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Report Convegno AGIPPsA Torino 1-3 ottobre

19/10/10

L’Esecutivo SPI, particolarmente interessato alle problematiche della adolescenza e alle modalità con cui essa viene trattata nelle diverse scuole, ha chiesto ad Anna Ferruta di essere rappresentato nella sede del convegno di Torino .

Di seguito riportiamo le riflessioni della dottoressa Ferruta sulle giornate che si sono svolte nei giorni 1-3 ottobre, dal titolo: Adolescenti e adulti oggi.

 

Report sul
Convegno AGIPPsA (Associazione italiana dei Gruppi di Psicoterapia
Psicoanalitica dell’Adolescenza) su ” Adolescenti e adulti oggi”- Torino, 1-3
Ottobre

Sono intervenuta la Convegno
dell’AGIPPsA (Presidente Giovanna Montinari, riconfermata per altri tre anni)
che riunisce 16 società di psicoterapia psicoanalitica, riunite in
un’Associazione nazionale dal 2008. Sono quasi tutte dirette da soci SPI e
AIPSI, e fanno riferimento alle teorie sull’adolescenza di Novelletto, Senise,
e dell’area Winnicottiana.

 

1. Nella breve Premessa,
ho messo l’accento sull’interesse scientifico degli studi clinici e teorici
sull’adolescenza, che sollecita sviluppi di ricerca feconda.

Le questioni che la terapia
psicoanalitica degli adolescenti tiene aperte e con le quali interroga tutto il
pensiero psicoanalitico sono principalmente due:

– La crisi adolescenziale
rappresenta, come osserva Raymond Cahn, un paradigma del funzionamento mentale
che va oltre questo ambito specifico. Propone una concezione del funzionamento psichico  meno orientata a concepire lo sviluppo
psichico come un passaggio lineare da una condizione di immaturità a una
progressiva acquisizione di competenze mature, e più come un processo di
continua riorganizzazione degli assetti psichici acquisiti in relazione alle
fasi della vita e agli incontri con gli oggetti, che richiedono una
riconfigurazione rinnovata dei processi di soggettivazione. Mi sembra che
questo sia un modo di pensare il funzionamento psichico ormai sostanzialmente
acquisito.

-Meno approfondito è un secondo
aspetto, strettamente connesso con questo e che è l’oggetto specifico di questo
convegno: le plurime e successive riorganizzazioni degli assetti psichici
acquisiti necessitano, all’interno di ciascuna fase,  l’esplicazione di differenze vitali tra
adulti e adolescenti. Se è vero che c’è una similitudine tra funzionamenti
adolescenziali e funzionamento psichico in generale, questo tuttavia significa
anche che è importante che  le differenze
tra assetti mentali adulti e assetti mentali adolescenziali  siano chiare e fonte di dialogo, incontro,
conflitto. Il rischio è che empatie e seduzioni narcisistiche  mortifichino, come diceva Senise, la nascente
individualità dell’adolescente, assimilandolo o sottomettendolo a una mente
adulta che evita la responsabilità  della
differenza. Questo rischio è tanto più evidente nel lavoro istituzionale dove
la responsabilità del terapeuta che ha in carico l’adolescente rischia di  stemperarsi nell’anonimato del gruppo, invece
che esserne nutrita e rafforzata.

Tutto questo ci deve  sollecitare a sviluppare la ricerca
scientifica su base clinica, come terreno che unisce le associazioni che si
rifanno alla disciplina psicoanalitica, allo scopo di studiare e delineare
sempre più approfonditamente le strutture di funzionamento del mondo psichico.

 

2. Considerazioni generali:
il Convegno ha visto la partecipazione di più di 400 persone, giovani, da tutta
Italia. La direzione di membri delle società psicoanalitiche IPA ha garantito
un buon livello e un riferimento alla teoria psicoanalitica.

Non è un caso che proprio
sull’adolescenza si siano costituite società così numerose, in un’area nella
quale la teoria e la clinica  sono andate
incontro a trasformazioni.

Ritengo importante che la SPI
mantenga un collegamento con questa Associazione,  a cui fanno riferimento tutti quelli che si
occupano di adolescenti e che è stata generata da psicoanalisti didatti
SPI  particolarmente creativi e sensibili
alle questioni  poste dalla cura degli
adolescenti.

Questo significa  innanzitutto tenere un collegamento sul piano
scientifico, con dialogo e scambi in convegni, riunioni, riviste, che fanno
riferimento a SPI e IPA.

Occorre inoltre coinvolgere e
dare importanza ai nostri soci che dirigono queste associazioni, in modo da
fare crescere la comunicazione e  restare
aperti a sviluppi futuri.

 

Anna Ferruta

 

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