Report del “5th Joint European & UK Chapters Conference” della Society for Psychoterapy Research (SPR) dal titolo “Separation and Unity”.
19-21 Settembre 2019, Università Jagellonica, Cracovia.
di Anna Daniela Linciano
Questo report intende fornire una visione aerea di una Conferenza molto ricca di Panels e Brief Paper Sessions, per un totale di oltre 240 presentazioni, che si svolgevano in parallelo, ma permeata da una palpabile tensione all’unità ed alla condivisione.
Il titolo “Separation and Unity” è stato quindi perfettamente descrittivo dello spirito di ricerca che ivi è stato rappresentato, all’interno di un contesto variegato ed internazionale di ricercatori in psicoterapia.
La Opening Plenary “50 years of international SPR” è stata centrata sulla storia della Society for Psychotherapy Research (SPR), fondata 50 anni fa da Kenneth Howard e David E. Orlinsky (quest’ultimo relatore della plenaria stessa) insieme a Hans Strupp e Lester Luborsky nel 1969. Questa fondazione, per dirla con le parole di Orlinsky, “è stata un processo, non un evento”, già iniziato nel 1966, col tentativo, che fu rigettato, di partecipare alla 3rd APA-NIMH Invitational Conference su “Research in Psychotherapy”. Quindi un inizio non facile, ma che diede energia al gruppo, tanto da portare nel 1967 alla preparazione di una conferenza inclusiva per Ricercatori in Psicoterapia, che riuscì a ritagliarsi nel 1968, con il supporto di APA e PIAP, un 1-day pre-APA Workshop, presso l’Università dello Stato di San Francisco. Tuttavia, la First 2-day Conference in Higland Park, Illinois, fu soltanto nel 1969, seguita l’anno successivo dalla Second 2-day Conference in Chicago, Illinois, sede in cui venne formalmente adottato il regolamento “Constitutions & ByLaws” e si fece la prima elezione degli “Officers” della SPR.
La spinta iniziale fu dunque abolire la separazione tra la ricerca in psicologia clinica, come modello teoretico, e la psicoterapia generale, come campo applicativo, facilitando la comunicazione e la collaborazione tra i colleghi ricercatori del campo emergente della ricerca in psicoterapia con quelli di tutte le altre discipline.
Dopo questa opening ceremony, veramente di apertura, perché ha creato un clima condiviso, dato dal “sapere in che contesto ci si trova a lavorare”, si sono dipanate, come una raggiera, 7 sessioni parallele di 30 Panel Sessions e 18 Brief Paper Sessions, accanto a 5 Discussioni Strutturate e 36 Posters affissi. Naturalmente impossibile seguire e riportare tutto quanto emerso, ma va detto che i filoni di discussione sono stati veramente moltissimi, dalla ricerca qualitativa a quella più strutturata. I temi dei Panel e delle Brief Paper sessions, variegati ed interessanti, sono stati focalizzati su cambiamento, processo, outcome, alleanza terapeutica, attachment, mentalizzazione, senza dimenticare un’attenzione alle malattie mentali severe, ai disturbi della personalità, ai trattamenti rivolti a bambini, adolescenti e famiglie e, last but not least, un panel rivolto al training.
A proposito del tema della Conferenza “Separazione ed Unità”, sono sembrati particolarmente interessanti due progetti di ricerca multicentrici, sostenuti dalla SPR, che sono una sorta di mappatura del territorio, a livello mondiale, su quanto in atto nell’ambito della Psicoterapia.
Il primo è rivolto ai modelli di Training in Psicoterapia. Si chiama SPRISTAD, che significa SPR International Collaborative Study on the Training and Development of Psychotherapists. E’ un’esperienza neonata (hanno cominciato a raccogliere i dati all’inizio del 2019), che ha coinvolto ad oggi 52 istituti di formazione in 19 nazioni. Gli obiettivi dello studio sono: tracciare i cambiamenti nei tirocinanti in psicoterapia durante il loro percorso di formazione (training); individuare i fattori che promuovono o ostacolano lo sviluppo dei tirocinanti; raccogliere dati qualitativi e quantitativi su tali cambiamenti per i molti tirocinanti di psicoterapia, nei diversi istituti di training. Chiunque sia riconosciuto come istituto di formazione da almeno un anno, può partecipare allo studio.
Il secondo si chiama TREATme, e vuole essere una sfida europea nella ricerca sulla psicoterapia giovanile. L’idea è quella di creare una rete per mettere in connessione le conoscenze ed i trattamenti rivolti ai giovani, sparpagliati nel territorio europeo. E’ nata a Klagenfurt nel 2015, durante la Conferenza Europea SPR, ed in quella stessa sede hanno aderito immediatamente 14 paesi europei, che ad oggi sono diventati 17. Questo progetto, partito dalla constatazione della mancanza sia di sufficienti strumenti di valutazione specifici per l’età giovanile, che di adeguati progetti di studio, ha utilizzato come risorsa un programma, finanziato dall’Unione Europea, che si chiama COST (COoperazione europea in Scienza e Tecnologia), che consente di creare reti di ricerca interdisciplinari in Europa e oltre, fornisce fondi per organizzare conferenze, incontri, scuole di formazione, brevi scambi scientifici o altre attività di networking, in una vasta gamma di argomenti scientifici, ed ha come obiettivo dichiarato “liberare tutto il potenziale della scienza, creando spazi aperti dove le persone e le idee possano crescere”. I gruppi di ricerca esistenti nei paesi COST mancavano di visibilità, quindi molti ricercatori non erano consapevoli della presenza di colleghi interessati agli stessi obiettivi. L’intreccio di COST e TREATme è stato perciò una realizzazione feconda.
Ciò che ha colpito, accanto naturalmente alla ricchezza ed alla varietà degli spunti di pensiero sulle tematiche cliniche più estese, sui quali effettivamente diventerebbe dispersivo soffermarsi all’interno di un report congressuale, è sembrata una spiccata attitudine creativa, capace di mobilitare risorse interne (nello spirito dei ricercatori che si aggregano con le multicentriche) ed esterne (i fondi reclutati negli enti disponibili). Una ricettività che spinge lo sguardo fuori dal solito recinto: un reale spirito di ricerca.
Insomma, un congresso davvero interessante, che ha saputo trasportare i partecipanti dal passato della SPR, raccontato con simpatia nella Opening Ceremony, anche attraverso un ricco report fotografico dei fondatori, mentre condividevano momenti di lavoro e svago ai congressi, al futuro dei progetti di ricerca multicentrici, che riconoscono la necessità di un’unità, che trascenda le separazioni e crei una rete, all’interno della quale trattenere il valore di ciascuno ed arricchirlo con quello delle esperienze differenti, soprattutto su temi fondamentali e quanto mai caldi, quali la formazione dei terapeuti e l’affronto delle nuove e crescenti forme di disagio giovanile.
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