La dissociazione somatoforme è innanzi tutto distinta dalla dissociazione psicologica che, secondo l’autore, è un fenomeno che si basa sulla “disgregazione della memoria, della coscienza e dell’identità” (93). La dissociazione somatoforme prende in specifica considerazione che “il corpo e le funzioni corporee possono risultare anch’esse soggette a dissociazione” (79) e si manifesta pertanto in disturbi della sensazione, dei movimenti e di altre funzioni corporee. Ciò conferma le osservazioni della psichiatria francese del XIX Secolo – v. il capitolo I fenomeni dissociativi somatoformi: una prospettiva janetiana – e la proposta dell’autore è, in sostanza, quella di considerare sotto tale nuova etichetta diagnostica i fenomeni che un tempo andavano sotto il nome di isteria e che oggi sono identificati con le etichette di disturbi di conversione, di somatizzazione, di dolore e sessuali (DSM IV).
In tale quadro, la Prima Parte del testo si centra sulla presentazione e discussione del questionario sulla dissociazione somatoforme, mentre la Seconda Parte ha come titolo Trauma, dissociazione somatoforme e difese. L’articolazione del volume si spiega con l’intento di presentare strumenti atti a valutare nel paziente il grado di dissociazione somatoforme e, in tale ottica, sono discussi ed analizzati due questionari (in traduzione italiana): il Questionario Sulla dissociazione Somatoforme (SDQ) e l’Inventario delle Esperienze Traumatiche (TEC), entrambi riportati in Appendice. Gli sviluppi concettuali e tecnici dei questionari e le loro caratteristiche psicometriche, accompagnate da numerose applicazioni in diversi contesti e con campioni differenziati, arricchiscono il quadro della presentazione e ne sostanziano i risultati, confermando anche il potere discriminante di tale entità psicopatologica.
Circa due terzi del testo sono poi dedicati alla presentazione del modello dell’autore basato sull’elaborazione della reazione difensiva di base degli animali ad una minaccia di tipo predatorio; considerando i disturbi dissociativi che presentano le persone traumatizzate, si notano i cosiddetti “sintomi somatoformi non spiegati” (121) – v. i fenomeni di incapsulamento degli affetti, di intorpidimento e congelamento emotivo -.
Attraverso sperimentazioni rigorose con pazienti psichiatrici è infine confermato “il valore predittivo dei traumi emotivi, fisici e sessuali rispetto alla dissociazione psicologica e somatoforme” (259).