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Nostalgia di infinito e fede. Bologna, 30 settembre 2017
30/09/17
“Nostalgia di infinito e fede: esplorazioni psicoanalitiche intorno al sentimento oceanico”
Bologna 30 settembre 2017
Freud nella sua professione di ateismo aveva preso le distanze non solo dalla religione, ma anche da quel senso di eternità e di infinitezza, da lui ribattezzato sentimento oceanico, che l’amico Rolland gli aveva proposto come esperienza universale dell’uomo. A partire dall’inquadramento freudiano del sentimento oceanico all’interno del narcisismo primario e della relativa mancanza di confini che l’Io esperisce nell’ originaria fusionalità, la riflessione psicoanalitica negli ultimi vent’anni ha ripreso in considerazione il vissuto di infinitudine sia per descrivere l’esperienza estetica, sia per tentare di spiegare l’esperienza mistica .
Questa giornata di studio cercherà di affrontare intorno a questo tema alcune domande: il sentimento oceanico corrisponde ad un senso di beatitudine o vi è contenuto anche l’elemento perturbante? Si tratta di un sentimento primario o si pone a posteriori come nostalgia di un antico vissuto? E come la psicoanalisi si colloca nella clinica di fronte alla tensione verso un Oltre, che supera i confini dell’Io, desiderio di infinito che permette al soggetto di cercare nella fusione con l’Altro il ricongiungimento con la parte misteriosa e sconosciuta di sé?