Centro Psicoanalitico di Bologna
Anche a Bologna c’è ora via Freud, al Lazzaretto, una zona nuova della città, un’area, come ha ricordato il presidente del quartiere Navile che la ospita, in trasformazione, che accoglierà le Facoltà scientifiche dell’Università e che si animerà, quindi, di studenti e di vita.
Attualmente i lavori sono in corso e Irene Ruggiero, presidente del Centro Psicoanalitico Bolognese, ha opportunamente ricordato come proprio questa metafora tante volte ricorra nei materiale onirico dei pazienti per alludere al lavoro analitico e al contempo come non poteva essere più appropriata una zona chiamata Lazzaretto per collocarvi una via intitolata a colui che alla vigilia della sua partenza per gli Stati Uniti, dichiarava di accingersi a portarvi la peste.
Stefano Bolognini ha citato le altre città italiane che già ospitano giardini e strade intitolati a Freud, osservando che la toponomastica in tal modo testimonia una presa di coscienza da parte della comunità civile della psicoanalisi, una mentalizzazione a livello sociale della psicoanalisi.
Gerd Schmithüessem, un collega della Società Tedesca, ha letto alcuni piacevolissimi brani di lettere di Freud indirizzate alla moglie, scritte mentre era in visita a Bologna, ricchi di suggestione ed evocativi dell’atmosfera dell’epoca, ma ancora attuali. Scriveva, infatti :”Qui si mangia fin troppo bene…”
Gino Zucchini ha ricordato, infine, gli esordi del Centro Bolognese, i suoi padri fondatori e i loro contributi allo sviluppo del pensiero psicoanalitico, mentre Marco Mastella ne ha delineato gli sviluppi futuri, oltre il divano, in molteplici possibili interazioni con la città e le sue istituzioni.
Presente Angelo Battistini, già presidente del Centro, che avviò l’iter felicemente conclusosi oggi con l’intitolazione della strada.
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14 maggio 2014