Il tema della relazione fra psicoanalisi e psichiatria è antico e lo stesso Freud (1915-17) lo vedeva molto complesso o persino irriducibile se considerato in relazione agli psichiatri prima che alla psichiatria. Ancor più critica diventa la possibilità di relazione fra psicoanalisi e “luoghi della riabilitazione” ove alla psicoanalisi si chiede sostegno nella clinica di pazienti la cui gravità è dovuta al procedere della difettualità psicotica che si organizza non solo come processualità dell’ordine naturale, ma come continua e discreta soluzione autoterapeutica degli stessi pazienti nell’adeguamento del Sé a un contesto relazionale che sollecita distonie e frammentazioni.
Il libro riunisce una serie di riflessioni di autori italiani, francesi (M. Sassolas) e ungheresi che tendono ad utilizzare la posizione psicoanalitica come dispositivo privilegiato attraverso cui leggere rispettosamente le soluzioni processuali, gli oggetti e le finalità creative dei percorsi psicotici. La riflessione si muove rigorosamente all’interno della cornice significativa dei servizi territoriali, delle Comunità Terapeutiche e delle strutture intermedie della psichiatria infantile e dell’adolescenza.
Il registro psicoanalitico guida le riflessioni di questo libro in un percorso di esplorazione positiva proprio nel rispetto della gravità e gravosità della condizione psicotica e della complessità dei servizi.
Giuseppe Leo è psichiatra e psicoterapeuta presso il Dipartimento di Salute Mentale di Lecce. E’ coordinatore del sito WEB e delle edizioni Frenis-Zero per le quali cura la collana “Identità Mediterranee”. E’ coordinatore del Centro di Psicoterapia Dinamica “Mauro Mancia” che a Lecce ospita incontri clinici con psicoanalisti sia italiani che esteri.
Giuseppe Riefolo, membro ordinario SPI, è psichiatra presso il Dipartimento di Salute Mentale Roma E. Tiene supervisioni cliniche presso vari DSM. Si è occupato dell’approccio psicoanalitico alle istituzioni territoriali attraverso vari articoli e soprattutto con il volume “Psichiatria Prossima” (Boringhieri, 2001). Si occupa di storia delle istituzioni psichiatriche e dell’uso psicoanalitico del cinema.