PANORAMA.IT, 14 aprile 2014
VIAGGIO NEL MONDO DEI SOGNI: ECCO COSA SIGNIFICANO. Quali sono i sogni più frequenti degli italiani? E cosa significano veramente? L’interpretazione di esperti psicologi e psicoanalisti in un affascinante tour dell’onirico. Con sorprese inaspettate.
INTRODUZIONE: articolo ampiamente divulgativo, nel quale Angelo Piemontese tenta una panoramica nel complesso mondo dell’onirico. Accanto a più generiche fonti come gli “esperti psicoterapeuti e psicologi”, si rivolge agli psicoanalisti del Centro Milanese di Psicoanalisi. Vengono toccati, in modo accessibile e leggero, temi fondamentali quali il lavoro del sogno, il pensiero onirico della veglia, i riferimenti alle neuroscienze, le emozioni. Marco Sarno, più specificatamente, offre uno scorcio sul ‘social dreaming’ (Giuliana Rocchetti)
Panorama.it, 14 aprile 2014
Angelo Piemontese
Michele è un ingegnere ventiseienne: lavoro stabile, ottimi rapporti con la famiglia, da poco in una relazione con quella che pensa essere la ragazza giusta. Sin da quando era poco più che maggiorenne sogna frequentemente di fare retromarcia in auto e di non riuscire a fermarsi finché non precipita o si schianta. A Roberta, madre e donna in carriera, invece capita sovente di svegliarsi al mattino disgustata perché ha sognato di andare a letto con il suo capo, che trova fisicamente ripugnante. Curiosi, bizzarri, a volte apparentemente insensati, i sogni affiorano dall’inconscio e vengono a trovarci mediamente otto volte per notte: quelli ricorrenti, poi, ci affascinano, ci inquietano, spesso ci tormentano. Ma perché accadono e soprattutto cosa significano? E quali sono le situazioni, le persone, gli oggetti che fanno capolino più spesso nella nostra mentre durante la fase onirica? E poi, che cosa sognano gli Italiani? Abbiamo chiesto agli esperti del Centro Milanese di Psicoanalisi Cesare Musatti (Cmp) di guidarci nel misterioso e complicato mondo dell’onirico.
Sogni erotici e sesso.
Grazie all’interpretazione fornita da esperti psicoterapeuti e psicologi, si scopre così che Michele inconsciamente teme di fallire miseramente nella sua vita sentimentale e forse in qualche aspetto “pratico” di quella sessuale (leggi: coito interrotto; ecco il perché della retromarcia catastrofica), mentre Roberta sotto sotto vorrebbe diventare, possibilmente, cinica e arrivista come il suo superiore: sognare di fare sesso con qualcuno (a volte anche col partner) esprime spesso il desiderio di essere come quella persona, spiegano gli esperti. In genere, non significa desiderare l’altro, ma voler diventare simile a lui o a lei. E proprio sul sesso cade un mito: i sogni a contenuto esplicito sono veramente pochi e accadono raramente. Scene da film hard o degne dei migliori video di youporn non si visualizzano così frequentemente come si crede: è solo una leggenda urbana. Una conferma arriva da una “banca dati” dei sogni messa in rete qualche anno fa: su un campione di centoventi individui solo il tre percento ha affermato di aver avuto sogni a sfondo sessuale.
Sognare persone famose.
Tra i personaggi celebri al primo posto c’è il papa. E subito dopo Silvio Berlusconi. “È stato sognato tanto perché è stato continuamente presente, più di ogni altro, sui giornali, in televisione, nelle discussioni tra la gente” spiegano i professionisti del Cmp “ma anche perché è una personalità ‘sognabile’, cioè in grado di suscitare forti emozioni, sia positive sia negative”. L’ex Cavaliere ha più volte dichiarato di essere stato per vent’anni il martellante incubo della sinistra e la speranza per milioni di connazionali. Forse non lo sapeva nemmeno lui, ma dal punto di vista onirico c’aveva azzeccato. Insomma, non c’è porcellum o italicum che tenga: l’uomo politico più sognato è sempre lui. Renzi ne deve fare di strada, anche in questo ambito.
Sognare i propri cari.
Un’altra singolare peculiarità dei sogni degli Italiani è la presenza della famiglia. Uno studio eseguito sugli studenti di college americani, che vivono quindi lontani da casa, ha mostrato che la famiglia ricorre molto nei sogni delle ragazze, mentre in quelli dei maschi prevalgono sentimenti legati alla aggressività , ma anche alla paura di non sapersi difendere. Lo stesso esperimento, effettuato nel nostro Paese tra gli universitari fuori sede, ha indicato invece risultati esattamente opposti, confermando (ma che c’è di male?) che gli uomini italiani sono tra i più mammoni del mondo.
Sognare persone defunte.
Sono sogni che normalmente creano disagio o paura, perché evocano sentimenti di dolore e tristezza. Ma non hanno necessariamente un significato negativo, specie quando riguardano le persone più care, poiché dimostrano che si cerca di elaborare il lutto e di accettare la mancanza della persona amata, facendola diventare quasi una parte “buona” di noi stessi.
Sognare di non riuscire a svegliarsi.
Altro tema ricorrente, appartiene alla categoria dei “sogni lucidi”. In pratica si sogna di sognare, una specie di secondo livello del territorio onirico. Sono molto studiati nell’ambito delle neuroscienze cognitive. Infatti, un quesito interessante è proprio dove nascono i sogni. Ancora oggi è in corso tra gli studiosi una diatriba, irrisolta, sull’area del cervello in cui si presume siano generati.
Sognare numeri.
Sarà forse per il retaggio della nostra cultura che fonda le radici nelle tradizioni popolari risalenti addirittura all’antica Roma o per la nostra propensione a credere nella sorte, fatto sta che noi Italiani siamo tra i maggiori sognatori di numeri. Tuttavia, secondo J. Allan Hobson, della prestigiosa università di Harvard, contrariamente a ciò che da sempre sostengono gli scienziati di scuola freudiana, i sogni sarebbero del tutto casuali e non prodotti da avvenimenti significativi. In questo contesto dunque anche i numeri non rappresenterebbero nulla di particolare e non sarebbero associati o associabili a precisi eventi.
Sognare di cadere nel vuoto.
O di fuggire, vedere il proprio corpo alterato, o nudo. Tematiche molto ricorrenti. In generale avrebbero a che fare con sensazioni legate a scarsa autostima.
Bisogna però precisare che non esiste una regola o una formula esatta per incasellare le tipologie di sogni e interpretarli, anzi non si analizza mai il “vero” sogno: quello che ascolta lo psicoanalista, piuttosto che il nostro migliore amico, non è il sogno in sé ma soltanto il racconto dei ricordi impressi nella mente durante i numerosi microrisvegli, della durati di pochi millisecondi, che avvengono durante la fase di sonno Rem, quando l’attività onirica sembrerebbe particolarmente intensa. Poiché non c’è un metodo per “raccoglierli” direttamente dal cervello, i sogni sono sempre raccontati soggettivamente, filtrati quindi dalla nostra stessa coscienza, dalla personalità, dall’umore, dalle nostre attitudini al raccontare.
Sognare cose o oggetti.
Mentre l’auto compare molto spesso, il computer sembra non essere un soggetto frequente nei sogni, almeno per ora. Eppure è entrato più di ogni altro oggetto nella nostra vita quotidiana. Per gli studiosi è ancora un problema irrisolto. Secondo alcune ipotesi, il Pc rappresenta il nostro funzionamento cerebrale e dunque non sarebbe facilmente “sognabile” dal cervello stesso.
Sogni e patologie psichiatriche.
Numerosi test ed esperimenti sono stati eseguiti per vedere se ci sono caratteristiche specifiche dei sogni legate ai diversi disturbi mentali. Non è stata trovata alcuna correlazione certa, anche se non mancano le ricerche in proposito.
Sogni angoscianti.
Per lo studioso finlandese Atti Revensuo tutti i sogni rappresentano delle paure. In particolare quelli in cui si manifesta un vero e proprio spavento avrebbero lo scopo di anticipare possibili minacce e di prepararci quindi al pericolo. Una funzione sviluppata dall’istinto di conservazione dei nostri remoti antenati come strumento di allerta contro le insidie del mondo preistorico e di cui conserviamo ancora l’eredità.
Sognare film.
Succede spesso di sognare scene di film famosi o di trovarsi proprio all’interno di un action movie o di un giallo visto al cinema. Si tratta dei cosiddetti sogni “preconfezionati”, cioè la trama del nostro prodotto onirico è già stata sviluppata da altri e noi non facciamo altro che rivederla e riviverla come fossimo davanti alla Tv. Il perché è presto spiegato: mai come in quest’epoca l’immagine è stata onnipresente. Il bombardamento visivo dei media sta influenzando anche la sfera onirica. E viceversa. Capolavori della Pixar come “Up” o la serie “Monster” sono stati realizzati pescando a piene mani dalle fantasie e forse proprio dai sogni degli sceneggiatori: personaggi, vicende, disegni, ambientazioni e così via. C’è chi sostiene però che usare i sogni per costruire storie impedisce alla lunga proprio di sognare. Ma è ancora un’incognita tutta da verificare.
Sognare a occhi aperti.
Resta il fatto che i sogni sono una parte molto importante della vita psichica, non solo notturna. I cosiddetti “sogni a occhi aperti” sono molto comuni nella vita quotidiana. Un tempo venivano visti come interferenze inaccettabili nella vita attiva, oggi si tende a rivalutarne il ruolo come momenti di riconoscimento delle proprie emozioni e in sostanza della creatività personale. Freud non aveva torto quando pensava di avere fatto una grande scoperta, svelando “il segreto dei sogni”.
Il “social dreaming”.
Nell’era della comunicazione 2.0 anche i sogni diventano condivisibili. Ma il “social dreaming”, come spiega il professor Marco Sarno, non ha nulla a che vedere con Facebook e i suoi fratelli. “Si tratta infatti di una pratica psicoanalitica sui generis, nata molto prima dei social network e approdata in Italia negli anni ‘90”. In un gruppo che va da un minimo di dodici persone a un massimo di trenta, viene chiesto a ogni partecipante di narrare uno o più sogni che vengono in quel momento alla mente, senza censure e dando sfogo alle libere associazioni. “Questa pratica” spiega Sarno “serve a creare un’intelligenza emotiva collettiva, che coinvolge tutti i membri del gruppo per far affiorare da loro lerispettive risorse individuali e imparare a sfruttarle al meglio”. È uno strumento di formazione importante per chi lavora nel sociale, con persone come extracomunitari o senzatetto. Condividere i sogni aiuta a delineare un profilo collettivo, a legare tra loro le persone. “Il social dreaming sviluppa la cosiddetta capacità negativa, che consiste nel saper rimanere senza angosce nell’incertezza, sopportare di non avere la soluzione
immediata: per questo è utilissimo nei lavori dove si ha a che fare quotidianamente con la malattia e la sofferenza, come negli ospedali”. Per chi vuole saperne di più sul social dreaming, il Cmp organizza seminari dove i partecipanti possono condividere i loro sogni e ascoltare quelli degli altri.
I seminari aperti del Cmp per la primavera 2014 trattano anche di tematiche quali “Vecchie e nuove dipendenze, alcolopatie, gioco d’azzardo e internet addiction”, “L’adolescente e il corpo”, “Le forme dell’angoscia”. Qui le info .