L’Annata Psicoanalitica Internazionale
A cura di Giovanni Foresti, Diana Norsa e collaboratori
The International Journal of Psychoanalysis
Nel corso della sua ormai lunga storia, la redazione della Annata Psicoanalitica Internazionale è andata incontro a cambiamenti che riflettono le trasformazioni complessive della psicoanalisi italiana. Iniziata da Nino Ferro e da Roberto Basile su un progetto che era stato inizialmente proposto da Jean-Michel Quinodoz, l’Annata è progressivamente diventata un’iniziativa sempre più ‘nazionalpopolare’ nel senso più alto e specifico della parola. Secondo Antonio Gramsci, quest’espressione va utilizzata per designare fenomeni culturali profondamente radicati in una comunità che esprimono alcuni dei suoi valori più significativi e durevoli.
Ai suoi inizi (la prima edizione risale al 2003), l’Annata era uno strumento di aggiornamento pensato per avvicinare la cultura psicoanalitica italiana alla lingua inglese e all’International Journal of Psychoanalysis. A curare la scelta e la traduzione degli articoli erano, oltre ai Curatori, un gruppo di traduttori eccellenti (Stefano Bolognini, Vincenzo Bonaminio, Anna Ferruta ed altri) che avevano le competenze teoriche e lessicali necessarie per assicurare un lavoro di qualità sul testo di partenza e su quello di arrivo.
Da alcuni anni l’Annata è diventata uno strumento di lavoro che si avvale di competenze che sono divenute molto più diffuse di quanto fossero in passato. La conoscenza dell’inglese, che consente di esprimere e comprendere le sottigliezze della ricerca psicoanalitica, è sempre più popolare, mentre la circolazione dei concetti ritenuti più importanti nel mondo psicoanalitico è ora più ampia e capillare di vent’anni fa. Da strumento di divulgazione, aggiornamento e svecchiamento, l’Annata è così diventata un laboratorio artigianale nel senso illustrato da Richard Sennett ne L’uomo artigiano (2008) e in Insieme: rituali, piaceri e politiche della collaborazione (2012).
Della traduzione si occupa un gruppo di giovani studiosi affiancati da analisti senior che curano insieme a loro l’editing e cioè leggono, consigliano e assistono. Sia che siano Candidati degli istituti di training della SPI o di AIPSI, sia che siano Soci senior o associatisi di recente, traduttori e curatori costituiscono un gruppo di lavoro che produce periodicamente un volume della cui pubblicazione si occupa un editore che è del mestiere (essendo a sua volta uno specialista della materia): Giovanni Fioriti. Nelle pagine dell’Annata si trova così una ben calcolata selezione degli articoli del Journal ritenuti più stimolanti, la cui traduzione è stata oggetto di un lavoro tanto accurato quanto formativo.
Indice del volume n. 11
JOSÉ BLEGER: PENSARE LA PSICOANALISI – Leopold Bleger
IL LEGAME E LA TEORIA DELLE TRE D (DEPOSITANTE, DEPOSITARIO E DEPOSITATO): RUOLO E STATUS- Enrique Pichon Rivière
COMMENTO ALLO SCRITTO DI E. PICHON RIVIÈRE “IL LEGAME E LA TEORIA DELLE TRE D (DEPOSITANTE, DEPOSITARIO E DEPOSITATO): RUOLO E STATUS- Jay Greenberg
INTERFERENZE CONTROTRANSFERALI NELLA VALUTAZIONE E NELLA DECISIONE DEL SUPERVISORE DI PROPORRE IL CANDIDATO PER LA QUALIFICA: SEMPRE PRESENTI MA POCO RICONOSCIUTE- Lena Theodorou Ehrlich, Nancy Mann Kulish, Margaret Ann Fitzpatrick Hanly, Marianne Robinson, Arden Rothstein
UN TERRENO COMUNE NEI GRUPPI DI DISCUSSIONE CLINICA: RISO- NANZA INTERSOGGETTIVA E TEORIE OPERATIVE IMPLICITE- Ricardo Bernardi
L’IPOCONDRIA COME NEVROSI ATTUALEBERND NISSENDAL DOLORE FISICO AL DOLORE MENTALE: IL CORPO NEL CAMPO PSICOANALITICO- Thomas Hartung, Michael Steinbrecher
PELLE SOTTILE” O NARCISISMO VULNERABILE, “PELLE SPESSA” O NARCISISMO GRANDIOSO: SOMIGLIANZE E DIFFERENZE- Ricardo Bernardi, Mónica Eidlin
UN GATTO NON È UNA CORAZZATA, LA MENTE NON È IL CERVELLO: PENSIERI SUL SIGNIFICATO DI ‘NEUROPSICOANALISI Brett Clarke