Con questo libro Mauro Manica si conferma uno degli autori più fertili della psicoanalisi italiana. In sette serrati capitoli affronta con originalità e rigore una serie svariata di temi: l’etica; la funzione del sogno come poesia della mente; il primitivo dei traumi sepolti nelle memoria implicite; la sfida di ciò che non è rappresentabile e dei modi in cui lo può diventare; il recupero degli autori dimenticati dalla psicoanalisi più ortodossa – Jung, Ferenczi, Tausk; il poppante saggio come metafora dell’assetto difensivo della psicoanalisi; l’anoressia; l’identificazione estrattiva; la segreta derivazione di alcuni concetti bioniani da Jung; il gute Fürsorge di Ferenczi; la Strange Situation in vivo, la coraggiosa tecnica del Family Lunch (non spiegherò cos’è, per lasciare al lettore la curiosità e il piacere di scoprirlo); i neuroni a specchio (chiarissima e non scontata l’annotazione sulla relazione tra psicoanalisi e neuroscienze); il sogno simultaneo; il fantasma autocannibalico; la sindrome del no-entry; le mesomerie, la catastrofe del me-ness; la metanalisi; il mimicry; l’identificazione proiettiva intrasomatica; la sottrazione di credenza; il patto di pietà; l’odio positivo; la coppia amore-eros/amore-agape. L’elenco mi pare degno di quello strepitoso di Borges ripreso da Foucault all’inizio di Le parole e le cose e dovrebbe bastare per risvegliare il desiderio di leggere il testo per saperne di più (dalla Prefazione di Giuseppe Civitarese).
Mauro Manica, psichiatra e psicoanalista, già responsabile del Servizio Ambulatoriale del Dipartimento di Salute Mentale dell’ Asl 13 di Novara, è membro ordinario della SPI e dell’IPA. Oltre a diversi articoli su riviste scientifiche ed in volumi collettivi ha pubblicato i libri Guardare nell’ombra. Saggi di psichiatria psicoanalitica (1999), Psicoanalisi in situazioni estreme (2004), Il suicidio. Amore tragico, tragedia d’amore (con E. Borgna e A. Pagnoni, 2006), La musica della psicoanalisi (2007), e Fare psicoanalisi, vivere la clinica, sognare la teoria (2010) presso le Edizioni Borla. E’ stato membro del comitato di lettura della Rivista di Psicoanalisi. Ha rappresentato la Società Psiconanalitica Italiana (SPI) in incontri scientifici con l’Associazione Psicoanalitica Argentina (APA) e con la Società Francese di Psicoanalisi (SPP). E’ stato relatore al 44th Congresso dell’IPA (Rio de Janeiro, luglio 2005) e al 46th Congresso dell’IPA (Chicago, luglio 2009) ricevendo il Ticho award. Alcuni suoi lavori sono stati tradotti in Francia e in America Latina.