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27 settembre 2014 CPB Freud a Ravenna

24/10/14

Centro Psicoanalitico di Bologna

Freud a Ravenna
Ravenna, 27 settembre 2014

Sabato 27 settembre è stata inaugurata a Ravenna, nell’area della fontana dei Giardini Pubblici, una targa per ricordare la visita di Sigmund Freud nella città, avvenuta nel 1896.
Per l’occasione il Comune di Ravenna e la Società Psicoanalitica di Bologna hanno organizzato un incontro pubblico dal titolo “Ravenna nei sogni di Freud” nel corso del quale sono state tratteggiate la figura di Freud e le circostanze del suo viaggio nel nostro paese. Erano presenti all’inaugurazione Stefano Bolognini, Irene Ruggiero, Pierluigi Moressa e Daniela Marangoni che insieme all’Assessore Giovanna Piaia hanno dato vita all’evento.
L’area verde dedicata a Freud si inscrive all’interno dell’ iniziativa, iniziata qualche anno fa, di dedicare un giardino nei luoghi toccati da Freud durante il suo viaggio in Italia come a creare una sorta di filo ideale della memoria, che accanto al viaggio ricordasse il diffondersi dei pensieri e delle idee che come gemme hanno trasformato non solo il modo di intendere la mente ma anche la cultura dell’epoca. La città di Ravenna ha associato questo momento alle manifestazioni che sostengono la sua candidatura a Capitale della Cultura nel 2019. L’Assessora Piaia ricorda come Freud abbia cambiato la cura della mente spostando la sofferenza dal piano del biologico al piano culturale e il disagio psichico come disagio della civiltà.

Freud amava viaggiare, spinto da un desiderio di conoscenza, allo stesso modo in cui si predisponeva ad esplorare, all’interno della seduta analitica, le aree sconosciute della mente, così lontane dalle terre della coscienza.
In quei giorni ricorreva il 75° anno della sua morte, avvenuta il 23 settembre del 1939, nella sua casa londinese. L’area verde, a lui dedicata, ricorda i prati inglesi e ci fa sognare quei luoghi dove Freud ha vissuto gli ultimi anni della sua vita.
Ma la memoria non va alla sua morte ma a ciò che di vivo e vitale ci ha lasciato, la sua eredità: l’aver compreso la struttura organizzativa della mente, l’aver individuato le tappe fondamentali dello sviluppo psicologico, la messa a punto degli strumenti che, nel campo della seduta, permette lo sviluppo del processo analitico.

Il percorso che ha portato Freud a Ravenna risale all’estate 1896. E’ il suo secondo viaggio in Italia.
E’ in compagnia del fratello Alexander, di dieci anni minore. L’anno precedente aveva visitato Venezia e proprio da Venezia ha inizio questo secondo viaggio. Dopo Venezia raggiunge Padova, poi Bologna, ove sosta tre giorni. Da Bologna, arriva a Ravenna in treno e alloggia all’Hotel Byron.
Attraverso la linea che tocca Castelbolognese, raggiunge poi Faenza dove sosta all’odierno Hotel Vittoria. Percorrendo la tratta ferroviaria appenninica, arriva a Firenze, dove resta una settimana prima di rientrare a Vienna.

La visita a Ravenna e il secondo viaggio in Italia avvengono in un periodo molto importante per le sue riflessioni sull’inconscio che esiteranno nella “interpretazione dei sogni” del 1899.
Da questo viaggio infatti, Freud riporta suggestioni importanti, colpito dalla bellezza dell’arte rinascimentale italiana, dall’armonia delle forme, come scriverà nelle sue lettere al collega/amico Fliess. Sembra alla ricerca di una sua personale “rinascita” .
Un mese dopo questo viaggio muore suo padre; contemporaneamente Freud dà inizio alla propria autoanalisi.

Freud sogna Ravenna.
Si tratta, in realtà, di una sequenza di sogni generati dall’ardente desiderio di visitare Roma, che per “ragioni di salute” raggiungerà solo il 2 settembre del 1901.

“Nel terzo sogno finalmente sono a Roma, è il sogno che me lo dice. Ma con mia grande delusione non vedo affatto uno scenario cittadino, solo un fiumicciattolo dalle acque scure, sulle cui rive si trovano da una parte delle rocce nere, dall’altra dei prati con grandi fiori bianchi… I fiori bianchi indicano la città di Ravenna, che io conosco e che almeno per un breve periodo ha strappato a Roma il privilegio di essere capitale d’Italia. Negli acquitrini attorno a Ravenna, avevamo còlto nell’acqua nera le più belle ninfee; il sogno le fa crescere nei prati, come i narcisi della nostra Aussee…”, i prati della sua infanzia (Interpretazione dei sogni pp.183-184).

Ravenna sembra rappresentare nel sogno di Freud il collegamento tra passato, i narcisi dell’infanzia, e futuro, le ninfee.

Una nota: analisi e acqua, intesa come “lavare”, hanno la stessa radice greca “loy-o”. Psyche: è anima, respiro.
Il significato profondo del metodo psicoanalitico è quello di lavare, sciogliere i nodi affettivi che bloccano, per trasformarli e aprirli ad altri legami; l’acqua rappresenta anche la vita, la vitalità, il rinnovamento che guarda il futuro pur mantenendo in sé ciò che ha toccato nel passato…
E’ l’augurio che la fontana, in mezzo all’ area verde, continui a farci sognare: per la città la speranza che la cultura la animi, per la psicoanalisi, che nella rigorosità del metodo, consenta di mantenere alto il confronto e di aprirsi alle conoscenze sempre nella prospettiva di rimodulare, allargare nuove teorie così come ha sempre fatto Freud.
Questa è la sua grande eredità.
Dopo l’inaugurazione, un brindisi tra tutti i presenti in un’aria di festa.

Dal sito del Centro Psicoanalitico di Bologna: vedi le foto dell’evento

23 ottobre 2014 

 Vedi anche in Spiweb… 

Inaugurazione Giardino Freud Roma – maggio 2011 

Inaugurazione Via Sigmund Freud Bologna – maggio 2014

inaugurazione Giardino Freud, Palermo – luglio 2014

 

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