Cultura e Società

Droga, aumenta il consumo degli stupefacenti “da prestazione”, A. Lucattini, il Messaggero 29/9/21

4/10/21
1970-1985 by Edward Grazda_

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Droga, aumenta il consumo degli stupefacenti “da prestazione”, Adelia Lucattini: «Una grave patologia sociale sottovalutata».il Messaggero 29/9/2021

Intervista a Adelia Lucattini

Il Messaggero 29 settembre 2021

Introduzione: La diffusione di una cultura basata sulla prestazione e sul consumismo ha come conseguenza lo svuotamento della vita emotiva che avviene anche, attraverso l’uso delle droghe come ci spiega Adelia Lucattini, in questo articolo. (Maria Antoncecchi)

Adelia Lucattini, Psichiatra, membro ordinario della Società  Psicoanalitica Italiana e dell’IPA, esperta di  Psicoanalisi bambini /adolescenti

Il Messaggero 29 settembre 2021

Droga, aumenta il consumo degli stupefacenti “da prestazione”, Adelia Lucattini: «Una grave patologia sociale sottovalutata»

Intervista a Adelia Lucattini

Di Valeria Fatone

Facciamo sempre più uso di droghe. Dagli Anni Sessanta e Settanta, quando è comparso il fenomeno delle tossicodipendenze in America e in Europa. Si è poi avuto un forte incremento dal ’90 in poi, quando l’eroina, stupefacente più diffuso fra le sostanze da “estraneazione”, ha iniziato a essere soppiantata dalle droghe da “prestazione”.

Più performanti e socializzanti, oltre che economiche, queste nuove sostanze stanno prendendo il sopravvento, anche aiutate dai mutamenti negli stili di vita e nei ritmi più serrati che contribuiscono a mantenere. Si tratta di droghe sintetiche come anfetamine, anestetici, allucinogeni e la nuova Ghb ossia “droga dello stupro” per citare solo le più conosciute fra quelle classificate dall’Oms. Molti professionisti non riescono più a farne a meno per migliorare le proprie performance e reggere alti livelli di stress. Persino i giovani medici ne fanno uso prima di iniziare il turno di lavoro. Ma il consumo riguarda anche studenti e sportivi.

In base a una ricerca del Global Drug Survey pubblicata su Nature nel 2018, l’uso delle cosiddette “smart drugs” tra gli studenti è in netto aumento: negli Stati Uniti più del 30% degli universitari ha ammesso di averle assunte almeno una volta. In Europa, secondo l’ultimo report del L’Organo internazionale di controllo degli stupefacenti (INCB), i numeri sono impressionanti: circa 13 milioni di persone hanno provato le anfetamine e 2 milioni ne hanno fatto uso nell’ultimo anno. Per lo più, la Lsd è usata dallo 0,1 % al 5,4 %, la Ghb dal 4 % all’11 % e la chetamina dall’8 %al 48 %. Ne parliamo con Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista della Società psicoanalitica italiana (Spi) e della International psychoanalytical association (Ipa)

Perché usiamo sempre più stupefacenti?

Perché queste sostanze sintetiche come le anfetamine e la Ghb rispondono alle nuove esigenze di oggi: avere prestazioni più elevate, gestire alti livelli di competizione e poter compiere le azioni a comando con il massimo dell’efficienza: ‘ora lavoro, ora faccio sport, alle 16 faccio sesso, alle 19 ceno, alle 21 devo dormire’. La ‘droga dello stupro’ inoltre rende socievoli e aumenta le prestazioni sessuali. È il male di una società che impone dei ritmi, che richiede produttività, infaticabilità, una vera e propria patologia sociale.

Anche divertirsi è diventato un “dovere”?

Esatto, ma è noto che non si può forzare l’inconscio e le emozioni ad esso legate. Per cui se la mente resiste motivatamente e il corpo è stanco, le droghe eccitanti permettono di andare oltre sé stessi, di ‘non deludersi mai’, di sentirsi sempre all’altezza delle situazioni. E’ stato acquisito il mito del superuomo inteso però come un Homo faber senza pensiero autonomo, robotizzato, sempre attivo e pronto.

Vale lo stesso per le donne?

Esattamente. Nessuno ha la percezione che il modello sia sbagliato e si ignora che dietro il marketing delle droghe ci siano professionisti prestati al crimine organizzato che gestiscono economie di interi Stati, dall’Afganistan alla Colombia, ad alcuni paesi del ex-blocco sovietico.

In Italia sono autorizzate? E in altri Paesi?

Da noi alcune di queste sostanze hanno solo un uso medico o in veterinaria. Per esempio la Ghb come farmaco è autorizzata solo per il trattamento della sindrome da astinenza alcolica (Saa).

Gli anfetaminosimili come Adderal, Provigil, Ritalin, nel nostro Paese sono soggetti a prescrizione medica e usate sotto strettissimo controllo solo nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) e della narcolessia, mentre negli Stati Uniti si possono prescrivere come antidepressivi. Questo perché nelle grandi aziende e nelle università americane c’è un livello di competizione così alto da avere bisogno di stupefacenti per gestire lo stress e la fatica.

Quali gli effetti negativi?

Oltre che dipendenza fisica e psicologica, il Ghb può provocare allucinazioni, insonnia, ansietà, tremori, sudorazione, irascibilità, dolori intercostali, ai muscoli e alle ossa in generale, rigidità ed euforia ipomaniacale. Ancora: crisi depressive gravi con malessere fisico e mentale, in alcuni anche con ideazione suicidaria. Si può morire, inoltre, per convulsioni, coma e arresto cardiaco.

Ci sono delle professioni dove le droghe aiutano a reggere i ritmi estenuanti?

Anche tra i medici così come fra gli economisti, ingegneri o semplici operai è noto l’uso di queste sostanze e di cocaina per sostenere i tempi serrati di lavoro. Da medico, psichiatra e psicoanalista lo sconsiglio in modo assoluto: le droghe presentano sempre il conto ed è un conto che nessuno, sapendolo in anticipo, vorrebbe dover pagare in termini di salute “sica e mentale.

(Valeria Fatone, Giornalista professionista, autrice e conduttrice televisiva per la casa di produzione “Time” Srl dal primo gennaio 2017 a oggi; autrice e conduttrice dello spazio “Medicina” del programma “Magazine7” in onda in chiaro sul canale “La7”)

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