Parole chiave: Psicoanalisi; Freud; Storia; Storia della Psicoanalisi
La Scuola di Freud sottosopra. Ciò che la storia della Psicoanalisi dice alla Psicoanalisi e viceversa
di Francesco Napolitano, Quodlibet 2023
Recensione a cura di Roberto Musella
L’ultimo libro di Francesco Napolitano, La scuola di Freud sottosopra, come un Giano bifronte, guarda alla storia della Psicoanalisi in chiave psicoanalitica e alla Psicoanalisi a partire dalla sua storia. È un libro che merita di essere letto per il suo valore storico e che merita di essere studiato per quello psicoanalitico.
È un testo documentato di storia della psicoanalisi che analizza, con strumenti che all’autore non mancano, le Minute di quella che sarebbe diventata la Società Psicoanalitica di Vienna, trascritte originariamente dall’allora fedelissimo Otto Rank. Le sedute scientifiche della Società psicologica del mercoledì raccolgono gli accesi dibattiti che Freud e i suoi discepoli tenevano rigorosamente il mercoledì sera, post coenam, presso la casa del maestro in Berggasse 19.
Accompagnati da Napolitano entriamo così a contatto vivo con la storia della formazione della scuola viennese, con i suoi riti di ammissione e di iniziazione. Ma è dentro la narrazione dell’autore, leggendo gli sviluppi e le dinamiche che contraddistinguevano quel gruppo di pionieri, che scopriamo ben altro dietro la storia degli esordi della Scuola di Freud.
Oltre alle faide interne, documentate a partire dai verbali di Rank, che portarono alle prime rotture e ai primi scismi, intuiamo tutto il corollario di gelosie, rivalità e tradimenti che sostennero non solo lo sviluppo del movimento psicoanalitico ma anche la sua diffusione, tanto cara a Freud.
Napolitano, neanche tanto tra le righe, ci regala un testo di epistemologia psicoanalitica che presenta la teoria dei pionieri quale diretta espressione delle idiosincrasie profonde degli autori. Si respirano nel testo la passione erotica per il maestro e le rivalità interne che portavano gli uni a sostenere o ad attaccare le teorie degli altri, giammai guidati dalla coerenza scientifica delle idee proposte, ma piuttosto dai rispettivi caratteri sintomatici, dalla ricerca di compiacenza e dalla rivalità politica. Una ricerca, quella di Napolitano, che punta al cuore della teoria, interrogandosi sulla funzione della teorizzazione in Psicoanalisi che a sua volta interroga il problema della teoresi tanto psicoanalitica quanto più ampiamente umana.
Dietro la retorica che accompagnava gli incontri del mercoledì nella casa del maestro, entriamo nel vivo della conflittualità e dell’ambivalenza degli allievi che scatenavano gli affondi di spada, i ricami di fioretto, le schioppettate e le cannonate che si svolgevano sotto lo sguardo vigile e severo del padre della psicoanalisi cui spettava sempre l’ultima parola.
Quello di Francesco Napolitano è un testo di storia della Psicoanalisi a partire dalla sua teoria ed è un testo di teoria della Psicoanalisi a partire dalla sua storia. Storia controversa, umana e psicoanalitica, segnata dalla violenza degli scismi che accompagnarono l’alba della Società psicoanalitica internazionale, le cui prime vittime eccellenti, Adler, Stekel, Jung, lo stesso Rank, sospese in una lotta di potere giocata tra Eros e Thanatos, nel tentativo di ribaltare il maestro, si ritrovarono ribaltate. Il potere sullo sfondo, “il sottosopra” che ambisce alla sopraffazione “sessuale” dell’altro, l’Edipo all’opera nel campo di Edipo, il capovolgimento delle gerarchie attraverso l’attacco frontale portato alla teoria e ai suoi fondamenti vi accompagneranno, come hanno accompagnato me, nella lettura appassionata e nello studio del testo.