Oltre le solitudini attuali nella cura della Salute Mentale.
Dialoghi fra Psicoanalisi e Psichiatria. Dalla teoria alla clinica.
Report a cura di Annamaria Catanzaro
Si è svolto a Cosenza il 5/11/22 il Convegno Nazionale SPI, promosso dal Gruppo di lavoro Psicoanalisi e Periferie – Gruppo Sud, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Cosenza.
Il Gruppo di lavoro Nazionale Psicoanalisi e Periferie, costituito il 4/11/21 e organizzato in tre sottogruppi -Sud, Centro, Nord- si propone l’obiettivo di sviluppare la psicoanalisi in quelle aree del territorio nazionale dove la psicoanalisi è particolarmente carente, se non addirittura assente, così come accade in particolare in diverse regioni del Sud d’Italia.
Il Gruppo di lavoro Psicoanalisi e Periferie Sud, composto dai soci Claudio Auletta, Annamaria Catanzaro, Fausta Ferraro, Sandra Isgrò, Maria Stanzione, oltre ai Presidenti del CNP Silvana Lombardi e del CPdS Diletta Latorre, raccoglie ben quattro regioni: Basilicata (nessuno analista SPI), Calabria (4 analisti SPI), Molise (nessun analista SPI) e Puglia (5 analisti SPI).
Con questo evento svolto in Calabria il Gruppo Sud conclude il suo primo anno di lavoro raggiungendo il risultato di un primo dialogo e collaborazione con i Servizi di Salute Mentale e con alcuni docenti delle Università della Calabria e della Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro.
L’ evento, svoltosi in presenza, col patrocinio dell’ASP di Cosenza, della Società italiana di Psichiatria (SIP), e dell’Ordine degli Psicologi della Calabria (OPC), in una bellissima cornice quale la sala convegni del Museo Nazionale Palazzo Arnone con vista sul centro storico della città, ha registrato 120 iscrizioni fra psichiatri, psicologi e operatori dei Servizi socio-sanitari ed è stato seguito con grande interesse ed attenzione da tutti i partecipanti.
Il Convegno si è aperto con i saluti istituzionali fra cui quelli del Presidente dell’Ordine dei Medici della Calabria, dr. Eugenio Corcioni, che ha sottolineato l’importanza dell’evento per la rappresentatività dei relatori, per i temi di approfondimento, soprattutto nell’attuale momento storico di sofferenza per la sanità ed in particolare per i Servizi di Salute Mentale, a fronte della insufficienza degli investimenti e la riduzione progressiva del personale sanitario.
A seguire il Vicepresidente Nicolino Rossi ha portato il saluto dell’Esecutivo Nazionale e ha ricordato il Manifesto per la Salute Mentale, quale documento di denuncia e proposte per superare il degrado attuale in cui è stata relegata la cura della Salute Mentale, limitata sempre più ad un approccio riduzionisticamente farmacologico. Ha quindi sottolineato l’importanza che può rivestire il Convegno di Cosenza giacchè si pone come importante dialogo fra Psicoanalisi e Psichiatria in un Sud che, a fronte di un numero estremamente ridotto di psicoanalisti rischia, ancor più che in altre aree d’Italia, di non dare risposte che tengano conto della necessità di un approccio multidisciplinare per la cura psichica, in cui le teorie e le prassi psicoanalitiche possano offrire il loro specifico contributo.
Le relazioni, tutte molto ricche, sono state svolte da psicoanalisti SPI e da operatori delle Istituzioni del territorio, secondo una alternanza degli interventi utile a creare un dialogo a più voci.
È stato purtroppo un vero peccato non aver potuto ascoltare la relazione introduttiva di Elena Molinari. Nonostante l’impegno profuso da Elena per l’organizzazione dell’evento, a causa di disservizi aerei per maltempo, non le è stato possibile essere presente.
Il convegno si è aperto, quindi, con una mia relazione di presentazione del progetto del Gruppo Nazionale ed in particolare del Gruppo Sud, nella sottolineatura dello spirito di collaborazione che ispira la progettualità, aperta al confronto e al dialogo con tutte le professionalità vicine al pensiero psicoanalitico. E’stata data inoltre ampia informazione rispetto agli altri eventi già in cantiere, per favorire ogni possibilità di collaborazione e partecipazione futura, a partire dal prossimo evento a marzo 2023 presso l’Università di Matera sul tema del Paesaggio in interscambio con altre professionalità e successivamente eventi a Taranto e Reggio Calabria.
A seguire la relazione della dr.ssa. Silvana Lombardi “Insegnamento e pratica della Psicoanalisi nelle Istituzioni”. E’ stata trattata la relazione fra Psicoanalisi e Psichiatria secondo un interessante excursus storico, a partire dalle posizioni di Freud, con la sua sopraggiunta decisione di rinuncia all’insegnamento della psicoanalisi in Università; la proficua commistione fra psichiatria e psicoanalisi propria degli anni ‘60 per la significativa presenza di psicoanalisti nella Università e nei Servizi Psichiatrici; fino a momenti recenti, ricchi ormai di importanti filoni di ricerca sulle modifiche del setting, sull’attivazione di un campo istituzionale ( Correale 1991), sulle dinamiche di gruppo, quale enorme patrimonio di sapere ed esperienza. Infine è stato ricordato come la SPI, attraverso l’attivazione dei CCTP, si offre alla reciproca collaborazione con le forze sociali che hanno il mandato sulla salute mentale.
Il prof. Pasquale De Fazio, Direttore U. O. C. e Scuola di Specializzazione in Psichiatria Università Magna Grecia di Catanzaro, nella prima parte della sua relazione “La stadiazione clinica in Psichiatria. Applicazioni nel mondo reale” ha affrontato il complesso problema di fare diagnosi in psichiatria, indicando fra l’altro come circa il 26% dei pazienti assume una terapia psichiatrica in mancanza di diagnosi, a fronte, peraltro, di un incremento delle diagnosi psichiatriche nella popolazione generale negli ultimi 15 anni. Individuando solo in parte, l’approccio dimensionale rispetto a quello categoriale quale possibile soluzione al problema della diagnosi’, ha illustrato il procedimento clinico che va sotto il nome di stadiazione, che la psichiatria può mutare da altre discipline, quale possibile soluzione al problema della diagnosi in psichiatria. In particolare è stato indicato il modello proposto da McGorry applicato alla schizofrenia.
Il dr. Gaetano Marchese, psicologo e psicoterapeuta, Responsabile UOSD di Psicologia ASP di Cosenza, con la relazione “Transiti evolutivi in psicologia clinica. Solitudine e percorsi terapeutici “
ha analizzato il tema della solitudine nella adolescenza.
Marchese ha approfondito sia il vissuto proprio dell’adolescenza quale delicata età di passaggio ‘fra Scilla e Cariddi’, che rischia di mettere a dura prova la creatività propria dell’adolescente, sia i vuoti di collegamento istituzionali che spesso sono presenti fra i Servizi di NPI e i Servizi di Salute Mentale. Ha insistito quindi sulla importanza e necessità di strutturare azioni di rete fra i vari servizi sanitari ma anche scolastici, per poter prevenire il disagio adolescenziale e poter favorire un continuum di presa in carico.
La relazione della dr.ssa Angela Iannitelli dal titolo “Psicoterapia e psicofarmacologia” ha concluso i lavori della mattinata, accompagnata da un lungo applauso da parte di tutti i partecipanti.
Ricordando la scoperta-invenzione del dispositivo psicoanalitico e la scoperta fortuita e imprevista degli psicofarmaci, che hanno rappresentato due eventi fondamentali nella comprensione e nel trattamento della sofferenza mentale, la relatrice ha approfondito, in modo particolarmente chiaro ed appassionato, l’importanza delle terapie integrate, che in molti casi sono risultati molto più efficaci di ciascuna delle due terapie separate. Si è inoltre soffermata su studi della farmacoterapia associata alla psicoanalisi, sui diversi setting di prescrizione e sul ruolo dello psicoanalista come prescrittore.
Il dr. Luca Lupo, docente di Etica e Psicoanalisi presso l ‘Università della Calabria, in un breve ma importante intervento programmato, ricordando due funzioni della psicoanalisi indicate da Freud, quali l’aspetto formativo e l’aspetto di verità in relazione all’essenza dell’umano ( Freud 1932) informa come, nel solco di questa direzione indicata da Freud e proseguita da Jung e Lacan, ha preso le mosse un progetto didattico e formativo che rappresenta un’esperienza unica nel panorama universitario italiano: nell’ambito del corso di studio in Scienze Filosofiche del Dipartimento di studi Umanistici dell’università della Calabria, è stato istituito uno specifico curriculum di Filosofia e Psicoanalisi in cui i diversi ambiti della filosofia sono coniugati con la psicoanalisi.
Nel pomeriggio è stato affrontato il tema della riabilitazione psichiatrica secondo le teorizzazioni e le prassi psicoanalitiche e il tema della supervisione clinica nelle equipe del DSM.
Il dr. Claudio Auletta ha presentato la relazione “Psicoanalisi e Psichiatria: dalla riflessione alla Riabilitazione”. Il relatore partendo dalle tendenze molecolari e riduzionistiche che caratterizzano la logica di intervento prevalente nell’ attualità, ha indicato alcune delle ragioni cliniche che sostengono l’esigenza di un approccio globale. Ha richiamato l’attenzione sui continui cambiamenti quantitativi e qualitativi dell’epidemiologia in psichiatria che richiedono interventi diagnostici e terapeutici multidisciplinari con alla base propensione all’autoriflessività. Ha inoltre descritto un modello di struttura riabilitativa multilivello organizzata sulla teoria psicoanalitica dell’intersoggettività e su un principio sovraordinato di funzionamento mentale, il bisogno di organizzare l’esperienza. Un interessante e chiarificatore caso clinico di una paziente psicotica ha concluso la relazione.
La dr. ssa Maria Luisa Califano, con la relazione “L’importanza della supervisione nel DSM. Il ruolo dello psicologo psicoanalista” è entrata nel vivo della sua attività professionale svolta per vari anni presso il DSM di Benevento, struttura deputata alla gestione di pazienti psicotici gravi con i loro complessi bisogni sanitari. L’Istituzione può configurarsi come un Giano bifronte “che da un lato offre un alleviamento dell’angoscia e dall’altra realizza delle concretizzazioni inesorabili dei conflitti” (E. Gaburri), il loro superamento può richiedere il decentramento nel vertice di un’altra mente per poterli ripensare e risolverli: l’intervento del supervisore.
Da tale premessa è stata approfondita l’importanza e la necessità della supervisione clinica psicoanalitica nelle Istituzioni, con numerose esemplificazioni del lavoro clinico svolto dalla relatrice con le equipe dei curanti e con i pazienti .
Annamaria Catanzaro
vedi anche:
CVP – 7^ Giornata di studio. Intersezioni tra psicoanalisi e psichiatria. Padova, 10 novembre 2018