Cultura e Società

Psiche e Polis, nessun uomo è un’isola. D. D’Alessandro. HuffPost, 27/05/2024

28/05/24
Voci dal Congresso della SPI: Psiche e Polis intervista a S. Roggiani

Parole Chiave: Psicoanalisi, Polis, Psiche, Salute Mentale, Democrazia

Psiche e Polis, nessun uomo è un’isola

Celebrato a Roma nell’ultimo fine settimana il XXI Congresso della SPI. Tra gli ospiti, il cardinale Matteo Zuppi e la filosofa Donatella Di Cesare. Premio Musatti al regista Mario Martone

di Davide D’Alessandro

La psicoanalisi è più viva che mai e lotta insieme a noi. Potrei sintetizzare così il XXI Congresso nazionale della Società Psicoanalitica Italiana, svoltosi a Roma nell’ultimo fine settimana.

Psiche, polis, città, anima, salute mentale, differenze, diritti, donne, relazione, io e l’altro, democrazia e potere, tecnocrazia, connessioni, conflitto, futuro, migrazione, trauma, ambiente, speranza, confine, reciprocità, contaminazione, funzione genitoriale, giustizia, discriminazione, lavoro, violenza: sono le parole cruciali appuntate sul mio taccuino, le parole che hanno attraversato tre giorni intensi di confronti e dibattiti, le parole che fanno della psicoanalisi una disciplina centrale nel rapporto tra individuo, cultura e società.

Eppure, le parole non bastano. Occorre qualcuno che le pronunci, che le trasmetta, che riesca a lavorarci sopra per affidarle alla riflessione della nutrita platea. Così, tanto per citarne alcuni e su vari fronti, gli interventi del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, della filosofa Donatella Di Cesare, del presidente emerito della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, di Margherita Cassano, prima presidente della Corte di Cassazione, hanno arricchito il Congresso e dato linfa vitale al confronto, oltre a fornire ulteriori sollecitazioni per il futuro che è già oggi.

Mentre il mondo va dove vuole, e non è certo un bel viaggio, soprattutto non privo di rischi, la psicoanalisi si incarica di fare da termometro, in modo da indicare a che punto è la febbre, dell’individuo e della comunità, a che punto la solitudine del primo investe la tenuta della seconda.

Anche su questo aspetto si è soffermato, con una narrazione ironica e coinvolgente, il regista Mario Martone, al quale è stato consegnato il Premio Musatti 2024. Martone ha definito “sorelle” cinema e psicoanalisi, luogo d’incontro di sfumature diverse, palco dove mettere in scena la tragedia umana, il mito che ci lega, il dolore che siamo chiamati a contenere e a elaborare.

Sul concetto di verità si è soffermato il filosofo Roberto Esposito, che ha presentato l’ultimo libro, edito da Einaudi, “I volti dell’Avversario. L’enigma della lotta con l’Angelo”, libro colto, alto, capace di interrogare vertiginosamente il rapporto con lo straniero che ci abita.

Se un osservatore esterno avesse partecipato ai panel pomeridiani, impostati e condotti da studiose e studiosi di primissimo valore, avrebbe verificato e toccato con mano l’efficacia e la laboriosità, oltre all’acuta intelligenza critica, di una Società, la SPI, che non demorde nel testimoniare la presenza della psicoanalisi, data più volte per morta negli ultimi 120 anni, eppure sempre risorta, poiché poggia sul genio del suo fondatore e sull’impegno continuo dei suoi eredi. La psicoanalisi non si eredita da padre a figlio, si eredita da dolore a dolore, da passione a passione, da amore ad amore. Lo ha ricordato il presidente, Sarantis Thanopulos, che si avvia a chiudere il mandato di quattro anni: “Crediamo di aver fatto, con umiltà, un lavoro prezioso. Ringrazio quanti hanno concesso disponibilità e saperi per un Congresso che, dopo quello di Napoli di due anni fa, ha ribadito l’importanza della psicoanalisi, del pensiero e dell’atto psicoanalitico, del suo essere dentro la carne del mondo, senza farsi logorare dal mondo. È stata l’ennesima emozionante esperienza, l’incontro tra persone diverse ma pari, la vittoria dell’empatia sul narcisismo”.

È stato il cardinale Zuppi a precisare che la persona, senza relazione con la Polis, non trova sé stessa. Lo sa il pensiero cristiano, lo sanno filosofia e sociologia, lo sa la letteratura, lo sa la psicoanalisi, quando resta sapientemente in dialogo con tutti, senza mai isolarsi. Nessun uomo è un’isola. Neppure la psicoanalisi.


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