Alla luce delle recenti pubblicazioni, nella sua presentazione G. Tasca ha messo a confronto le prove a sostegno dell’efficacia della farmacoterapia e della psicoterapia nella cura della depressione. In entrambi gli ambiti vi sono studi con esiti contraddittori poco evidenziati nelle pubblicazioni. Vi è, però, evidenza scientifica che la psicoterapia sia efficace in alcuni casi, in misura maggiore della farmacoterapia (depressione, disturbi della personalità), e che i fattori relazionali contino nell’esito positivo. Nonostante tutto ciò la clinica sembra poco informata sugli sviluppi della ricerca. Il gap tra clinica e ricerca è da attribuire alla distinzione tra “dissemination vs. translation” delle conoscenze tra questi settori. La dissemination (one way) è la diffusione unidirezionale dei risultati della ricerca, in ambito accademico, che non include il clinico, creando resistenza e distacco. Nella traslazione (two ways) della conoscenza il clinico è coinvolto fin dall’inizio nel lavoro con il ricercatore, con cui condivide ipotesi, disegna il progetto per lo studio del fenomeno e la comunicazione dei risultati.
Da queste riflessioni è nato, nel 2012, il Psychotherapy Practice Research Network (PPRNet). Attraverso il metodo del focus group, si è elaborato un questionario che potesse rispondere alla domanda su come una ricerca informata dalla pratica clinica può aiutare a migliorare il trattamento coi pazienti.
Su 955 clinici, di diversa formazione, provenienza e con una media di 20 anni di lavoro (50% lavoratori privati) oltre l’88% ha posto come primo aspetto d’attenzione il comprendere i meccanismi di cambiamento nella terapia; poi a seguire la relazione terapeutica, la formazione del terapeuta, le sue riflessioni sul caso, la sintomatologia del paziente.
Le categorie ritenute meno importanti sono: i feedback del paziente sull’andamento della terapia, il progress monitoring e i trattamenti manuali (argomenti di particolare interesse nelle pubblicazioni scientifiche perché oggettivabili, mentre i clinici preferiscono aspetti più rilevabili e fruibili nel corso della seduta).
Tasca evidenzia come per ridurre il gap tra clinica e ricerca sia necessario focalizzarsi sulla “traslazione” delle conoscenze, facilitando l’accesso ai dati della ricerca e predisponendo fondi per i clinici che partecipano alla ricerca. Il clinico, da parte sua, deve indicare ai pazienti i trattamenti con maggiore evidenza scientifica, informandosi delle ricerche sulla meta-analisi, aggiornandosi sulle riviste scientifiche e prendendo parte alla ricerca su tematiche specifiche.
Il PPRNet è un blog che offre informazioni rispetto ai risultati delle più recenti scoperte e ha come obiettivo la costruzione di gruppi di ricerca sui tempi importanti per la clinica.
Chi è interessato può iscriversi presso l’indirizzo www.pprnet.ca ed essere aggiornato mensilmente.
In questi mesi, si è costituito il gruppo PPRnet-Italyad operadi Tasca, Del Corno, Lo Coco e Compare, che stanno procedendo all’organizzazione della metodologia che consentirà di organizzare i focus-group tra i clinici per individuare i temi salienti per la ricerca in Italia.
Per informazioni scrivere a pprnet.italy@gmail.com.
Giorgio Tasca, Ph.D., C. Psych., psicologo e psicoterapeuta, è Associate Professor in Psychiatry e Clinical Psychology presso l’University of Ottawa e Professore di Research in Clinical Psychology presso l’Università di Bergamo. Candidato come Presidente della Society for Psychotherapy Research (SPR), è fondatore e direttore dello Psychotherapy Practice Research Network (PPRNet).
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