Riflessioni psicoanalitiche sulla nascita del denaro e della moneta
Antigone Edizioni
L’autore ha voluto cercare, a volte con modalità non proprio “ortodosse”, le radici di un concetto generalmente, genericamente e, spesso, acriticamente accettato in modo quasi universale: “Il denaro è lo sterco del demonio”; concetto attorno al quale Freud ha costruito una parte importante della sua elaborazione teorica della fase anale. Concetto che, pur nella attuale fase di critica della Strega Metapsicologia, continua a vivere di vita propria sotto varie forme e non solo in psicoanalisi.
Dopo aver osservato a grandi linee, in modo a volte irriverente, alcuni aspetti filosofico-storico-economici relativi al denaro e alla moneta, da Platone a Hayek, la ricerca ha portato l’autore ad avvicinare gli studiosi, in primo luogo tedeschi, che hanno vivacizzato, pur nelle loro contraddizioni, il dibattito di fine Ottocento circa la Bibel-Babel Streit, e che hanno fornito a Freud il materiale di costruzione per quella parte di teoria che mette in rapporto il Denaro con le Feci. Dalla disamina del lavoro di Delitzsch, Winckler, Zimmern e, specialmente, di Alfred Jeremias la ricerca è necessariamente proseguita, a ritroso, in direzione delle radici ebraiche alle quali gli autori tedeschi hanno attinto, per procedere poi a inevitabili collegamenti con la più antica civiltà akkadica e con quella, ancor più antica, sumera; collegamenti rivisitati attraverso i fondamentali lavori di Pettinato, Liverani, Kramer e Bottéro.
Questa ricerca ha portato poi, misconoscendone volutamente le pretese origini greche, a formulare una diversa e, forse, fantasiosa ipotesi sulla nascita della Moneta.
L’autore sottolinea che c’è sempre il rischio di contribuire al mantenimento di un pregiudizio antisemita quando si associano termini quali Denaro ed Ebraico: per molte ragioni (personali, storiche e linguistiche) questo lavoro vuole essere anche un omaggio, pur non privo di riserve e non certo apologetico, alla storia e alla cultura ebraica vista come tradizione che si perpetua; tradizione che è stata ed è uno dei ponti importanti fra l’antichità e la modernità.
Fabio Benini, psicologo psicoterapeuta e psicoanalista, è membro associato della Società Psicoanalitica Italiana e della International Psychoanalytical Association. Vive e lavora privatamente a Brescia.
Vai alla recensione di Rita Corsa