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La  responsabilità dello psicoanalista: codice deontologico e setting interno 21 ottobre 2022, 27 gennaio e 31 marzo 2023

31/03/23

La  responsabilità dello psicoanalista: codice deontologico e setting interno 21/10/22 e 27/1/

La  responsabilità dello psicoanalista: codice deontologico e setting interno 

Tre serate on line dedicate all’approfondimento del codice deontologico S.P.I.

21 ottobre 2022 h. 21.00-23.00

27 gennaio 2023 h. 21.00-23.00

31 marzo 2023 h. 21.00-23.00

Incontri riservati a Soci e Candidati SPI
Richiedere il link a: info@spiweb.it

Quali sono le norme che uno psicoanalista deve osservare per consentire al paziente un consenso autenticamente informato al trattamento psicoanalitico, comprensivo di conoscenza dei limiti della riservatezza?
Quali sono le regole che consentono di rispettare la privacy, il segreto e la riservatezza dei pazienti, nella pratica clinica ma anche scientifica e formativa? Esistono altre aree della cura, relative a questi temi, potenzialmente problematiche nelle quali è necessario, per lo psicoanalista, conformarsi a regole e a principi indispensabili: ad esempio, per la presentazione di tranches cliniche a congressi, situazioni formative, supervisioni, gruppi, pubblicazioni e tutti i possibili contesti che fanno parte della nostra vita professionale al di fuori della stanza d’analisi.
Dal versante opposto, altrettanto importante è poter gestire la tutela e la privacy che riguardano la vita personale dell’analista, i suoi legami affettivi e al tempo stesso il rapporto con i pazienti. L’irruzione che la “rete” ha compiuto nella nostra vita professionale e scientifica anche con la diffusione delle terapie da remoto, incrementata in maniera esponenziale dalle urgenze e norme dettate dal contrasto alla pandemia, la diffusione in internet delle pubblicazioni e delle occasioni di studio e ricerca, hanno trasformato ulteriormente la gestione di questi aspetti legati alla deontologia,per quanto riguarda sia la clinica sia lo studio e la ricerca.
La responsabilità dello psicoanalista nei confronti del percorso terapeutico e di tutto il campo ad esso relativo è diventata, nel mondo contemporaneo, di rilevanza cruciale, non solo per adeguarsi agli obblighi di legge vigenti in Italia, dove da molti anni vi è un garante della Privacy, incaricato di vigilare su eventuali violazioni, ma anche perché la riservatezza verso il paziente, e tutte le pratiche connesse consentono di ampliare il modo di pensare analiticamente al paziente stesso e di occuparsene, applicando modalità sia di “care”, sia di “cure”. Tutto questo fa parte del setting propriamente detto, perché aiuta a porre dei confini, a risolvere dilemmi non facili, ad affrontare situazioni talvolta spinose, che rischiano di appesantire con ulteriori e pericolosi fardelli il rapporto psicoanalista/paziente e l’autenticità e profondità del percorso di analisi.
Se possibile, ancor più delicata è la gestione delle comunicazioni e dei rapporti con i pazienti, nel caso in cui lo psicoanalista non sia in grado, per ragioni di forza maggiore, di comunicare il proprio impedimento a proseguire la cura, temporaneamente o definitivamente o, peggio, in caso di morte. La nomina del fiduciario clinico sarà uno degli argomenti proposti e discussi con la sala.
Nello svolgimento dei lavori della commissione nazionale “Psicoanalisi e Giustizia”, il gruppo dei referenti ha individuato come punto focale la complessa posizione dello psicoanalista nei confronti di norme e regole, nonché le leggi che regolamentano e facilitano il rapporto con i pazienti e la collettività. La feconda discussione ha portato all’individuazione di tre filoni principali ai quali, in un prossimo futuro, si potranno aggiungere altri temi pertinenti per la formazione, l’aggiornamento e la gestione della nostra specifica professionalità.

La commissione Psicoanalisi e Giustizia propone dunque tre occasioni di studio, riflessione e discussione con uno psicoanalista esperto sul codice deontologico della SPI e con un giurista, per iniziare un discorso preliminare su questi argomenti:
• Etica psicoanalitica e codice di comportamento S.P.I.: il consenso informato
• Segreto professionale e psicoanalisi. Fondamenti di deontologia
• L’eredità dello psicoanalista: il fiduciario clinico
Queste tre importanti aree della responsabilità professionale saranno affrontate sia dal punto di vista psicoanalitico, con particolare riferimento al nostro codice deontologico, sia dal punto di vista specificamente legale, con particolare riferimento a leggi e norme da rispettare e che tutelano sia il paziente sia il professionista.

Coordinatori Commissione Psicoanalisi e Giustizia: Maria Naccari Carlizzi, Renata Rizzitelli

Referenti dei Centri:
• Valeria Agostinelli – Centro Adriatico di Psicoanalisi
• Giuseppe Ballauri – Centro Psicoanalitico di Genova
• Cristiano Nichini – Centro Psicoanalitico di Pavia
• Massimo De Mari – Centro Veneto di Psicoanalisi
• Noè Loiacono – Centro Milanese di Psicoanalisi
• Andrea Marzi – Centro Psicoanalitico di Firenze
• Carmen Riemer – Centro Psicoanalitico dello Stretto
• Giorgio Mereu – Centro Psicoanalitico di Bologna
• Luciana Mongiovì – Centro di Psicoanalisi di Palermo
• Loredana Palaziol – Centro Torinese di Psicoanalisi
• Ciro Paudice – Centro Napoletano di Psicoanalisi
• Ugo Sabatello – Centro Psicoanalitico di Roma
• David Ventura – Centro di Psicoanalisi Romano

Vedi anche:

Edoardo Weiss e la “Giustizia Penale”

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