SERATE di APERITIVO CON AUTORE
Centro Milanese di Psicoanalisi
Terza stagione
Terzo incontro
30 Ottobre 2015
Mauro Manica presenta il suo libro
“Intercettare il sogno. Sviluppi traumatici e progressione onirica nel discorso psicoanalitico”
Borla, 2014
Report a cura di Valentina Nuzzaci
Manica presenta al pubblico, più che i contenuti del suo libro, il suo modo di scrivere la psicoanalisi. Confessa di scrivere in uno stato di coscienza particolare: una dissociazione fisiologica (Bromberg), una dissociazione che permette ad alcuni stati del sé di fare alcune cose. Rileggendo quanto scritto, ammette di aver riconosciuto solo a tratti le sue parole. Pensa che questa condizione dissociativa sia creata anche dalla condizione della psicoanalisi. Uno psicoanalista non scrive solo, non scrive solo cose che pensate da lui (inserisce nel suo lavoro il contributo di altri autori oppure cose pensate coi pazienti o dai pazienti). Rileggendo il suo libro ha pensato che lo avrebbe voluto intitolare “intercettare l’onirico”, che indica una dimensione più estesa. La psicoanalisi attuale si occupa di ciò che avviene tra paziente e analista, nella relazione. Si è passati da una psicoanalisi centrata sul transfert ad una centrata sul controtransfert fino a considerarle due polarità inscindibili. Stiamo passando da una psicoanalisi che si occupava dei contenuti ad una che si occupa di contenitori, per sviluppare gli apparati del paziente e dell’analista. L’interpretazione prima di essere offerta al paziente deve avere un apparato adeguato per essere pensata. L’interminabilità dell’analisi può essere vista come l’estensibilità dell’onirico.
Viene presentato del materiale clinico per esemplificare i concetti presentati.
Sandro Panizza, in qualità di discussant, evidenzia i contenuti del libro di Manica che lo hanno colpito: il sogno che intercetta e l’incontro con l’altro. Intercettare l’onirico rende l’idea di qualcosa che continua ad essere indagato, nel tempo e nel lavoro analitico. Il sogno intercetta delle parti traumatiche, che magari non hanno mai parlato, e in questo modo il paziente dice cose altrimenti indicibili.
Il sogno intercetta ma c’è bisogno di un altro che ti aiuti a comprenderlo.
Sogno che intercetta il traumatico e sogno che apre all’altro.
Manica aggiunge che l’interpretazione può essere un’attività sognante, che ha cominciato a formarsi nella mente dell’analista a partire da quel sogno. Una delle finalità del lavoro analitico non è solo rendere conscio l’inconscio, trasformare beta in alfa, ma anche rendere inconscio il conscio, recuperare anche ciò che non è solo pensiero.
Dal pubblico viene chiesto di approfondire il tema delle libere associazioni del paziente, che possono essere d’aiuto all’analista.
Manica risponde che le libere associazioni del paziente sono frutto della relazione.
Ricorda che Ferro dice “nuotare verso la regola fondamentale”. Quali pazienti riescono oggi ad associare liberamente? Molti di loro non hanno avuto, a causa di eventi traumatici, la possibilità di sviluppare questa capacità. I pazienti psicotici non ci fanno andare in attenzione fluttuante. Ci tengono svegli.
Dicembre 2015
Leggi in SpiPedia
Reverie di Michele Bezoari
In Spiweb
8 maggio 2014 CMP “Sul sogno” di Lucio Russo
A proposito del convegno «Dissociazione, scissione e rimozione»
Intercettare il sogno. Sviluppi traumatici e progressione onirica nel discorso psicoanalitico