioni e preservando elementi teorici della prima topografia, ed ha notevolmente ampliato il contributo — allora solo embrionale — di Freud sulle relazioni oggettuali. È evidente che un riassunto di questo tipo può risultare “tutto o niente”, motivo per cui si ritorna all’idea che l’eredità di Loewald si manifesti in modo diverso a seconda del lettore. Ma ciò che qui possiamo dire è che una consapevolezza della realtà interpersonale e relazionale della costituzione umana non nasce da un tentativo di superare Freud e di trovarlo irrilevante, come avrebbero poi fatto alcune scuole di pensiero negli anni successivi, ma dalla consapevolezza che i fenomeni freudiani, sin dall’inizio, contenevano fattualità sia dell’intrapsichico sia dell’interpsichico — non per partito preso, ma come un incastro di dati dell’uno e dell’altro a partire dal material clinico.
Loewald ha saputo offrire osservazioni su come la psiche fosse creata progressivamente dalla madre e dal neonato — insieme — attraverso processi di graduale internalizzazione che avvengono sia nello sviluppo del bambino e parallelamente in seduta, durante il trattamento. Loewald coglieva gli elementi più basilari della natura animale e constatava “là fuori” sia il pre-edipico sia l’edipico in un viaggio di crescita… anche verso i lidi di sublimazione creativa di cui scrive.
Una delle citazioni che, a mio avviso, fa brillare di rilevanza moderna l’accorgersi intorno a noi dei fenomeni edipici è: “[T]he assumption of responsibility for one’s own life and its conduct is in psychic reality tantamount to the murder of the parents” (1979, p. 757). L’Edipo rimane clinicamente centrale(2) .
Dal sito è possibile acquistare video di conferenze e presentazioni recenti, nonché consultare il calendario di quelle future. Un esempio di presentazione è stato un seminario del 2023 sull’“interpsichico” – tema caro a Loewald, di cui l’italiano Bolognini è stato un autorevole relatore.
REFERENZE
Balsam, R. H. (2008) The Essence of Hans Loewald. Journal of the American Psychoanalytic Association 56:1117-1128.
Loewald, H. W. (1979) The Waning of the Oedipus Complex. Journal of the American Psychoanalytic Association 27:751-775
Loewaldcenter.org/, sito web del neonato centro dedicato a Loewald.
Ogden, T. H. (2006) Reading Loewald: Oedipus Reconceived. International Journal of Psychoanalysis 87:651-666
Obituario del New York Times, Gennaio 1993, https://www.nytimes.com/1993/01/13/obituaries/hans-loewald-86-professor-emeritus-in-psychiatry-at-yale.html?unlocked_article_code=1.tk4.s_8B.GrxBJvI4do1u&smid=url-share
Whitebook, J. (2004). Hans Loewald: A radical conservative. International Journal of Psychoanalysis 85: 97-115.
Note
(1)sito web: https://loewaldcenter.org/.
(2)Autori recenti come Ogden (2006) hanno esaminato la rilevanza contemporanea dei temi
edipici loewaldiani, forse tracciando più differenze che somiglianze rispetto al concetto originario
di Freud. Tuttavia, a mio avviso, il fenomeno edipico non è una deduzione, ma una
osservazione induttiva di un fenomeno naturalistico, come un etologo concettualizza il rituale di
una specie animale che precede la sua comprensione. Pertanto, ogni generazione di
psicoanalisti può avere letture diverse su un fenomeno naturalistico che esisteva già prima della
nascita di Freud.