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Laplanche e Pontalis, le parole per dirlo di D. D’Alessandro, Huffpost, 14/06/2024

17/06/24
Laplanche e Pontalis, le parole per dirlo di D. D’Alessandro,Huffpost, 14/06/2024

Parole Chiave: Psicoanalisi, Laplanche, Pontalis, Vocabolario 

Laplanche e Pontalis, le parole per dirlo

di D. D’Alessandro

Mimesis pubblica la nuova edizione del “Vocabolario della psicoanalisi”, straordinaria opera dei due maestri francesi

Vocabolario, non Enciclopedia. Inizierei da qui per dire della nuova edizione del “Vocabolario della psicoanalisi”, la sontuosa opera di Jean Laplanche e Jean-Bertrand Pontalis, proposta da Mimesis e curata da Alberto Luchetti nella nuova Collana “Biblioteca di Psicoanalisi”, che ha esordito con “Il sogno di Irma e il destino della psicoanalisi” di Franco Fornari.

Senza classici, cari miei, non si vive. Inutile fare i sofisticati, quelli dalla bocca buona sempre alla ricerca dell’ultima scoperta dove c’è poco da scoprire, quelli che presi da attacchi di gola non resistono all’assaggio di qua e di là, senza stare qua né là.

Riaprendo, riscorrendo e rileggendo parte di questo straordinario vocabolario c’è ancora la possibilità di formarsi, di apprendere da chi non ha esercitato alcuna forma spocchiosa di trasmissione del sapere. Il suo scopo, per dirla con Daniel Lagache che ne scrisse la prefazione, “è stato e rimane quello di rispondere a una esigenza da noi avvertita, da altri riconosciuta e da pochi ignorata. Ci auguriamo che sia utile, che divenga uno strumento di lavoro per i ricercatori e gli studiosi di psicoanalisi, come pure per altri specialisti e per tutte le persone interessate”.

Per la verità, è diventato, nel corso dei decenni, strumento di lavoro e documento storico, che non significa superato. Tutt’altro. Significa sempre a disposizione di chi non abbandona lo studio, di chi vuole comprendere per migliorarsi, di chi non rinuncia a mettere in discussione la distanza, spesso siderale, tra teoria e pratica.

Luchetti ricorda che “la prima edizione italiana del Vocabolario della psicoanalisi, con il titolo di Enciclopedia della psicoanalisi, fu pubblicata a cura di Giancarlo Fuà nel 1968” e aggiunge che “con questa nuova edizione, in occasione dei cent’anni della nascita di Laplanche e Pontalis, a parte una revisione del testo – peraltro ottimamente tradotto da Fuà – e un aggiornamento di alcune scelte traduttive, è stato innanzitutto ripristinato il titolo originale. Gli autori si erano infatti espressi esplicitamente e nettamente in questo senso, chiarendo che non si tratta né di un dizionario né di una enciclopedia”.

Per una disciplina che analizza ogni singola parola, sezionandola in cento e mille parti, sarebbe stato ingiusto continuare a usare il termine errato. Da abreazione a zona isterogena, nelle parole per dirlo, nelle seicento pagine del Vocabolario scorrono i contenuti imprescindibili e organizzati di un’impresa titanica, soprattutto la forma, la sostanza e la conoscenza di tutti gli scritti freudiani, in modo da tradurli senza tradirli.

Laplanche e Pontalis, entrambi nati nel 1924, hanno persino rischiato di andarsene insieme. Il primo mancò nel 2012, l’altro l’anno successivo. Dobbiamo avere gratitudine per un lavoro che ci accompagna ancora nel misterioso campo della psiche. Di una mappa, per quanto sempre esposta ad alcuni limiti e mancanze, abbiamo bisogno per districarci e per evitare quel rischio sempre dietro l’angolo di chi si occupa di psiche: il delirio di onnipotenza, la presunzione di capire in anticipo, consultando soltanto la propria arroganza, che fa rima, sempre, con ignoranza.

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