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Resoconto giornata sul denaro Bologna 13 Novembre

23/11/10

A cura di Franco D’Alberton

 

Il Congresso SPI- Le giornate italiane, per tradizione, mira a proporre occasioni di confronto fra la Società Italiana di Psicoanalisi, il mondo della cultura e della scienza.
Per individuare il tema della prossima edizione del 2012 la Segreteria Scientifica e l’Esecutivo della Spi hanno proposto ai soci alcuni temi da approfondire in tre giornate di studio da svolgersi secondo una modalità di discussione libera, senza relazioni preordinate, sul modello delle sessioni di brainstorming.

La prima, sul denaro si è tenuta il 13 novembre a Bologna, le altre due previste avranno come tema il lavoro e il potere e si svolgeranno rispettivamente il 22 gennaio 2011 a Milano e il 19 febbraio 2011 a Roma.

Il Segretario Scientifico Nazionale invitandoci a partecipare alle tre iniziative aveva evidenziato che: "Il denaro presenta una ampia gamma di problemi, che va dalla ricerca dei mezzi di sostentamento per fare fronte ai bisogni primari dell’esistenza adulta, alle teorie economiche e ai loro riferimenti valoriali, quali la solidarietà sociale e la elaborazione della idea di collettività, o, all’altro estremo, la ricerca di sicurezza personale e individuale. Naturalmente il danaro si connette con le diverse concezioni dei bisogni come le incontriamo nella stanza di analisi, di qui potranno partire interessanti considerazioni. Pur nella sua apparente assoluta concretezza, il danaro evidentemente innesca e si accompagna con una miriade di fantasie, di paure persecutorie e di sopraffazione, di rivalsa e di competizione. "

Ci aveva comunicato che "l’idea di fondo di queste giornate è di prepararci a proporre all’esterno una nostra lettura, specificamente psicoanalitica, delle vicissitudini culturali e politiche attuali. Cosa gli analisti possono produrre quando si cimentano con aree culturali ampie e di vasta portata, cosa siamo in grado di proporre di specifico al dibattito con esperti di altre discipline ( filosofi, politologi, economisti, esperti di problemi del lavoro, ecc.)."

Seguendo queste indicazioni, la giornata di Bologna, dopo un contributo sul tema del denaro attraverso immagini cinematografiche raccolte da Nicolino Rossi, ha visto una discussione senza interventi preordinati e con la partecipazione di un economista anche il punto di vista sul denaro proveniente dalle teorie economiche è entrato nel dibattito .

Nel pomeriggio, i partecipanti, divisi in quattro gruppi si sono incontrati per approfondire gli argomenti emersi nella mattinata, individuare ipotesi, modelli, risorse disponibili da proporre come ipotesi per il tema delle Giornate Italiane del 2012, a partire dalla propria esperienza personale e dall’attività clinica.

Una linea di pensiero ha riguardato quanto attiene al denaro all’interno della dimensione analitica. E’ emerso che, pur contribuendo il denaro assieme allo spazio e al tempo alla definizione del setting, è un tema poco trattato negli incontri scientifici e sembra richiedere una maggiore attenzione negli incontri societari.
Il tema del denaro è stato considerato anche in rapporto alle mutate condizioni sociali e alla diminuita appetibilità della psicoanalisi nei tempi moderni che rischia di rendere problematica la sussistenza degli analisti e la formazione dei candidati.
Alcuni hanno evidenziato che nel lavoro analitico esiste una gratificazione nel rapporto con i pazienti che non può essere considerata solo alla luce dello scambio economico paziente-analista.
Il possibile scambio denaro-affetto è ricorso spesso nelle discussioni anche evidenziando una patologia del bisogno e dell’uso del denaro come possibile espressione di un fallimento della dimensione oggettuale del rapporto precoce. Il bisogno di possesso e di esibizione del denaro starebbe ad indicare una differenziazione non acquisibile attraverso il lavoro psichico dove il denaro surrogherebbe un deficitario scambio corporeo nei rapporti primari.
Un esempio di questo veniva da alcune esperienze convergenti su una difficoltà nelle relazioni terapeutiche con persone molto ricche.
Sia nella riunione plenaria che nel lavoro dei gruppi è ricorso il tema della perdita di appetibilità della psicoanalisi rispetto al grande spettro di proposte più o meno psicoterapeutiche offerte dal il mercato, con le conseguenti ricadute sull’attività e sulla stessa vita degli analisti. E’ stato espresso l’auspicio che i singoli analisti e l’ Istituzione psicoanalitica nel suo complesso possano esercitare una maggior presenza nei media e nella vita culturale in genere, per far maggiormente emergere le caratteristiche specifiche e la peculiarità della psicoanalisi.

Questi sono stati solo alcuni dei temi che, espressi in maniera libera, dialogica e non definitiva, hanno preso forma in un incontro dal clima emotivo piacevole e distensivo. Anche la formula organizzativa che favoriva il confronto, lo scambio e la valorizzazione delle esperienza personali sembra aver riscosso un notevole apprezzamento da parte dei partecipanti.

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