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Gli scritti inediti per un ritorno a Winnicott di D. D’Alessandro, Huffpost 9/02/2025

10/02/25
Gli scritti inediti per un ritorno a Winnicott di D. D’Alessandro

Parole chiave: Winnicott, Psicoanalisi, Money-Kyrle Balint

Gli scritti inediti per un ritorno a Winnicott

di D. D’Alessandro

“Il cambiamento più importante nella mia capacità di trattare il carattere isterico in analisi è avvenuto quando sono riuscito a comprendere il seguente punto: la paziente sta recitando e quindi non crede ai propri sintomi e alla propria malattia. Gli altri invece credono alla sua malattia perché sono costantemente disturbati dalla mancanza di salute e dal fastidio provocato dalla paziente”.

Il genio non spreca una virgola. Evita le chiacchiere e definisce un carattere tipico dell’indagine psicoanalitica senza il bisogno, da parte nostra, di aggiungere qualcosa. Finiremmo per sporcare tanta chiarezza.

Donald W. Winnicott è giunto alla psicoanalisi passando attraverso la pediatria, come informa la nota biografica di Raffaello Cortina, che pubblica “Il sentimento del reale. Scritti inediti”, a cura di Sara Boffito e Anna Ferruta. È un libro importante per dire di Winnicott, della sua opera e persino di una qualche forma di privato, nella quinta parte, senza trascurare la quarta, dedicata al dialogo con gli altri, attraverso lo scambio di lettere con figure di rilievo come Roger Money-Kyrle, Ernest Jones, Michael Balint e Francesca Bion. Ma è nelle prime tre parti che si dispiegano la vita psichica, il Winnicott dell’inconscio e il Winnicott clinico, con pagine di rara bellezza e di raffinato concetto.

Vi invito a sostare, per riflettere e per aprirsi a ulteriori sollecitazioni, sull’articolo “Un nuovo bambino. Conoscere il vostro bambino”, del 1945, che sembra scritto questa mattina, oppure “La madre normalmente devota e il suo bambino”, del 1952. Non perdetevi il “Tema del Due, anche detto tema del Nero”, del 1965 e “Il carattere isterico”, del 1954, con cui ho voluto aprire la presentazione.

Quanti libri sull’isteria! Quante conferenze sull’isterie! Quante chiacchiere sull’isteria! Winnicott impiega due pagine, soltanto due, per farci entrare nel tema, per restituircene l’importanza e la corposità clinica.

Scrive Lesley Caldwell nella prefazione: “La raccolta è resa notevolmente più ricca dal modo in cui le curatrici hanno modellato la selezione degli scritti e dei temi, in modo da esortare il lettore a una comprensione di Winnicott più profonda, che si spinge ben oltre ciò che tutti noi conosciamo o presumiamo di conoscere dal numero relativamente esiguo di scritti noti e spesso citati”.

In questa edizione italiana abbiamo trentanove inediti. Spiegano Boffito e Ferruta: “È una scelta orientata dalla sorpresa e dalla passione: la nostra sorpresa nella scoperta di veri e propri tesori e la passione nel leggere Winnicott, ma anche il suo stesso sorprendersi e appassionarsi al proprio pensiero nel momento in cui prende forma e si esprime in modi più spontanei e diretti, riguardo alle scoperte sulla vita psichica degli inizi e agli snodi patologici”.

Quando la psicoanalisi, da sempre definita in crisi, ha l’occasione di fornirci tali scritti, oltrepassa la crisi, torna a misurarsi con quel “sentimento del reale” che, come osserva Ogden, “appartiene ai fenomeni transizionali, un ordine di esperienza diverso da quello della comunicazione con gli oggetti soggettivi; appartiene all’area dell’immaginazione, mentre il ‘senso del reale’, implicato nella comunicazione con gli oggetti soggettivi, ha a che fare con qualcosa di molto primordiale: il nostro senso centrale dell’essere”.

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