La Ricerca

La svolta relazionale, itinerari Italiani

21/06/11

La svolta relazionale. Itinerari italiani

Milano, Raffaello Cortina, pag. 254, (2011)

Recensione di  Sandro Panizza

Questo libro è una mappa. Un “lovely planet” – dice ironicamente Amadei – invece che un lonely planet dell’orientamento relazionale in psicoanalisi in USA e in Italia.
E’ una mappa storica, una mappa spaziale, una mappa estensiva.

La storia (Amadei, Lingiardi, Dazzi). Gli Autori ci conducono dalla preistoria poliedrica della sensibilità relazionale (Ferenczi, Sullivan, Horney, Racker, Loewald, Gill, Kohut), all’entrata in campo della matrice relazionale (Mitchell, Ghent, Bromberg, Fosshage), e agli sviluppi più recenti (Benjamin, Aron, Dimen, Harris, Beebe).

Lo spazio. Forse è il primo libro che, raccontandoci delle origini nordamericane, ci aggiorna sui primi sussulti, sull’attecchimento poi, nel vecchio continente, della sensibilità relazionale e ci rende consapevoli dell’importanza internazionale del gruppo italiano (Nebbiosi, Federici, Caviglia).

L’estensione. Alcuni capitoli, piuttosto inusuali, ci mostrano le estensioni dell’orientamento relazionale nei campi affini e meno affini: la teoria dell’attaccamento (Dazzi, De Bei), le scienze cognitive (Liotti), la ricerca empirica (Lingiardi, De Bei).

Le voci plurime degli Autori rendono stimolante la lettura, perché confermano nel dettato, che la questione relazionale non è un sistema chiuso, ma in continua evoluzione, accogliendo, sotto lo stesso ombrello delle relazioni esterne in continuità con le relazioni d’oggetto, punti di vista diversi.

Gli ultimi capitoli estendono il confronto tra il modello relazionale e la psicoanalisi di Freud (Moccia, Meterangelis) e di Jung (Giannoni).

La dedica di una particolare attenzione all’adolescenza (Vanni), tende a individuare questa età come crogiuolo relazionale che guarda a quanto è successo prima e a quanto succederà poi.

In conclusione, La svolta relazionale interroga e stimola riflessioni in ogni ambito psicoanalitico italiano, classico e postclassico, offrendo una rete di orientamenti aggiornata e utile.

 

Giugno 2011

Chi ha letto questo articolo ha anche letto…

“Al cinema con il mio paziente"  di G. Riefolo. Recensione di P. Boccara

Leggi tutto

"Femminile melanconico" di C. Chabert. Recensione di S. Lombardi

Leggi tutto