Cultura e Società

Necrologio di Hanna Segal pubblicato sul Guardian del 14 luglio 2011

25/07/11

È morta, il 5 luglio di quest’anno, Hanna
Segal, una delle voci più preziose, importanti e autorevoli della psicoanalisi
contemporanea.

Di seguito, pubblichiamo il necrologio,
pubblicato su The Guardian, scritto da David Bell e John Steiner,
tradotto da Franco Mori, che ringraziamo.

Segnaliamo inoltre che su YOU TUBE,
scrivendo Hanna Segal, è possibile scaricare un dialogo straordinario tra Edna
O’Shaughnessy, Hanna Segal, Betty Joseph, Anne Marie Sandler, Egle Laufer,
Elisabeth Spillius.

Si tratta di Encounters Through
Generations
, dell’Istituto Londinese di Psicoanalisi.

Daniela Scotto di Fasano

 

Necrologio
di Hanna Segal (pubblicato sul Guardian del 14 luglio 2011)

Una
psicoanalista che ha esaminato la lotta fra le forze della vita e quelle della
distruzione

David
Bell e John Steiner

C’è la sua foto e sotto, in piccolo: Hanna Segal
ha applicato la sua insight professionale ad argomenti di vasto respiro, come
la creatività artistica e la politica mondiale Hanna
Maria Segal, psicoanalista, nata il 20 agosto 1918, morta il 5 luglio 2011

Hanna
Segal, che è morta a 93 anni, faceva parte di quel pugno di psicoanalisti la
cui preminenza internazionale era fuori discussione. Ha dato contributi
fondamentali alla teoria ed alla pratica psicoanalitiche e per tutta la sua
carriera di oltre 60 anni è stata la principale interprete delle idee di
Melanie Klein.

La Segal
ha sviluppato la teoria del simbolismo, la capacità di comprendere la natura
della creatività e la istituzione di un approccio psicoanalitico ai gravi disturbi
psichici, comprese le psicosi. Era anche ben conosciuta per la sua esplorazione
del funzionamento della fantasia (fantasia inconscia) e per la dettagliata
elaborazione che ha fatto della lotta interiore tra le forze che lottano per la
vita ed il suo sviluppo, e le forze che spingono verso la distruzione.

La Segal,
Herbert Rosenfeld, Wilfred Bion e Betty Joseph costituivano il piccolo gruppo
dei più importanti pensatori la cui influenza resta centrale per lo sviluppo
della psicoanalisi; ma la Segal aveva una posizione unica in quel gruppo, dato
che, nella tradizione iniziata da Freud, il suo lavoro comprendeva un campo
molto vasto. Essa è stata in grado di dimostrare l’importanza del pensiero
psicoanalitico per la conoscenza umana in generale, e questo ha reso il suo
lavoro ben noto anche al di fuori del campo della psicoanalisi.

E’ nata come Hanna Poznanska, in una famiglia di
alta cultura, a Lodz, in Polonia. Il padre, Czleslaw, era avvocato, critico
d’arte e direttore di giornali. Un tempo la mamma di Hanna, Isabella, conduceva
la vita di una tipica signora borghese, ma quando la vita ha fatto una svolta
verso il basso, diventarono manifeste la sua forza e la sua capacità di trovare
delle risorse. La famiglia si trasferì a Ginevra, nonostante che Hanna tornasse
a Varsavia per completare la propria educazione.

Alla fine
dell’adolescenza aveva già letto tutto il Freud che era stato tradotto in
polacco. Altre precoci influenze intellettuali comprendevano Voltaire,
Rousseau, Montaigne, Schopenhauer, Nietzsche, Proust e Pascal.. Avendo provato
di persona sia la povertà che la mancanza della libertà politica, è entrata nel
partito socialista polacco, ed il suo impegno nella sinistra è continuato lungo
tutto il corso della sua vita. La psicoanalisi era, come lei ha detto, "un dono
di Dio", dato che in essa lei ha trovato il modo di combinare i suoi più
profondi interessi intellettuali con il suo desiderio di aiutare la gente.

L’ascesa
del fascismo ha visto l’espulsione di suo padre dalla Svizzera, e la famiglia,
diventata apolide ed impoverita, è andata a stare a Parigi, e lì Hanna l’ha
raggiunta nel 1939. Nel 1940 sono di nuovo fuggiti, questa volta per
l’Inghilterra, dove Hanna ha completato i suoi studi medici a Londra e ad
Edimburgo. A Edimburgo ha incontrato lo psicoanalista WRD Fairbairn, che ha
determinato tutto l’ulteriore corso della sua vita. Dopo aver completato la
propria preparazione medica è andata a Londra, dove ha sostenuto in ruolo molto
importante nella riabilitazione dei soldati polacchi malati di mente. E’ stata
accettata per fare il training nella Società Psicoanalitica inglese, ed ha
iniziato la sua analisi con la Klein, completando il suo training nel 1947,
alla giovane età di 27 anni. L’analisi con la Klein è stata fondamentale per il
suo sviluppo. L’anno 1946-47 è stato per le un anno straordinario: ha sposato
il matematico Paul Segal, ha concepito il suo primo figlio ed ha presentato il
suo primo lavoro: "Un contributo psicoanalitico alla Estetica", alla British
Psychoanalytical Society..

Poco dopo
essersi qualificata ha iniziato il training per diventare analista dei bambini,
ha avuto la supervisione di Paula Heimann, di Esther Bick e della Klein, ed ha
cominciato ad insegnare agli studenti nell’Istituto di Psicoanalisi. Il suo
primo libro, "Introduzione all’opera di Melanie Klein"(1964), nel quale le idee
della Klein vengono illustrate mediante il materiale clinico dei pazienti della
stessa Segal, è diventato un testo modello, e lo resta tuttora. Il suo secondo
libro, "Klein" (1969), della serie Fontana Modern Masters, è stato anche un
omaggio a Freud ed alla Klein. Questa serie aveva intenti divulgativi, e la
Segal ha illustrato il lavoro della Klein ponendolo nel suo contesto, rivedendo
il contributo di Freud e mostrando in qual modo la Klein abbia costruito la sua
teorizzazione partendo da esso, e poi estendedola..

Nel 1952
è diventata analista di training e si è costruita una clientela privata
composta da una grande varietà di pazienti, ivi compresi candidati in training,
psicotici ed anche alcuni artisti, che cercavano aiuto perchè si erano bloccati
nel loro lavoro. Questo la ha messa in grado di far uso dei suoi interessi
nella creatività, nell’arte, nella letteratura, e l’ha condotta a pubblicare "A
psychoanalytical Contribution to Aesthetics" (Un contributo psicoanalitico
all’Estetica), il suo lavoro che adesso è famoso e rimane forse il più
originale tentativo di una comprensione psicoanalitica della creatività.

In questo
lavoro la Segal non si è limitata ad uno studio della psicologia dell’artista,
ma ha mostrato in qual modo la psicoanalisi può anche contribuire alla
comprensione delle questioni estetiche. La Segal mette al centro del lavoro
dell’artista e della risposta estetica del pubblico la capacità di fare il
lutto. Secondo questa prospettiva l’opera d’arte deriva la propria profondità
estetica da questa lotta interiore, l’opera stessa gli dà sostanza e
costituisce un atto riparativo.

Durante
questo periodo la Segal ha scritto il suo lavoro molto influente (determinante)
sul simbolismo, "Notes on Symbol Formation" (Note sulla formazione del simbolo)
(Int. J. of Psychoanalyis, 1957), nel quale distingue tra forme più primitive e
forme più sviluppate della funzione simbolica, portando la chiarificazione
necessaria alla comprensione delle condizioni psichiche più disturbate. Molti
dei lavori scritti in questo periodo assai produttivo sono stati ripresi nel
suo terzo libro, "The work of Hanna Segal" (1981), mentre il quarto libro,
"Dream, Phantasy and Art" (1991) esplora di nuovo l’interpretazione dei sogni e
per questa via procede ad una più profonda discussione sulla fantasia e sul
simbolismo.

Gli
sviluppi della teoria psicoanalitica sono stati combinati con i suoi interessi
per la letteratura e per la politica in "Psychoanalisis, Literature and War"
(1997). Il lavoro "The Clinical Usefulness of the Concept of the Death
Instinct" (L’utilità clinica del concetto di istinto di morte) (1993, sull’Int
J of Psy), ripubblicato in questo volume, tratteggia la maniera nella quale l’equilibrio
fra gli istinti di vita e gli istinti di morte determina l’atteggiamento
dell’individuo nei confronti della realtà, come viene esemplificato dalle due
reazioni possibili a delle condizioni di bisogno. Uno, guidato dall’istinto di
vita, è alla ricerca della vita e dell’oggetto; cosa che lo conduce ai
tentativi di soddisfare le sue necessità nel mondo reale, ove necessario anche
con una lotta aggressiva. L’altro, sotto l’influenza dell’istinto di morte, ha
come scopo quello di annientare l’esperienza del bisogno ed il dolore mentale
che va con questo. Qui l’io, o quella porzione dell’io capace di sperimentare
il dolore, viene inibita o distrutta, ed invece di fare affidamento sulla
realtà, il paziente passa ad una fantasia onnipotente come soluzione, ed in
questo modo conduce una vita assai limitata.

Nel suo
sesto ed ultimo libro "Yesterday, Today and Tomorrow" (2010) la Segal include
un’affascinante discussione del mito dell’Eden come è stato presentato da
Milton nel "Paradiso perduto". Lei sostiene che per l’uomo la sua espulsione
dal paradiso non è altro che il ritorno alla realtà della vita ordinaria.
Tuttavia Milton riesce a descrivere una risposta umana alla esclusione più
disturbante -Satana colmo di invidia dedica se stesso a distruggere la bontà e
particolarmente la creatività.

La Segal
riteneva che la comprensione psicoanalitica della pervasività della nostra
distruttività ed il costo umano del suo diniego possano contribuire in maniera
importante alle problematiche sociopolitiche. Benchè fosse criticata per il suo
coinvolgimento politico – alcuni lasciavano intendere che questo fosse
contrario alla neutralità che caratterizza la psicoanalisi – lei riteneva che
questo fosse basato su di un malinteso. La neutralità psicoanalitica, lei sosteneva,
è una posizione clinica per la stanza della consultazione e va ben distinta dal
"permettere di lasciarsi castrare come cittadino" Qui lei era chiaramente nella
tradizione di Freud.

E’ stata
una dei principali promotori della formazione di un movimento psicoanalitico
contro l’armamento nucleare. Il suo lavoro "Silence is the real crime" (Int J
1987) rimane uno dei più importanti contributi psicoanalitici al dibattito sul
nucleare. In seguito alla fine della guerra fredda, lei ha manifestato la paura
che l’Occidente possa essere incapace di cavarsela (manage) senza mantenersi un
nemico per alimentare il suo sistema paranoide di pensare, e considerava da
questa prospettiva il contesto successivo all’11 settembre e le guerre del
Golfo. Nel 2006 ha scritto: "Che cosa riserva il futuro? E’ ben preoccupante a
causa di questo globale abuso di potere (global oppression), che comporta tanto
degli assassini di massa che lo sfruttamento globale, lascia un disperato
terrorismo quale pressochè unica arma per gli oppressi…. Questo impero
globale in espansione ,, come tutte le cose di questo tipo, deve essere
sostenuto dal controllo dei media, e questo è di necessità basato su di una
serie di bugie. Dal punto di vista umano (e psicoanalitico) noi siamo indotti
come cittadini a combattere con il compito senza fine di rivelare (expose)
delle bugie per la conservazione di sani valori umani- questa è la nostra sola
speranza".

La Segal
ha fatto la presidente della British Psychoanalytic Society dal 1977 al 1980 e
la vicepresidente dell’IPA in due occasioni. E’ stata visiting professor
all’University College di Londra nel 1987-88. Nel 1992 ha ricevuto il premio
Mary S Sigourney per i suoi contributi alla psicoanalisi.

Per tutto
il corso della sua vita la Segal ha avuto un profondo interesse per la
letteratura, comprese le storie poliziesche, ed ha scritto dei lavori sui
romanzi di Joseph Conrad, Patrick White e William Golding. Era orgogliosa della
sua famiglia, seguiva i loro considerevoli successi e partecipava alle loro preoccupazioni.
Suo marito, Paul, è morto nel 1996: della Segal sopravvivono tre figli, quattro
nipoti e tre pronipoti.

 

Traduzione
a cura di Franco Mori

 

 

 

 

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