Lo scopo fondamentale del lavoro terapeutico è di "mettere il genitore nelle condizioni di riflettere sugli stati mentali propri, del figlio e su quelli che si attivano nella relazione" (45), essendo il cosiddetto paziente non il bambino, e nemmeno il genitore, ma il sistema dinamico della loro relazione. Tra i capitoli di maggiore interesse – oltre a quelli di tipo teorico che collocano la psicoterapia congiunta nel novero degli approcci dinamici e psicoanalitici – si segnala il quarto capitolo, dedicato all’illustrazione delle tecniche di intervento (ne sono illustrate dodici, riprese in altre parti del testo con esempi clinici puntuali) ed il capitolo dedicato alla psicoterapia analitica di gruppo con madri e bambini.
La stesura di questo vero e proprio Manuale tecnico è iniziata nel 2003 – circa sette anni dopo l’avvio delle attività – con un lavoro congiunto di tutte le professioniste impegnate nel Progetto; un lavoro che ha cercato di enucleare non solo le prassi applicative e le tecniche di intervento (minuziosamente descritte), ma anche i referenti teorici e i modelli di rappresentazione familiari e della transizione alla genitorialità. Il modello qui proposto è stato convalidato attraverso rigorosi studi sperimentali. Un interessante elemento distintivo è dato dal fatto che le autrici provengono da diverse strade formative e professionali: alcune si sono specializzate all’Anna Freud Centre, altre hanno una formazione in psicoterapia infantile e in gruppoanalisi; una di loro è membro della British Psycho-Analytical Society, mentre un’altra fa capo alla Society of Analytical Psychology. Ancora, alcune hanno lavorato, o lavorano, nel servizio sanitario nazionale, mentre altre sono libere professioniste, e nella maggior parte svolgono attività didattiche e di supervisione.