La Repubblica 21-05-2011
GABRIELE ISMAN
Scalfari, la psicanalisi e il
parco Freud
La cultura, il suo ultimo libro,
la famiglia, il giornalismo. Sembra di essere qui a farmi psicanalizzare, e
questo mi dà adrenalina diceva ieri Eugenio Scalfari, ospite per un pomeriggio
della Società psicoanalitica italiana, presieduta da Stefano Bolognini, nella
sede di via Panama. Dopo un bel filmato sull’amore di Sigmund Freud per Roma –
vi tornò sette volte, e forse anche per questo ieri mattina, in via Lisbona,
poco distante dalla stessa sede, è stato inaugurato un parco intitolato al
padre della psicanalisi – ha parlato Scalfari.
Il giornalista ha raccontato il
suo unico incontro con un’analista. In tempi remoti, ero molto diviso al mio
interno. Mi disse alla fine: lei denuncia una nevrosi, ma se si sottoponesse ad
analisi, la nevrosi sarebbe esaminata e magari superata in caso di esito
positivo. Mi pare di capire che quanto ha fatto finora e quanto farà sorge
dalla sua nevrosi. Io la sconsiglio di sottoporsi ad analisi. Dall’analisi all’autoanalisi,
praticata da almeno 40 anni e da qui all’ultimo libro di Scalfari, Scuote l’anima
mia Eros: il culmine della mia autoanalisi, il più personale tra quelli che ho
scritto: la materia a mia disposizione era me stesso: come una discesa agli inferi da cui si riesce
a riveder le stelle.
Nell’incontro in via Panama non
mancano nelle parole del fondatore di Repubblica i riferimenti alla famiglia e
l’amore per il giornalismo: Non potevo lavorare se i miei redattori non erano
allegri. Sono stato per cinquant’anni il loro analista.