Immagine G. Maggioni
Si preannuncia di straordinaria importanza il VI Convegno Nazionale Bambino/Adolescente sul tema “Chi cura chi? Articolazioni e rovesciamenti nelle relazioni affettive”, che si terrà in modalità mista (presenza e remoto) il 27 e 28 novembre prossimi.
Momento opportuno per un confronto, magari anche serrato, su una relazione mai tanto discussa. È assolutamente legittimo chiedersi chi sia a curare chi, mentre le cronache quotidiano narrano di scambi, talvolta repentini, talaltra continuativi, di responsabilità, di assunzioni di responsabilità, di postura, di modi di intendersi e comunicare tra figlio/a e genitore, di segnali inquietanti, di pericolosi rovesciamenti attraverso l’arduo cammino della vita.
Il Segretario Scientifico della SPI, Dott.ssa Elena Molinari, chiarisce che “le giornate di studio e di ricerca del Convegno saranno dedicate a una riflessione sui diversi tipi di rovesciamento, sia quelli patologici, sia quelli che appartengono all’evoluzione fisiologica del bambino e dell’adolescente. Il rovesciamento riguarda anche i curanti, le loro difficoltà e la possibilità di esplorare paradigmi teorici differenti nel rapporto con le famiglie e le istituzioni. Il Convegno intende quindi aprire un dialogo tra i vari attori presenti nella complessa scena della cura del bambino e dell’adolescente, della coppia e della famiglia: non solo è rivolto ai terapeuti o curanti, ma anche agli insegnanti, agli educatori, agli assistenti sociali e ai magistrati”.
La speranza è che attraverso i numerosi contributi, soprattutto di giovani psicologi e medici alle loro prime esperienze terapeutiche, possa emergere un quadro rappresentativo della complessa relazione con la possibilità di affrontarla facendo ricorso anche a nuovi metodi ispirati dalla ricerca, dallo studio e dal confronto continui.
Sono tanti gli esempi, nella letteratura, nel cinema, nelle arti in genere, di un rapporto complesso ma che resta pur sempre decisivo per il cammino di entrambi. Al Convegno l’onore e l’onere di sciogliere nodi, se nodi ci sono, di lanciare proposte e nuove metodologie di intervento.
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