Titolo: Corsia preferenziale. Comunità itinerante ad orientamento psicoanalitico rivolta a giovani dalla preadolescenza alla prima età adulta in breakdown evolutivo e a rischio di sviluppo di psicopatologia complessa, di abbandono scolastico e di emarginazione sociale.(E concomitante creazione di un gruppo di studio permanente sulla psicoanalisi di frontiera che promuova, inoltre, il dialogo con altre discipline, con altre realtà istituzionali deputate alla cura psichica e con il territorio ed i suoi servizi socio-educativi).
Proponenti:Monica Bomba, Simone Bruschetta, Giovanna Cocchiarella, Monica Conte, Felicia D’Elia, Monica Faranda, Francesco Gucci, Thomas Marcacci, Concetta Perrotta, Lello Russo.
Referente: Monica Conte (mncconte@gmail.com)
Coordinatore: Ci sarà un coordinamento nazionale e tanti coordinatori locali per quante équipe si costituiranno in ogni territorio.
Durata prevista: progetto pilota della durata 3 anni. La verifica di efficacia di questo modello potrà determinare il rinnovo della sua durata per altri 3 anni. L’intenzione è quella di testare ed eventualmente integrare questo nuovo metodo di intervento nel sistema di cura tradizionale e che, una volta collaudato, “Corsia preferenziale” possa divenire permanente
Parole chiave: Psicoanalisi di frontiera, comunità itinerante, disagio giovanile non fisiologico, neet, hikikomori, disturbi dell’alimentazione, breakdown, esordio psicotico, risparmio fondi pubblici, approccio innovativo e partecipativo col territorio.
Breve riassunto: “Corsia preferenziale”: il tempo presente è indicativo di una saturazione di malessere giovanile grave, non fisiologico, troppo spesso ignorato per la sua camaleontica espressione ed intrinseca invisibilità. La società ne prende atto solo quando assume forme eclatanti che hanno debordato rispetto alla capacità della patologia di assorbirsi ed essere assorbita nel e dal suo contesto di appartenenza. Giunti alle forme eclatanti, la patologia ha raggiunto l’apice e ci mostra drammaticamente quanto tutte le manifestazioni antecedenti siano passate inosservate. A questo punto, l’adolescente-giovane adulto non solo è portatore di una sofferenza più grave e profonda e la sua famiglia con lui, ma presenta di conseguenza una più complessa necessità di contenimento e cura (ripristino di un percorso di formazione/inserimento nel mondo del lavoro, ospedalizzazioni, inserimenti in comunità, prese in carico psichiatriche, interventi per limitare condotte antisociali), per cui può necessitare, sul piano della salute pubblica, di un investimento significativo e di una spesa “sociale” spesso poco sostenibile, che vede il nostro territorio nazionale in affanno e incapace di soddisfarla.
Con questo progetto pilota, il cui gruppo di studio si costituisce come osservatorio sul campo e come contenitore di riflessioni psicoanalitiche teoriche, cliniche e tecniche, ci rivolgiamo quindi a quella folta popolazione di giovani che presenta una sofferenza psicopatologica in età evolutiva al cui esito cronico si può constatare l’enorme perdita umana e un esponenziale spreco di risorse pubbliche.
Ancor più con le limitazioni altalenanti fino a far vacillare il senso comune legate a questo ultimo anno di pandemia, i giovani sono proprio i grandi assenti della scena sociale senza contare i drop-out scolastici a cui assistiamo impotenti.
Adottando le molteplici concettualizzazioni psicoanalitiche insieme a tante esperienze sul campo già sperimentate, con il progetto Corsia preferenziale si cercherà di realizzare una rete di servizi agili, disponibili in forma non burocratizzata, flessibili in funzione delle esigenze dell’utenza e molto radicati nel territorio di appartenenza. Le sfaccettature saranno costituite da quattro assi: Attività clinica (compagno adulto, trattamenti individuali, familiari, gruppi per la scuola, per le equipe sanitarie…); Attività nel territorio (esercizi commerciali, artigiani, associazioni artistiche, culturali, e sportive, fondazioni, agenzie formative mirate, studi di registrazione); Scuola; Servizi pubblici, qualora vi fosse un acutizzarsi di una situazione psicopatologica (psichiatria, neuropsichiatra infantile). La rete itinerante, basata su protocolli di intesa e convenzioni ad hoc, avrà il compito di trovare formule che coinvolgano i soggetti target tenendo primariamente conto della loro esperienza emotiva proponendosi come oggetto dinamico vivificante e capace di mobilitare l’investimento del “fuori di sé”.
Il nostro ruolo come analisti, oltre ad interventi clinici individuali, familiari e di gruppo, sarà primariamente di gestione del progetto clinico, supervisionando costantemente gli operatori sociali e sanitari coinvolti. Riteniamo, infatti, che un primo fondamentale intervento terapeutico sia la costruzione di un contenitore analitico che accolga l’equipe, orientando, calibrando e dando significato ad ogni intervento della rete di cura attorno al paziente.
Le riflessioni sull’esperienza sul campo saranno volte a portare un contributo teorico e tecnico, attraverso un gruppo di studio nazionale che approfondirà in modo sistematico la tematica della vulnerabilità, della prevenzione e della ingravescenza alla patologia psichica grave. A tal fine saranno approntati protocolli di ricerca volti alla verifica dell’efficacia del progetto proposto, oltre a una generalizzazione delle osservazioni raccolte e a una loro efficace diffusione.
Obiettivi: Attraverso l’introduzione di una logica fortemente partecipativa, che parta dal basso, il primo obiettivo è quello di creare le condizioni affinché i soggetti target possano trovare, laddove serva, spazi di cura dedicati e costruiti su misura. La ricaduta di un coinvolgimento attivo alla vita scolastica, sociale, familiare e lavorativa dovrebbe condurre alla riformulazione di un personale contratto narcisistico con la società, la scuola, la famiglia, contribuendo in modo sostanziale a contrastare quella deriva di cronicità che sempre si annuncia in queste casistiche. Inoltre, ci si propone di creare forti sinergie tra gli assi principali del progetto (servizi pubblici, attività nel territorio, attività clinica, scuola) con evidente risvolto anche sulla diffusione della psicoanalisi. Infine, obiettivo primario del gruppo di studio sarà quello di progredire nella definizione teorica e tecnica nell’ambito della patologia psichica grave.
Attività:
- Protocolli d’intesa con i Servizi territoriali di salute mentale e di neuropsichiatria infantile, con gli Uffici scolastici provinciali e/o le singole Scuole (potrebbe altresì costituirsi un dialogo con i dipartimenti di salute mentale e con gli assessorati alla sanità di Comuni, Province e Regioni);
- Convenzioni con Cooperative Sociali e Associazioni di operatori sanitari e sociosanitari per l’affiancamento;
- Convenzioni con realtà del territorio quali esercizi commerciali, artigiani, associazioni artistiche, culturali, e sportive, fondazioni, agenzie formative mirate, studi di registrazione, biblioteche e altro, adoperandosi per cercare finanziamenti che possano premiare l’impegno soggetti target (ad esempio borse lavoro)
- Inserimento di tirocinanti in psicologia e psicoterapia e specializzandi in psichiatria per l’attività di “mediazione psichica” (Racamier) tra le parti coinvolte nel progetto;
- Realizzazione di materiale informativo e campagna di informazione mediate mezzi di comunicazione adeguati;
- Gruppi di supervisione dedicati a tutti gli operatori coinvolti;
- Gruppo di studio e di supervisione permanente sulla psicoanalisi di frontiera;
– Accordi di ricerca con gruppi di ricerca universitari.
Tipo e numero di persone che beneficiano del progetto: In base alle risorse attivate sul territorio e alla disponibilità di operatori.
Risultati attesi: Sostenere la co-costruzione di comunità locali di cura della grave sofferenza mentale dell’età adolescenziale, attraverso lo sviluppo di reti di cooperazione tra Servizi, Istituzioni e Agenzie dei territori nei quali emergono quei singoli casi la cui gravità necessita di una presa in carico comunitaria.
Sviluppare una metodologia di intervento psicoanalitico, sulla frontiera delle pratiche di salute mentale e di sviluppo sociale, su cui basare il lavoro di rete volto alla cura e prevenzione del disagio adolescenziale nelle comunità sociali contemporanee.
Permettere ai membri dei contesti socio-familiari e degli ambienti di vita sostenuti delle reti di cura locale, l’accesso a percorsi psicoanalitici personali come esito di quei processi di ripresa fondati sulla maturazione psichica e sul contestuale consolidamento sociale, necessariamente preliminari alla scelta consapevole del percorso di cura psicoanalitico.
Tipo e numero di output da produrre:
- Ripresa e conclusione percorso scolastico;
- Inserimento nel mondo del lavoro;
- Inclusione sociale in reti di relazioni affettive di sostegno
- Numero di Comunità locali di cura attivate
- Numero di adolescenti seguiti
- Numero di pazienti in psicoanalisi
- Numero di lavori scientifici prodotti
- Indicatori rilevati da strumenti standardizzati largamente usati in ambito di ricerca, per facilitare la collaborazione con istituzioni di ricerca e partecipare a bandi.