“Psychoanalysis on the Street”
New York, 5 – 7 settembre 2014
Molti di noi che operano nel campo psicoanalitico desiderano esportare la conoscenza propria della “talking cure” e della psicoanalisi stessa, al di fuori della stanza di analisi. Usando un certo slogan, si potrebbe dire, desiderano andare “oltre il divano” (per gli anglofili, “beyond the couch” ). Questo è un movimento che sta prendendo piede in Europa e negli Stati Uniti. Recentemente vi è stato l’invito a partecipare ad un gruppo di questo tipo organizzato da giovani colleghi a New York. Molti di loro provenivano da Zurigo ed altre zone europee, altri erano del luogo. Lì abbiamo tenuto riunioni aperte e discussioni riguardo la psicoanalisi come forma di terapia, di formazione ed in generale come modello per osservare la vita. Queste discussioni si sono ben intrecciate con tutto ciò che è importante per il nostro lavoro come analisti. Allo stesso tempo si sono anche affrontate le molte difficoltà che si incontrano nell’ aiutare i pazienti in generale ed in particolare quelli che non sono a conoscenza o hanno scarsa familiarità con il pensiero analitico.
L’idea di movimenti come questi è sia quella di educare ed al tempo stesso di demistificare una certa visione della psicoanalisi tentando di promuovere l’ intervento analitico anche tra quelle persone per cui é meno accessibile. In tale ottica, gli incontri aperti al pubblico si sono tenuti in luoghi che incoraggiano il dialogo, l’esplorazione e la discussione. Tali riunioni hanno avuto luogo a New York, ma anche a Zurigo, Berlino e Barcellona, in luoghi pubblici come gallerie d’arte, caffè, librerie e persino piazze all’aperto. Personalmente abbiamo trovato estremamente suggestivi i workshops tenuti all’ interno di gallerie d’ arte. L’ ambiente, infatti, con il suo contorno evocativo, ha dato un ulteriore sviluppo al moto associativo vissuto nel gruppo. Ci piace inoltre aggiungere al riguardo, che, sollecitati dai colleghi di NY abbiamo dato fin da ora la nostra disponibilità per ulteriori incontri anche nel nostro spazio espositivo di Venezia in modo che anche questa città si possa aggiungere alle altre. Sottolineiamo inoltre come il direttore di ‘Psychology Tomorrow Magazine’ , Dr Stanley Siegel, sia stato un importante volano nella diffusione delle informazioni, nel creare possibili sviluppi ed approfondimenti e nel tentare di diffondere il pensiero e la conoscenza analitica in altri campi del sapere, soprattutto quello artistico. Altro aspetto interessante e forse, in un certo senso, differenziante rispetto ad altre iniziative, è stata la varietà del back ground culturale dei partecipanti. Con partecipanti intendiamo, non solo le persone che si ponevano come osservatori/ascoltatori ma anche tra i diretti promotori dell’iniziativa. Si sono incontrati, infatti, ed hanno parlato, colleghi con diverse formazioni analitiche, artisti, assistenti sociali, fotografi, pubblicitari, redattori di giornali… Questo é quello che un po’ é accaduto ed ha avuto molto successo nel richiamare l’ attenzione su queste aree. Tutto ciò ci fa ben sperare per il futuro. É una sfida?, certo, ma forse la psicoanalisi lo é sempre stata, sia individualmente che relativamente al sociale nella sua accezione più ampia. Insomma questa ‘peste’ che ci portiamo addosso qui o di là dall’oceano poco importa, in questa epoca in cui la globalizzazione fa da padrona, non ci abbandona!!
*Ph.D, Postdoctoral Program in Psychoanalysis, NYU University.