Proponenti: Maria Paola Ferrigno, Maria Pia Conte, Nicoletta Bonanome
Report a cura di Maria Paola Ferrigno
Il seminario si è svolto con un costante e condiviso rispetto del setting e in un clima collaborativo e riccamente partecipato che ha consentito uno spazio adeguato agli interventi di tutti i partecipanti.
I Proponenti hanno dato l’avvio al Seminario offrendo al gruppo alcuni spunti teorici, tecnici e storico/psicoanalitici sul tema del setting e delle sue possibili violazioni.
E’ stato sottolineato, in particolar modo, come ogni violazione del setting abbia una ricaduta sul lavoro psicoanalitico nella stanza d’analisi e sull’identità stessa dello psicoanalista.
E’ stato evidenziato, anche attraverso esemplificazioni cliniche offerte dai vari partecipanti, come la funzione del setting, nostro importantissimo ‘strumento di lavoro’, sia costantemente e inevitabilmente ‘messa alla prova’ dalla delicata complessità del nostro operare nella stanza d’analisi.
E’ stata anche esaminata e messa a disposizione dei partecipanti la ricca letteratura nazionale e internazionale reperita su tali tematiche.
Il lavoro del Gruppo ha maturato il convincimento che per una adeguata cura del setting sia necessario, oltre che opportuno, un costante intervento di ‘buona manutenzione’ della funzione psicoanalitica di ciascuno di noi accanto ad un costante affinamento del nostro ‘apparato per pensare’. Tali interventi possono essere garantiti, al di là e in aggiunta alle iniziative individuali di ogni psicoanalista (supervisioni, discussioni cliniche con Colleghi, ulteriori tranches di analisi….), dalla stessa Comunità Scientifica Psicoanalitica attraverso confronti sul tema del setting e delle sue possibili violazioni.
E’ stata pienamente condivisa la necessità di avviare, anche all’interno della Società Psicoanalitica Italiana e sulla scia di Società Psicoanalitiche internazionali, la creazione di una Assistance Commettee.
E’ stata infine riconosciuta la necessità di prevedere, all’interno del Training Psicoanalitico, specifici momenti di formazione sul tema delle violazioni del setting.
Tali iniziative, oltre a stimolare un sempre maggiore senso di ‘appartenenza’ societaria, anche attraverso la condivisione delle difficoltà intrinseche al mantenimento del setting, potrebbero utilmente ‘monitorare’ lo stato di ‘buona salute’ della nostra Comunità scientifica di cui, spesso, il setting è indicatore oltre che custode.