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Psicoanalisi e Letteratura, l’inestricabile intreccio di D. D’Alessandro Huffpost, 12/12/2024 

13/12/24
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RENE MAGRITTE,1936

Psicoanalisi e Letteratura, l’inestricabile intreccio

di Davide D’Alessandro

Attraverso due libri, editi qualche anno fa da Carocci, emerge la ricostruzione di una relazione necessaria e proficua tra le due discipline

Parole chiave: Psicoanalisi, Klein, Freud, Letteratura, Pasolini, Manganelli

C’è una “e” che accompagna la psicoanalisi e in parte la definisce e caratterizza. Una “e” congiunzione, nel senso che congiunge la disciplina freudiana a un’altra, pur tenendola rigorosamente distinta. Psicoanalisi e filosofia. Psicoanalisi e arte. Psicoanalisi e cinema. Psicoanalisi e letteratura. Ecco, sul rapporto tra psicoanalisi e letteratura ho recuperato due libri molto importanti, editi entrambi da Carocci, due libri che ripercorrono e segnano la relazione e la contaminazione, dimostrando che la grandezza della psicoanalisi risiede in questa sua apertura verso mondi-altri, mondi che la interpellano e dalla quale vengono interpellati. Questa influenza reciproca impone uno sviluppo della disciplina, tenendola sempre in tensione, evitando di farla addormentare o peggio rinchiudersi nelle segrete stanze.

“Il testo del desiderio. Letteratura e psicoanalisi”, di Giancarlo Alfano e Carmelo Colangelo, e “Letteratura e psicoanalisi in Italia”, a cura dello stesso Alfano e di Stefano Carrai, ricordano che “la psicoanalisi ha incontrato spesso la letteratura, da cui ha attinto non solo storie, trame e situazioni psicologiche tipiche, ma anche strutture narrative e modi della costruzione formale, realizzando con la poesia e la narrazione un confronto a volte addirittura serrato. A partire da Sigmund Freud, passando per Otto Rank, per Carl Gustav Jung, per la scuola inglese di Melanie Klein o ancora per Jacques Lacan, che addirittura strinse mei primissimi anni della sua formazione dei solidi legami con l’ambiente surrealista, gli psicoanalisti hanno mostrato un interesse costante per l’arte in generale e per l’arte del discorso in particolare. Un interesse che non ha mai conosciuto momenti di stanchezza, tanto che la ‘Bibliografia generale’ del volume ‘Psicoanalisi, arte e letteratura’ di Stefano Ferrari conta 6.925 voci per il periodo che va dal 1900 al 1983. Un fenomeno imponente, che da allora non sembra aver conosciuto flessioni”.

Il testo del desiderio mostra come l’inconscio, il racconto in psicoanalisi, la rimozione, la sublimazione, il perturbante, sono aspetti cruciali di un inestricabile intreccio, tanto che quella “e” congiunzione potrebbe persino essere sostituita con la “&”. Può sembrare un azzardo, ma è un azzardo che mi sarei tanto voluto permettere per il mio “Filosofia e Psicoanalisi”, edito da Mimesis nel 2020, poiché filosofi e analisti lavorano, da laboratori diversi, lo stesso materiale: l’uomo. La sua sofferenza, il suo dolore, la sua nostalgia, la sua speranza, la sua possibilità. Non accade lo stesso con i letterati, con gli scrittori, con i poeti di ogni tempo? Da Svevo a Gadda, da Moravia a Morante, da Rosselli a Pasolini, da Manganelli a Zanzotto, da Volponi a Berto, quante sono le pagine e le emozioni che la letteratura trae dalla psicoanalisi e viceversa, quanto nutrimento emerge per la crescita di entrambi i campi?

Spiegano giustamente Alfano e Carrai: “Senza alcun dubbio la psicoanalisi ha caratterizzato nel profondo la cultura occidentale del Novecento, in tutti i suoi aspetti (dall’arte all’economia, alle scienze, alla politica) e a tutti i suoi livelli sociali, tanto da fornire il vocabolario di base per la comunicazione quotidiani dei fatti che attengono alla vita profonda. E la letteratura è stata, almeno per due terzi del XX secolo, una delle forme principali della rappresentazione e addirittura della comprensione dei processi inconsci e dei loro prolungamenti nelle relazioni collettive”.

I due libri di Carocci dicono anche di un rapporto ambiguo, complesso, ma innegabile e necessario. Solo continuando a far vivere quella “e”, la psicoanalisi arricchisce e si arricchisce. Nutre e si nutre, donando a chi ne ha passione testi del desiderio e della ricerca di sé, infinite esplorazioni e consapevoli scoperte.

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