DAMIEN HIRST 1991
Introduzione alla presentazione di un lavoro di epidemiologia psichiatrica condotta da un gruppo di ricercatori italiani
Cosa può incuriosire rispetto un lavoro di epidemiologia psichiatrica? Certamente non si tratta di mettere a confronto due discipline attraverso questa metodica. Si tratta, invece, di vedere cosa può fare dialogare le due discipline con un arricchimento reciproco. Quella riportata è un’indagine su un campione di popolazione italiana, affetta da patologia schizofrenica, piuttosto ampio che si propone di valutare la qualità delle cure offerte dai servizi di salute mentale rivolte ai pazienti . I risultati mettono inevidenza delle discrepanze territoriali piùttosto importanti che sono evidenziate nelle conclusioni. Ma al di là di queste differenze che possono trovare diverse motivazioni, Il dato che comunque accomuna i vari territori è in termini negativi: la ridotta offerta delle cure psicologiche. Si segnala con molta precisione nelle conclusioni riportate che solo un paziente su dieci riceve cure psicologiche e interventi psicoeducazionali. Il primo elemento che viene rilevato quindi sempre nelle conclusioni è che “la salute mentale italiana potrebbe essere implementata attraverso l’aumento dell’accessibilità agli interventi psicologici“. Due possono essere i fattori implicati, l’assenza culturale-scientifica di modelli della mente che possono far ipotizzare una maggiore indicazione verso quel tipo di trattamenti, l’altrofattore è la formazione necessaria a diversi livelli, individuali, gruppali ed istituzionali per far si che quei tipi di intervento siano efficaci ed evidenti nei risultati. L’elemento chiave è la centralità delle risorse umane e della sua formazione necessaria. Si mettono in evidenza tra gli indicatori della qualità dell’offerta l’adesione alle cure psicofarmacologiche e l’analisi degli effetti collaterali. Ma qual è l’importanza della formazione di tutto il personale che costituisce l’elemento cardine dell’offerta terapeutica? L’offerta di alcuni modelli di lettura del funzionamento mentale e istituzionale potrebbero costituire il necessario strumento per incrementare l’offerta terapeutica per il trattamento psicologico. In questo la promozione del dialogo scientifico risulta un punto fondamentale. Un dialogo scientifico che possa dimostrare ciò che è necessario fare per migliorare il livello delle cure, che metta al centro dell’azione della cura la risorsa umana con i suoi limiti e le sue potenzialità, la necessità di modelli scientifici che ci permettano di definire e dimostrare la necessità degli interventi. Il primo passo quindi è la rilevazione dei bisogni e delle carenze. Questo lavoro può essere quindi un buon punto di partenza.
Diego Bongiorno