Prendendo le mosse dal lavoro di Winnicott e Bion, il grande psicoanalista Thomas Ogden mostra come una vita non vissuta possa essere riconquistata nell’esperienza dell’analisi.
Il libro analizza il ruolo dell’intuizione nella pratica psicoanalitica e il processo di sviluppo di uno stile analitico unico e soggettivo. Ogden affronta le molte interazioni tra verità e cambiamento psichico, l’effetto trasformativo degli sforzi di confrontarsi con la verità dell’esperienza e il modo in cui gli psicoanalisti possono comprendere l’evoluzione psichica dei loro pazienti. Vite non vissute traccia una nuova via che gli analisti possono percorrere per utilizzare la nozione di verità nel lavoro clinico, così come nella lettura psicoanalitica delle opere di Kafka e Borges.
Thomas H. Ogden ha pubblicato undici libri tradotti in più di venti lingue. Nel 2012 ha vinto il Mary Sigourney Award per il suo contributo allo sviluppo della psicoanalisi. Nella collana di Psicologia clinica ha pubblicato L’arte della psicoanalisi (2008).