I libri e le riviste scelti, tutti pubblicati in Spiweb, offrono una serie di spunti riflessivi sul tema della sessualità, dell’omosessualità e dell’identità di genere, su aspetti che hanno rappresentato e che rappresentano una sfida al pensiero psicoanalitico.
In “La soggettività di un’epoca. Cosa porta l’omoparentalità alla psicoanalisi?” (Riv. Psicoanal., 60: 131-146) Laufer si chiede quanto questo tema dell’omoparentalità interroghi i dogmi della psicoanalisi o li minacci. “La posizione dell’analista è quella dell’equilibrista: preso dalla soggettività della sua epoca e nello stesso tempo al lavoro nell’analizzare i punti ciechi, portatore di una parola singolare e allo stesso tempo intento ad inventare una posizione al margine dei discorsi correnti… Forse l’omoparentalità ha fatto vacillare l’equilibrio di alcuni e rivela qualche punto cieco”.
Paola Marion (2005) considera come di fronte alle trasformazioni biotecnologiche, la psicoanalisi si trovi non come osservatore esterno al campo, ma come elemento del campo stesso, dove da un lato deve pensare a queste trasformazioni, dall’altro è essa stessa parte in gioco. Questo comporta la necessità per noi analisti di affrontare un lavoro di lutto rispetto ai nostri stessi “garanti metapsichici”: lutto per il nostro oggetto, lo psichico, il rapporto mente/corpo che viene trasformandosi.
Nell’articolo “Fare il lutto del corpo come zoccolo duro”, Agvi Saketopoulou (2014) propone un punto di vista diverso nel descrivere il suo lavoro terapeutico con un bambino di 5 anni, che nega decisamente di essere un maschio, alle prese con un doppio fronte, le aspettative dell’ambiente, in contrapposizione alla sua esperienza interna, e alla sua identità di genere. Il focus del lavoro si concentra nell’affrontare il lavoro del lutto tra il corpo della nascita e il sentimento di genere e nell’affrontare l’angoscia che deriva dalla fantasia di essere nati nel corpo sbagliato. Nonostante siamo in “assenza di un modello psicoanalitico che tolleri la discontinuità corpo/psiche” (ibidem, 2014), la differenza tra il sentimento della propria identità di genere e il corpo che con essa non coincide, non è più vista solo come segno di una problematica narcisistica o di una soluzione perversa. L’attenzione dell’analista è volta all’accettazione del sentimento del paziente di essere nato in un corpo sbagliato e all’angoscia che ne deriva. La Saketopoulou afferma che il genere non normativo deve essere accolto come una realtà soggettiva vitale e praticabile, introducendo l’espressione di massive gender trauma per indicare l’esperienza di essere misconosciuto dall’oggetto primario nel conflitto tra il sesso natale e la differente identità di genere. Il contatto con questi temi confronta gli analisti con reazioni contro-transferali intense, ponendo un interrogativo cruciale su quali ansie dobbiamo fronteggiare “quando ciò che a lungo abbiamo considerato il nostro nord magnetico si è disancorato” (ibidem, 2014).
I testi scelti sembrano accogliere la sfida e farne un’occasione per sviluppare pensieri originali. Essi mettono bene in luce quale possa essere il contributo della psicoanalisi sul tema: la psicoanalisi può offrire uno spazio relazionale in cui beneficiare di una capacità di ascolto attento e rispettoso, di una comprensione profonda e di sostegno alla soggettività individuale.
Riferimenti bibliografici
Laufer, L. (2014). La soggettività di un’epoca. Cosa porta l’omoparentalità alla psicoanalisi? Riv. Psicoanal., 60: 131-146.
Marion, P.(2005). “Invasioni barbariche” o “Debito di sangue”? Note intorno ai nuovi confini della soggettività. Psiche, XIII, 2: 131-138.
Saketopoulou, A. (2014). Mourning the Body as Bedrock: Developmental Considerations in Treating Transexual Patients Analytically. J. Am. Psychoanal. Assn., 62, 5: 773-806.
“Un futuro a ciascuno. Omosessualità, Creatività e Psicoanalisi”, Angela Gesuè, 2015.
Un futuro a ciascuno, Angela Gesuè, Edizioni Mimesis (2015)
“Lo sviluppo dell’identità sessuale e l’identità di genere. Parlare ai figli della sessualità: tendenze omosessuali e adolescenti gender variant”, a cura di E. Quagliata e D. Ceglie, 2015.
“Transgenere” AeP- Adolescenza e Psicoanalisi, 2019, “Riflessioni sull’identità di genere”, anno XIV – numero 1 – maggio 2019.
“Transgenere” AeP-Adolescenza e Psicoanalisi. Recensione di D. Biondo
AeP – Adolescenza e Psicoanalisi, “Transgenere”
“Riflessioni sull’identità di genere”, Richard e Piggle, 4/2016.
“Sulla fluidità del genere sessuale”, Richard e Piggle, 1/2020.