Torino 1, 2, 3 Ottobre 2010
Politecnico
Quale relazione fra adulti e adolescenti oggi? Conflitti,insuccessi scolastici, famiglie pluricomposte o scomposte : è sempre più difficile essere madre o padre di un adolescente, perché? Davvero gli adulti trasmettono agli adolescenti la propria fragilità? Davvero gli adolescenti non hanno più interesse a dialogare con gli adulti siano essi genitori, insegnanti, terapeuti?
Queste solo alcune delle domande e gli argomenti che il 9°Convegno dei gruppi AGIPPsA ( Associazione Gruppi Italiani Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza) hanno coraggiosamente affrontato nel corso del convegno tenutosi a Torino lo scorso Ottobre,con la segreteria scientifica diretta da Eugenia Pelanda , del gruppo Area G. di Milano.
Forti della tradizione inaugurata da Arnaldo Novelletto e portata avanti dall’appuntamento che ogni due anni promuove un Convegno Nazionale per confrontarsi sugli approcci che l’adolescenza sfida a sperimentare e a rinnovare, a fronte delle nuove esigenze problematiche affettive e sociali.
In adolescenza il cambiamento delle relazioni con gli adulti si impone attraverso il corpo, la mente, le nuove potenzialità che premono ma non hanno ancora forma. Sia l’uno che l’altro dei due poli della relazione vivono momenti di incertezza e ansia derivanti dai compiti paradossali che entrambi si trovano ad affrontare nel momento in cui vivono un processo di cambiamento : sopravvivere e cambiare gli uni rispetto agli altri senza perdersi e rinunciare ciascuno alle proprie esigenze evolutive.
La cultura psicoanalitica, la consolidata esperienza nel lavoro terapeutico, l’apertura ai cambiamenti sociali e al lavoro nei contesti degli adolescenti, che i gruppi riuniti nell’AGIPPsA hanno maturato, hanno offerto nelle diverse relazioni, plenarie e in piccoli gruppi di lavoro, un panorama qualificato e aggiornato degli interventi terapeutici per adolescenti e adulti, per madri e padri,per insegnanti, utile e stimolante.
Molti dei relatori e dei presidenti dei gruppi componenti l’AGIPPsA sono psicoanalisti SPI-IPA , P. Carbone , A. Maltese , F. Mancuso , G. Monniello , G. Montinari per dirne solo alcuni e non volendo fare torto ai molti altri, essi sono impegnati a sviluppare la ricerca scientifica su base clinica, come terreno che unisce le associazioni che si rifanno alla disciplina psicoanalitica, allo scopo di studiare e delineare sempre più approfonditamente le strutture e il funzionamento del mondo psichico dell’adolescente e dell’adulto.
Come ha ben sottolineato Anna Ferruta , invitata come chair, e referente per la SPI a mantenere un dialogo psiconalitico con i gruppi, è proprio la questione dell’adolescenza a muovere sviluppi clinici e scientifici di una ricerca condivisa feconda.
"Le questioni che la terapia psicoanalitica degli adolescenti tiene aperte e con le quali interroga tutto il pensiero psicoanalitico, sulle quali questo Convegno concentra l’attenzione sono principalmente due: La crisi adolescenziale rappresenta, come osserva Raymond Cahn , un paradigma del funzionamento mentale che va oltre questo ambito specifico. Propone una concezione del funzionamento psichico meno orientata a concepire lo sviluppo psichico come un passaggio lineare da una condizione di immaturità a una progressiva acquisizione di competenze mature, e più come un processo di continua riorganizzazione degli assetti psichici acquisiti in relazione alle fasi della vita e agli incontri con gli oggetti, che richiedono una riconfigurazione rinnovata dei processi di soggettivazione. Mi sembra che questo sia un modo di pensare il funzionamento psichico ormai sostanzialmente acquisito". Meno approfondito, secondo la Ferruta, "è un secondo aspetto, strettamente connesso con questo e che è l’oggetto specifico di questo convegno: le plurime e successive riorganizzazioni degli assetti psichici acquisiti necessitano, all’interno di ciascuna fase, l’esplicazione di differenze vitali tra adulti e adolescenti. Se è vero che c’è una similitudine tra funzionamenti adolescenziali e funzionamento psichico in generale, questo tuttavia significa anche che è importante che le differenze tra assetti mentali adulti e assetti mentali adolescenziali siano chiare e fonte di dialogo, incontro, conflitto.
Mentre Adriana Maltese ha , con passione e rigore teorico-clinico, evidenziato come l’adolescenza rappresenta per l’adulto uno sfida, introducendo quanto la provocazione , condizione fisionomica del funzionamento adolescente, è quella con cui l’adulto/analista si imbatte comunque e da subito nel lavoro con l’adolescente, come tale non può non riguardare anche l’assetto di funzionamento dell’adulto/analista ed essere ingrediente fondante della cura.
La provocazione che segna la rottura del patto di alleanza, di dedizione all’oggetto, di fedeltà che ha sostenuto l’ incontestata dipendenza infantile. Inaugura il tradimento della crescita.
Nella sua relazione la Maltese ci pone , come analisti/adulti davanti al paradosso, direi winnicottiano di come "la provocazione adolescente preannuncia il futuro, contrassegna l’adolescenza che viene dal futuro.
Nel senso etimologico del termine – dal latino "pro" e "vocare": "chiamare avanti", "portare avanti", "portare oltre" – la provocazione è la via con cui l’adolescente si inaugura a se stesso e all’adulto, interroga se stesso e l’adulto sulla reciproca responsabilità del futuro" (Chianese , 2008).
Si evince che solo una formazione analitica e l’esercizio costante di un’autoanalisi rigorosa e fiduciosa negli oggetti analitici introiettati, può sostenere in modo vitale e creativo il processo di morte e separazione insito nella provocazione adolescente.
Il Convegno ha visto la partecipazione di più di 400 persone, giovani, da tutta Italia ed è particolarmente preziosa l’indicazione del pensiero psicoanalitico come riferimento di fondo in un’area di lavoro e di formazione così attuale ma anche spesso troppo variegata.
Non è un caso che proprio sull’adolescenza si siano costituite società così numerose, in un’area nella quale la teoria e la clinica sono andate incontro a trasformazioni e sfide tecniche e teoriche preziose anche per il lavoro psicoanalitico con gli adulti. Per questo, mai come in questo momento storico è importante che la psicoanalisi dell’adolescenza, non più cenerentola, sia espressa in contesti e gruppi aggregati dotati di radici psicoanalitiche, metodo e rigore formativo.
Per sapere di più sulla composizione dell’AGIPPsA si può consultare il sito www.agippsa.it
Giovanna Montinari
Visualizza anche il REPORT RISERVATO AI SOCI SPI