BION IN MARRAKECH, Marsiglia, 16-19 Febbraio 2017
La terza edizione del seminario “Bion in Marrakech” si è tenuto a Marsiglia dal 16 al 19 febbraio 2017 con 69 partecipanti provenienti da 11 nazioni. Il tema dell’incontro è stato “Curse and Intercourse”.
Questo terzo seminario, così come il primo tenutosi a Marrakech (2013) e il secondo a Marsiglia (2015), è stato bilingue. I lavori sono stati presentati in francese o in inglese con traduzione consecutiva durante la discussione.
Le quattro presentazioni cliniche sono state di Duncan Cartwright (Sud Africa), Jean Claude Elbez (Francia), Denis Flynn (Gran Bretagna) e Fulvio Mazzacane (Italia).
I discussant sono stati Rudi Vermote (Belgio), Joshua Durban (Israele), Jeffrey Eaton (Stati Uniti) and Annie Reiner (Stati Uniti).
I quattro chair sono stati: Giovanni Foresti (Italy), Nancy Wolf (Stati Uniti), Myriam Boubli (Francia), and Elie Debbanè (Canada).
Monica Horovitz, l’ideatrice e organizzatrice di “Bion in Marrakech” ha dato inizio ai lavori del seminario.
Ogni relatore ha condiviso con il gruppo materiale clinico relativo a pazienti con una grave compromissione della capacità di relazione. I discussant hanno aggiunto uno sguardo di approfondimento al materiale clinico e hanno favorito l’evoluzione del pensiero del gruppo.
I lavori e la discussione hanno avuto come oggetto il sognare come elemento trasformativo, il cambiamento catastrofico, l’uso dell’interpretazione, il giocare nel campo analitico, la vergogna, le difese autistiche, la mancanza di pelle psichica e il fallimento nella costruzione del Sé. Nel suo libro Apprendere dall’esperienza, Bion ha scritto sulla difficoltà ad affrontare aree della mente non esplorate dalle teorie psicoanalitiche, nate dallo studio della nevrosi, e questo è stato il tema principale dei lavori e delle discussioni tra i partecipanti.
Nell’incontro conclusive del seminario il focus è stato sull’esperienza gruppale e sui processi che hanno attraversato il gruppo, offrendo così un’ulteriore opportunità di fare esperienza di curse and intercourse
I conduttori del gruppo, Earl Hopper (Gran Bretagna), Guelfo Margherita (Italia) e Yossi Triest (Israele) hanno proposto di fare a meno della traduttrice. Il gruppo ha così dovuto affrontare il lavoro di traduzione affidandosi ai membri del gruppo, ciò ha condotto, inizialmente, a un senso di perdita, a incomprensioni. Attraverso questa esperienza il gruppo ha riconosciuto come il linguaggio può aiutare a rendere viva l’esperienza ma anche fallire. Qualcosa di importante e vero per tutti ma particolarmente per il tipo di pazienti di cui si è discusso nelle relazioni cliniche.
Il seminario ha offerto una profonda e complessa esperienza di condivisione di sentimenti, pensieri e sogni sul materiale clinico e sul lavoro del gruppo.
Judy Eekhoff e Nancy Wolf ( traduzione italiana Fulvio Mazzacane)
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