Eventi
12/13 novembre 2011 ROMA 14° Colloquio Franco Italiano
12/11/11
al
13/11/11
Roma – Via Panama 48
MEMORIE E REMINISCENZE
PROGRAMMA:
Sabato 12 novembre
Mattino
8,30 Accoglienza iscritti
9.30 Sessione plenaria
Chair: Franco Conrotto
Breve saluto di Stefano Bolognini (Presidente SPI) e Bernard Chervet, (Presidente SPP)
10,00
Chair: Franco Conrotto
Relatore: Sabina Lambertucci Mann: Mémoires dans la cure, oublis et réminiscences.
Discutant: Giuseppe Civitarese
11,00 Pausa caffè
11, 30
Chair: Anouk Driant
Relatore: Maurizio Balsamo: Fedeltà e infedeltà della memoria
Discutant: Christine Jean-Strolich
12,30 Discussione con la sala
13,00 Fine della mattinata
Pomeriggio
14.30 Ripresa dei lavori in quattro piccoli gruppi: presentazione di un lavoro teorico-clinico, discusso da un psicoanalista francese e da uno italiano:
1° gruppo: Ellen Sparer (Presenter)
Discutants: Chiara Rosso, Roland Havas
2° gruppo: Gabriella Russo (Presenter)
Discutants: Nicole Tiaeb-Flicstein, Paola Ferrigno
3° gruppo: Christiane Munich-Guittard (Presenter)
Discutants: Silvana Lombardi, Caroline Sedel
4° gruppo: Mauro Manica (Presenter)
Discutants: Stefano Calamandrei, Piotr Krzakowski
16,30 Pausa caffè
17,00 Ripresa
18,30 Fine dei lavori
Serata: cena o evento culturale
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Domenica 13 novembre
Mattino:
9,30 Chair: Paola Marion
Giuseppe Squitieri dialoga sul tema del Colloquio con Stefano Bolognini (Presidente SPI) e Bernard Chervet (Presidente SPP).
11.00 Pausa caffè
11,15 Risposta dei Relatori e discussione con la sala.
13,00 Conclusioni del Colloquio da parte dei Coordinatori
13,30 Fine dei lavori
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Comitato scientifico-organizzatore SPP: Sabina Lambertucci Mann, Vassilis Kapsambelis, Daniela Avakian, Anouk Driant, Caroline Sedel, Françoise Brullmann.
Comitato scientifico-organizzatore SPI: Commissione Scientifica SPI con il coordinamento inter-societario di Paola Marion.
Per l’iscrizione, occorre inviare la scheda ( scarica la scheda d’iscrizione) e effettuare il versamento secondo le date indicate. I posti a disposizione sono limitati: saranno accettate le iscrizioni in ordine di arrivo alla Segreteria. Prima di effettuare l’iscrizione inviare la richiesta alla segreteria SPI Milano che darà conferma della disponibilità dei posti.
Allegato al programma viene fornito un elenco di Hotel e Residenze, vicini alla sede del Colloquio. ( scarica l’elenco degli hotel )La prenotazione è da farsi direttamente al numero o al sito indicati.
Lo studio dei processi di costruzione, decostruzione e ricostruzione degli archivi mnestici è un campo di ricerca nel quale diverse discipline hanno sviluppato osservazioni congruenti e concezioni specifiche: pensiamo ad esempio alla distinzione fra memoria a breve termine e memoria a lungo termine; oppure a quella fra memoria dichiarativa, episodica o semantica, e quella procedurale. La psicoanalisi è da sempre interessata a questi sviluppi interdisciplinari, poiché sin dalla sua fondazione si occupa di amnesie, di ricordi, di lapsus e, appunto, di reminiscenze.
Nessuna teoria psicoanalitica dell’apparato psichico avrebbe potuto essere elaborata senza l’osservazione delle particolarità anterograde (la selezione e la costruzione dei ricordi) e retrograde della memoria (la rimemorazione e la trasformazione après-coup dei dati mnestici). Già nel 1893, gli scritti di Breuer e di Freud indicavano nel funzionamento mnestico i fattori necessari per costruire una teoria dei disturbi psichici e della loro cura. Si tratta di affermazioni celebri – “der Hysterische leide größtenteils an Reminiszenzen” (l’isterico soffrirebbe per lo più di reminiscenze) – che articolavano in modo non lineare il rapporto fra la realtà esterna del trauma e quella interna del processo di costruzione del sintomo. Il vocabolo inizialmente impiegato, Reminiszenz, è infatti una parola di radice greca e latina (reminiscèntia, da re- che allude a cosa lontana e trascorsa, e miniscor : mi rammento), che incorpora l’idea di una raffigurazione scenica (die Szene) orientata da una conoscenza remota e pregressa (l’idea platonica di conoscenza, scientia, come rimemorazione).
Cosa pensano oggi gli psicoanalisti francesi e italiani di questa materia?
Quali sono le ricadute in questo campo della riflessione freudiana e post-freudiana sulla Nachträglichkeit ? Se la memoria è ciò che consente il recupero e la rielaborazione di esperienze precedentemente vissute, quali sono le funzioni mnestiche messe specificamente in gioco nel lavoro psicoanalitico? Come concettualizziamo la periodica riemergenza di ricordi emotivamente inerti che appaiono quasi congelati? Che rapporto hanno i processi di rievocazione trasformativa con le ricorrenze mnestiche ripetitive? E qual è il ruolo della rêverie dell’analista e il contributo della sua attività di figurazione, allo sviluppo delle funzioni che rendono dinamica la vita psichica dell’analizzando?