Parole chiave: Psiche e Polis, Società Psicoanalitica Italiana, Manifesto della Salute Mentale
In occasione del XXI Congresso della SPI, Psiche e Polis, che si terrà il prossimo 24-26 Maggio a Roma, il presidente Sarantis Thanopulos, sollecitato dalle domande di D. D’Alessandro, si addentra nel tema del Congresso ribadendo la necessità per la psicoanalisi di tornare ad abitare lo spazio pubblico, la Polis, ritornare dunque nella città per combattere una tendenza a ripiegarsi, a sostare in un’esistenza asfittica che non trova più la possibilità di oltrepassarsi.
Cosa vuol dire abitare la Polis?
Per Thanopulos, vuol dire aprirsi agli altri saperi e inevitabilmente alla Politica; mentre il Congresso sul Narcisismo (2022), aveva riguardato la ricerca teorico-clinica su un tema che attraversa il nostro tempo, il Congresso Psiche e Polis (2024) avrebbe l’ambizione di aprire uno spazio che favorisca il confronto e possa progettare il futuro, se un futuro è ancora possibile, dove trovi posto la sofferenza, il patire come parte dell’esperire, indissociabile dal piacere e dalla conoscenza.
La psicoanalisi, che ha fatto dell’estraneità la sua cifra principale, ha rivelato che l’estraneo ci abita, scalfisce sempre la nostra identità ed è ribelle a ogni sapere ‘tecnico’ e a ogni sua brillante significazione costruita a priori. Oggi, sembra essere più che mai ineludibile un dibattito sulla salute mentale per uscire dalla logica di un trattamento impersonale, “… che mira solo alla sedazione del dolore, mettendo da parte la soggettività della persona sofferente e espropriandola del suo diritto di cittadinanza.”
(Dalla redazione Anna Migliozzi)