Abstract:
Il transfert erotico viene a collocarsi all’interno di due estremi: può prendere l’avvio da immaginazioni positive necessarie a costruire nuove realtà condivise, oppure trarre alimento da falsificazioni e distorsioni, cioè dalla dissociazione dalla realtà psichica.
Nel primo caso il transfert erotico esprime la capacità di sognare la relazione affettiva e per questo Freud ne valorizzava l’aspetto trasformativo come “forza propulsiva al mutamento”. Nel secondo caso il transfert erotico equivale a una fuga dalla realtà psichica e può insensibilmente trasformarsi in un delirio vero e proprio. All’interno di questo molteplice e variegato spettro l’analista deve sapersi collocare per dare la giusta risposta, distinguendo gli elementi di sviluppo da quelli involutivi, per portare stabilmente il paziente nella sfera della relazione emotiva e della crescita mentale.
De Masi