I Servizi Clinici di Consultazione dei Centri psicoanalitici della SPI svolgono una funzione informativa e forniscono inominativi degli analisti presenti in un certo territorio per facilitare il contatto diretto con uno psicoanalista che opera privatamente e presso il quale il paziente potrà effettuare i primi colloqui per un eventuale trattamento. Nei Servizi Clinici di Consultazione della Società Psicoanalitica Italiana è inoltre possibile incontrare uno psicoanalista per una Consultazione Psicoanalitica. Questa è la modalità più idonea quando la persona interessata non desidera prendere direttamente contatto con un analista ma desidera essere preliminarmente informata e indirizzata verso una cura. In questo caso la consultazione psicoanalitica viene effettuata dagli psicoanalisti che operano nei Servizi Clinici di Consultazione dei Centri di Psicoanalisi presenti in diverse città italiane ( vedi carta dell’Italia)
Dove
Le consultazioni possono svolgersi o all’interno della sede del Centro dell’area territoriale di riferimento o negli studi privati degli analisti che fanno parte del Servizio.
A chi si rivolge.
Il Servizio Clinico di Consultazione psicoanalitica è rivolto a coloro che si trovano ad affrontare una condizione di sofferenza psichica e di disagio. La consultazione, attraverso uno o più incontri, ha come scopo quello di avviare, insieme ad un analista esperto, una comprensione della natura del disagio psicologico che l’individuo sofferente sta vivendo. La consultazione quindi si occupa della crisi che il soggetto sta attraversando in una certa fase dell’esistenza e che può avere delle risonanze nella qualità della sua vita. Si tratta di difficoltà che possono essere presenti in molti ambiti: da quello più personale, esistenziale ed affettivo, fino ad arrivare a disagi più specifici nell’ambito relazionale, sessuale, familiare ecc.; le difficoltà possono riguardare un difficile rapporto con il proprio corpo o momenti di crisi nel passaggio attraverso le diverse età della vita cosi’ come possono toccare problemi di identità, di lavoro, familiari o di coppia (traumi, lutti, separazioni maltrattamenti ecc.). Tali disagi si esprimono talvolta in modo quasi silente ed impercettibile ma più sovente possono emergere come crisi di angoscia, stati depressivi, fobie, manie, disturbi psicosomatici, disturbi alimentari, dipendenze ed altri sintomi di vario genere. La consultazione psicoanalitica tiene in dovuta considerazione i diversi quadri sintomatologici di natura psichica ma non vuole essere una mera valutazione diagnostica ed investigativa sul soggetto che chiede aiuto. Essa è un incontro approfondito tra due persone, l’individuo sofferente e lo psicoanalista, per tentare di comprendere le origini dell’infelicità e del malessere della persona al fine di individuare quali possano essere le vie più idonee per rispondervi.
Come si svolge.
La consultazione psicoanalitica è quindi uno spazio assistito di riflessione su di sé, da cui può sorgere l’interesse a creare dei collegamenti tra i propri sintomi , il proprio mondo psicologico e la storia della propria vita, tra il momento presente ed il passato. Eventi del passato, anche del lontano passato infantile o adolescenziale, sono spesso all’origine delle difficoltà che l’individuo sta attraversando nella sua vita attuale e che si ripercuotono nella relazione con se stesso e con gli altri. La consultazione tenta di avvicinarsi alle origini della sofferenza, nel rispetto della persona, offrendo ascolto e promuovendo un nuovo sguardo su fatti e su vicende vissute.
Chi è lo psicoanalista che svolge la consultazione.
Gli analisti che operano nei Servizi Clinici di Consultazione della Società psicoanalitica Italiana sono professionisti di lunga e provata esperienza non solo nel campo della cura analitica ma anche nelle altre forme di interventi clinici. Essi, in quanto analisti della SPI, hanno seguito la formazione psicoanalitica attraverso un lungo training, certificato dall’International Psychoanalytic Association che comprende un’analisi personale, le supervisioni di casi in trattamento e una formazione permanente presso la SPI. Essi, oltre ad essere degli psicoanalisti, hanno una competenza psichiatrica o psicologica e spesso hanno avuto esperienze di lavoro in strutture di cura .
Dalla consultazione ad un possibile trattamento.
Al termine dei colloqui di consultazione lo psicoanalista ha la funzione di indicare se sarà utile avviare una cura. In tal caso l’analista spiegherà quale potrà essere la forma più adeguata di intervento: una psicoanalisi individuale, una psicoterapia psicoanalitica, oppure una psicoterapia di gruppo o della coppia ecc. In alcuni casi potrà consigliare di avviare l’intervento anche attraverso la collaborazione con uno psichiatra.
Sarà compito dell’analista fornire tutte le informazioni e le delucidazioni sui diversi tipi di trattamento psicologico a cui egli fa riferimento.
- Quando vi siano le indicazioni ad iniziare un trattamento, l’analista che ha svolto la consultazione indicherà i nominativi degli analisti o degli psicoterapeuti che ritiene possano essere disponibili ad accogliere il paziente.
- Si possono prefigurare anche delle situazioni in cui l’analista ritiene controindicato indirizzare il paziente verso una cura:-il paziente può trovarsi in una situazione di crisi molto forte o in condizioni di vita tali per cui non è possibile pensare, nell’immediato, di avviare un percorso terapeutico.
-può inoltre delinearsi una situazione più sfumata in cui l’analista si rende conto che la persona ha bisogno di essere seguita ma le sue paure e incertezze, legate al suo stato psichico presente, costituiscono un ostacolo ad un possibile avvio di una cura.
In questi casi l’analista può proporre sia di prolungare la consultazione per un numero stabilito di incontri sia avviare con il paziente un lavoro preliminare con lo scopo di spianare la via per intraprendere, quando possibile, una psicoanalisi od una psicoterapia psicoanalitica.
- Se non vi sono le indicazioni ad una cura psicoanalitica, in seguito ai colloqui di consultazione, la persona verrà aiutata a prendere in considerazione altri percorsi terapeutici.