Interni di interni
Voglio segnalare un interessante articolo, a cura
dell’Architetto Italo Rota,comparso sull’ultimo numero della Rivista Domus,
sulla cui copertina spicca un ritratto di Sigmond Freud. L’architetto I. Rota,
nome di spicco dell’architettura contemporanea nazionale e internazionale, ha
collaborato al primo numero della rivista Architettonica-mente, progetto a mia
cura che da anni cerca di portare avanti intersezioni tra architettura,
psicoanalisi e altre discipline. L’articolo è dedicato a quattro "INTERIEURS"
frutto della mente invece che del disegno. Oltre alla Casa Freud (Vienna), c’è
la Casa del Numero, Wittgenstein (Vienna), la Maison De Verre, Chareau (Parigi)
e The Peep Box, I.Rota (Firenze). E’, come dice lo stesso articolo, un modo
altro di guardare all’arredamento, dove una casa deve saper contenere in se
stessa non solo gli oggetti della nostra vita, ma anche la nostra stessa vita.
Nell’articolo compaiono le immagini della ricostruzione dello studio di S.Freud
a cura di Italo Rota e Claudia Rota: il modello misura 40 per 62 cm. La
ricostruzione del luogo, dove Freud ha vissuto e lavorato per quarant’anni, è
basata sulla ricognizione fotografica di Edmund Engelman, che pochi giorni
prima della fuga di Freud da Vienna fissò su pellicola l’immagine dello studio
appena prima che fosse smantellato.
Mi limito ad invitarvi ad andare a leggere l’articolo,
accompagnato da esaurienti immagini. Vi lascio la curiosità della lettura, e
concludo riportando soltanto una citazione che ben rappresenta la visione dello
studio di Freud: "Ciò che sta sul mio tavolino e pende dalle mie pareti mi
appartiene come il mio corpo. Vive con me, in me , di me".
Dott. Marta Capuano
Segr. Scient. Centro Studi per L’architettura e
l’Urbanistica Gilberto Guidi – Pisa
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