“Abbiamo dato a questo lavoro il titolo Prendersi cura per richiamare subito la consapevolezza di responsabilità che si assume uno psicoanalista quando accetta un paziente, ma anche per riferirci a tutte quelle forme di “prendersi cura” volontarie, professionalizzate o non (dalle madri ai maestri, ai medici e infermieri, alle assistenti sociali e alle pedagogiste o alle baby sitter). Ci rivolgiamo dunque a tutte quelle persone che lavorano anche attraverso lo strumento di una relazione psicologica, per la quale non sono sufficienti soltanto le buone intenzioni, ma è necessario averne una maggior comprensione al fine di produrre il bene che si cerca di raggiungere.
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